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I GIORNI DELLA MERLA

      

   

Antologia

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Poesia di:

Autori Vari


Il freddo dell'Inverno richiama alla mente i tepori dell'Estate

 

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I GIORNI DELLA MERLA (29. 30. 31. GENNAIO)


Parole... Versi ... Poesie ... Vita !...

I GIORNI DELLA MERLA

Il freddo dell'Inverno richiama alla mente i tepori dell'Estate

(Zona Arancione, 29/02/2019)

SEMPRE TI ASPETTA...

Guardo in su,

verso questo cielo imbronciato

e voglio credere

che non sarà sempre cosi,

che tornerà il sole

ad asciugare la pioggia

e tornerà la pioggia

a lavare via i tormenti.

E’ cosi che va.

La vita è meraviglia.

Anche quando accartoccia i tuoi sogni,

anche quando borbotta

per le tue speranze di carta velina.

Non pensare di ingannarla

e neppure di odiarla,

la vita è cosi.

Qualche volta abbaglia

e qualche altra imbroglia.

Ma sempre ti aspetta.

(L’Amica Geniale)

 

E INTANTO SI MUORE...

E intanto si muore...

Cosi ... con indifferenza...

un po' per volta...

E senti le tue carni che gemono..

senti il tuo cuore che a volte si ferma...

senti che il tuo cervello non riesce a pensare.

Ma se sai che qualcuno t'aspetta...

forse riesci ancora a farcela.

Ma non ce la fai a dormire...

E il giorno non arriva mai...

Ma se sai che aspetti qualcuno...

o che qualcuno ti aspetta ...

riesci a vedere il sole anche nella nebbia...

Ascoltare la sua musica ti fa sorridere...

Vorresti fermare quei maledetti orologi

che scandiscono il tempo inesorabili...

Ma qualcuno ti dice: “Aspetta e vedrai !!”

(Il Gatto Pardo)

 

C’È UN ARCOBALENO

Non ho mai dimenticato

che c'è un arcobaleno speciale...

meraviglioso... su di noi,

che spesso si nasconde...

ma so che c'è...

Si colora con la luce

e si spegne col buio...

Ma c'è ... e mi dice...

Aspetta!! Vedrai !!

(Il Gatto Pardo)

 

IL CASO NON ESISTE

Non si erano cercati e neppure attesi, forse.

Ma lassù, negli infiniti spazi siderali,

dove anche l’impossibile diventa possibile,

qualcuno aveva deciso per loro

e cosi si erano incontrati.

Senza sapere come , perchè

e soprattutto senza sapere che fare

di quel loro incontro.

Si erano incontrati per colpa

di quel caso che non esiste,

ma sempre ci mette lo zampino

quando meno te lo aspetti.

Si erano incontrati

quando ormai era troppo tardi,

o cosi credevano,

quando erano impegolati in altre vite,

in altri giorni, in altri amori.

Quando ormai credevano

che non sarebbe più stato possibile.

E, loro malgrado,

si erano lasciati avvolgere e sconvolgere

da quell’incredulo stupore.

Racchiusi dentro ad una bolla luccicante,

da cui tutto il resto era escluso,

si cercavano, si chiamavano e piano,

con dolce cautela, si sfioravano l’anima,

incapaci di credere. Desiderosi di credere.

Si parlavano, oh quanto si parlavano

e si raccontavano, cercando di riempire i giorni

prima del loro incontro e ridevano,

ridevano per una battuta, per un doppio senso

o per un assurdo gioco di parole.

Ridevano di tutto e di niente,

paghi di quella loro storia inconsistente,

ma tenace, cui si aggrappavano

per resistere alle intemperie dei giorni.

▪ Niente avviene per caso, dicevano …

Il caso non esiste ▪

Eppure il caso li aveva fatti incontrare

e sempre il caso teneva fra le mani

i fili del loro incontro, allentandoli

o trattenendoli a suo piacere.

Non esiste il caso,

eppure ancora una volta il caso,

tornando da quegli spazi siderali

nei quali ogni tanto si rifugia,

li aveva pian piano allontanati,

lasciando un frastuono di silenzi

nella nebbia opaca dei loro giorni.

Il vuoto aveva ripreso il sopravvento nelle loro vite

e quella bolla luminosa che li aveva accolti,

si era spezzata, lasciando le loro anime sole

a brancolare fra i ricordi.

Il caso non esiste,

ma qualche volta il caso

andrebbe preso a ceffoni.

(L’Amica Geniale)

 

UN “BIP” E’ COME

UN APOSTROFO ROSA

Lui ha un sacco di bip da consegnarle.

Ne ha riempito una scatola dorata

E costruirà altre scatole,

perche i “bip” sono tanti,

sgorgano dal cuore,

indugiano agli angoli della bocca

si fermano negli sguardi,

e desiderano andare dove sono destinati,

anche se saranno presi a ceffoni

insieme al destino.

(Il Gatto Pardo)

 

UN TANGO ARGENTINO

A volte mi chiedo se sono desto o sogno.

Cerco con lo sguardo qualcosa che non trovo.

Mi fermo per ascoltare, ma non c’è quella voce.

Corro fuori nel sole, o nel freddo, non importa,

per afferrare a volo un sogno, un’illusione,

ma trovo solo un pettirosso che saltella pensieroso.

Oggi è come ieri. Anche domani sarà come ieri.

Da tanti mesi il pensiero si contorce

e va in vacanza dove lo porta il cuore,

con tante stelle ancora da contare.

Una farfalla mi fa compagnia

E balla col mio cuore un tango argentino.

(Il Gatto Pardo)


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