Questo sito utlizza cookie. Consulta Privacy policy e Norme generali ACCETTA cookies minimi per navigare.

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

Due culture contro l'individuo

      

   

Recensioni

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Piero Ostellino postellino@corriere.it


Quando le tendenze illiberali convergono

 

Stampa agevole

Invia questa pagina ad un amico

Nessun file da scaricare

Torna all'indice

 

 

2002-2024 Tutti i diritti riservati

Piero Ostellino


Corriere della Sera

Due culture contro l'individuo

Quando le tendenze illiberali convergono

(Roma, Aug 22 2004 12:00AM) C’è una forma di egemonia di cui nessuno parla, ma che mortifica il cittadino e rallenta la modernizzazione del Paese. A sessant’anni dalla caduta del fascismo -e a quindici dalla crisi del comunismo internazionale- la cultura politica dominante, la natura dell’Ordinamento giuridico, la struttura socioeconomica sono ancora collettiviste, stataliste, dirigiste, corporative; in una parola, illiberali. L’Italia conserva, dell’autoritarismo fascista e del totalitarismo comunista, il pregiudizio ideologico e le chiusure sociopolitiche e socioeconomiche nei confronti dei diritti soggettivi naturali della Persona. L’innesto, nell’immediato dopoguerra, della cultura collettivista marxista sul tronco corporativo fascista ha addirittura peggiorato le cose. I due estremi si sono incontrati in una concezione organicistica della società. L’Ordinamento giuridico non si fonda sull’individuo, bensì su un’astrazione collettiva, «il lavoro» (art.1 della Costituzione). Esso riconosce i diritti dell’uomo, ma gli chiede anche «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art.2). Il «diritto al lavoro» si accompagna al «dovere di svolgere…un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» (art.4) ed è vincolato a «un esame di Stato…per l’abilitazione all’esercizio professionale» (art.33). Persino «la libertà di emigrazione» è subordinata all’«interesse generale» (art.35). «L’iniziativa economica privata è libera», ma «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale» (art.41), così come «la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che…ne determina i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale» (art.42). Poiché è chi detiene il potere costituito a stabilire cosa siano «il progresso della società», «l’interesse generale», «l’utilità e la funzione sociale» non è difficile coglierne le potenzialità illiberali. Al pari «dell’edificazione del socialismo» in Urss e del «pensiero del Duce» nell’Italia fascista, sono un limite che il potere pone all’esercizio delle libertà individuali. Gli Ordini professionali ne sono la proiezione socioeconomica. Il frutto avvelenato dell’incestuosa alleanza fra società politica e società civile, entrambe ostili al mercato. Mandati in soffitta Karl Marx e Giovanni Gentile, i postmarxisti e i postgentiliani si sono limitati a sostituire il comunismo e il fascismo con una sorta di neocomunitarismo; il quale altro non è che la versione edulcorata, ma ugualmente anti-individualista, di entrambi. Anche quel po’ di liberalismo che è riuscito ad aprirsi un varco nell’egemonia autoritaria e totalitaria -quello tradotto dal tedesco da Benedetto Croce- è anti-individualista, permeato com’è di hegelismo. Per Croce, lo Stato non è il garante dei diritti individuali (compresa la proprietà), ma la sede di valori etico-politici che trascendono storicamente l’individuo. «Nell’indifferenza crociana verso le istituzioni politiche entro le quali si sarebbe realizzata la libertà, e nell’affidarla a un processo storico -la “religione della libertà”- si assiste così a un’altra singolare estraneazione dalla tradizione liberale la quale, al contrario, ha da sempre posto l’attenzione sulle istituzioni intese come garanzie delle libertà individuali» (Raimondo Cubeddu: Margini del liberalismo, ed. Rubettino, pag.115). Così, la Costituente, monopolio di marxisti, gentiliani, crociani, ha prodotto, ieri, la Costituzione che continuiamo anacronisticamente a celebrare, e alla cui riforma si oppongono, oggi, i postmarxisti e i postgentiliani. Accomunati nella teologica (e teleologica) avversione per il liberalismo.

Piero Ostellino postellino@corriere.it

 

Inizio

INVIA UN'OPERA

PROFILO PERSONALE

SUPPLEMENTI

 

Pubblicazione

Tesi di Ricerca, Laurea, Master, Dottorato di ricerca.

 

Inserimento opere letterarie, articoli, foto, dipinti,...

Servizio riservato agli utenti registrati

 

Accesso all'area personale

Il servizio consente di modificare le proprie impostazioni personali

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

2002-2024 Graffiti-on-line.com

Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati.

Registrazione al tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002.

Consultare le norme generali e la politica sulla privacy.

Proprietario e Direttore responsabile Carmelo SARCIA'

La pubblicazione di articoli, saggi, opere letterarie, tesi di ricerca, ecc. verrà sottoposta alla preventiva approvazione di una commissione tecnica composta di esperti nel ramo nominati dalla Direzione.

Chi siamo | Mappa del Sito | Contattaci | WebMail | Statistiche