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Politica italiana

Pensierino Giudiziario

Il finanziamento ai partiti

(Rieti, Sep 19 2004 12:00AM) Quel personaggio ingombrante della politica italiana, inquisito alla fine dell’Aprile 1993, nella fase di maggior tensione diede prova di responsabilità politica ed alto senso dello Stato quando ammise in pubblica audizione, senza alcuna ritrosia, di aver tollerato e talvolta avallato l’illecito finanziamento della politica, sottolineando comunque il fatto che questa era stata una pratica generalizzata, adottata da tutti i partiti dal dopoguerra in poi e commentando che appariva alquanto strano che nessun magistrato per cinquant’anni se ne fosse accorto. Per quante irregolarità amministrative gli si vogliano attribuire, per quanti aggettivi si vogliano coniare per descrivere la sua forte personalità, egli rimarrà per sempre un Gigante e come tale sarà celebrato da storici e commentatori; mentre il suo principale inquisitore che lo ha teatralmente e maldestramente accusato nell’aula di giustizia, col tono enfatico dell’unto del Signore e con l’eloquio stentato e grezzo del bullo di periferia, passerà alla storia come un Nano borioso ed irascibile, certamente inadatto al ruolo ricoperto, impegnato nell’accreditare di sé un’immagine di giustiziere implacabile e alla ricerca di un alibi all’insoddisfazione per la lunga serie di fallimenti collezionati nella vita