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I WAGNERIANI SONO I “MUSICISTI” TATTICI DI PUTIN

      

   

Foreign Affairs

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di ricerca di:

Massimo Iacopi


Una fine e articolata spiegazione dei motivi del mercenariato russo operante in Ucraina

 

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DIMITRI UTKIN COMANDANTE WAGNER


Il ricorso delle potenze mondiali ai mercenari camuffati da contractors

I WAGNERIANI SONO I “MUSICISTI” TATTICI DI PUTIN

Una fine e articolata spiegazione dei motivi del mercenariato russo operante in Ucraina

(Assisi PG, 22/11/2022)

STORIE DI MERCENARI

La guerra d'Ucraina ha ancora una volta messo in evidenza il fenomeno del mercenariato, “pietosamente” coperto in Occidente con il “volontariato”. Da parte russa da molti anni vengono impiegate delle PMC, che “spudoratamente” non riconosciute ufficialmente, servono in tutto il mondo gli interessi di Mosca. La Private Military Company (PMC) Wagner raggruppa mercenari russi i cosiddetti “wagneriani”, sulla base di una Struttura Militare Privata (SMP). Una SMP (Società Militare Privata) costituisce una impresa legale di “contractors”, che propone servizi di sicurezza a governi, ONG o imprese private. Gli impiegati sono spesso soldati di alto livello, veterani delle forze speciali o truppe speciali. Sebbene esistano in Russia una ventina di SMP, legalmente riconosciute, l’organizzazione Wagner non dispone di alcun riconoscimento legale in Russia, pur costituendo uno strumento privilegiato nel contesto del conseguimento della politica e degli obiettivi tattici del Cremlino. Il nome Wagner deriverebbe dal nome di battaglia portato dal suo capo operativo, Dimitri Utkin (1970-), un ex colonnello di origini ucraine, veterano dei servizi di informazione dell’Esercito russo (GRU, forze speciali), che, nel 2013, era stato assunto nella SMP Slavonic Corps (Corpi Slavi), un corpo paramilitare impiegato senza grande successo in Siria a sostegno di Bashar el Assad (1965- ). Il fallimento dello Slavonic Corps in Siria spinge il colonnello Utkin a rifondare, verso la fine del 2013, l’organizzazione, cui attribuisce la denominazione di “Wagner”, con l’aiuto di Evghenji Prigozhin (1961- ), un discusso (8 anni di prigione) uomo d’affari di successo nel settore del catering, molto vicino al Cremlino, ed accusato negli USA di aver organizzato una campagna di troll on line per interferire nelle elezioni presidenziali del 2016. Egli gestisce l’appalto del catering per le scuole di Mosca e le caserme del Ministero della Difesa soprannominato, per questo, lo “chef di Putin”. Nello specifico, il Gruppo Wagner ha la sede legale in Argentina, in quanto la Costituzione Russa stabilisce che le questioni di sicurezza e difesa sono appannaggio esclusivo dello Stato, ma la sua sede operativa si trova a Molkino, nel Distretto russo di Krasnodar, dove avviene il reclutamento e l’addestramento dei mercenari (di norma ex militari russi). La Russia non è la sola nazione al mondo ad impiegare contractors in operazioni militari, ma è l’unica che non li riconosce legalmente, negando in tal modo ogni coinvolgimento ed arrivando persino a disconoscere ufficialmente la loro esistenza. In ogni caso, l’impiego dei “wagneriani” in operazioni a fianco o in concorso alle forze russe, costituisce un caso emblematico (vedi anche in Ucraina) di applicazione della Dottrina di guerra ibrida da parte della Russia. Nel 2014 si hanno le prime informazioni circa l’impiego di “wagneriani” nel contesto del primo conflitto ucraino (Donbass) ed in Crimea in particolare ed il loro compito iniziale nell'attuale conflitto era quello di infiltrarsi nelle posizioni ucraine per effettuare sabotaggi ed eliminare il presidente Volodimyr Zelenskji (1978-). Nel 2015 i mercenari wagneriani vengono impiegati a fianco delle forze russe in Siria e assoldati, con regolarità, dal regime siriano per proteggere e rendere sicure le installazioni petrolifere e quindi per sostenere le forze governative nella riacquisizione del controllo del territorio. Durante la battaglia di Palmira, essi svolgono il lavoro sporco, cioè quello di cui nessuno vuole assumersene la responsabilità: operazioni di infiltrazione, esecuzioni, recupero di informazioni con tutti i mezzi possibili. All’epoca, Wagner viene accusato di crimini di guerra, specialmente di atti barbarici: sui social circolava, a quel tempo, un video che mostrava membri del gruppo mentre tagliavano a pezzi e bruciavano un disertore siriano. Nel 2019 più di un migliaio di membri del Gruppo Wagner vengono schierati in Libia, a sostegno del generale Khalifa Belqasim Haftar (1943- ) della Cirenaica e quindi in Mozambico, per lottare, senza grandi risultati, contro Ansar al Sunna, una branca dell’ISIS. A partire da questo stesso anno, l’Africa viene investita dal Gruppo, che rivendica più di 30 mila uomini impegnati sul continente per garantire la sicurezza, ripulire le zone toccate dall’islamismo, addestrare le forze armate dei Paesi che pagano i loro servizi (Sudan, Madagascar, Repubblica Centrafricana, Mali, ecc.). Sono stati segnalati mercenari del gruppo (circa 400) anche in Venezuela, dove sembra abbiano il compito di proteggere il presidente Nicolas Maduro (1962- ), alleato di Mosca. Nonostante le zone d’ombre che circondano l’esecutivo della Wagner: due nomi sono stati confermati alla testa del Gruppo: Dimitri Utkin ed Evghenji Prigozhin, il primo sembrerebbe gestire il comando operativo ed il secondo l’attività finanziaria del Gruppo e di molte altre strutture. Tra l’altro, Prigozhin si è rivelato anche un eccellente comunicatore, specie nell’Africa subsahariana dove si presenta come alfiere della lotta contro la presenza “neocolonialista” francese e come abile gestore di campagne di disinformazione (fake news) sui social. Utkin è stato decorato almeno quattro volte dell’Ordine del Coraggio, direttamente dalle mani di Vladimir Putin (1952- ) e sembrerebbe persino che abbia ricevuto anche il titolo di Eroe della Russia. Dal 2017 egli è diventato direttore generale di Concord, l’impresa chiave di Evghenji Prigozhin

La galassia finanziaria

Tutte le società militari private, nel rispondere alle esigenze di sicurezza dei suoi clienti, seguono, in primo luogo, i propri interessi privati e finanziari. Il contratto più importante e significativo lega il Gruppo Wagner alla Siria. Nel dicembre 2016, Prigozhin avrebbe concluso un accordo con il ministro siriano del petrolio e delle risorse minerarie, Alì Ghanem (1943 a Costantina, in Algeria). In cambio della protezione dello sfruttamento delle risorse petrolifere e di gas, Wagner, attraverso la società Evro Polis, beneficerebbe del 25% dei profitti realizzati nel settore. Il Gruppo risulta, in particolare, protetto da un sistema di società schermo, una vera e propria galassia finanziaria ben “oliata” e sperimentata, che è stata svelata dalla televisione francese: la società russa Midas Ressources, che sfrutta la miniera d’oro di Ndassima, dal 2019, con l’accordo del governo centrafricano, risulta registrata nel Madagascar. Midas risulta legata ad una società di acquisto d’armi, Kraomita Malagasy S.A., per conto della Lobaye Invest, società registrata nel Centrafrica e legata a Prigozhin, secondo fonti del Tesoro americano. Kraomita Malagasy acquista il materiale militare per conto di M. Finance, impresa che condivide lo stesso indirizzo e la stessa mail di Concorde suddetta, l’impero finanziario di Prigozhin. Il Gruppo Wagner crea satelliti finanziari nelle diverse regioni di spiegamento delle sue forze e le organizza in galassie interconnesse.

Al servizio della geopolitica russa

L’evidenza dei rapporti diretti fra il potere russo ed il Gruppo Wagner mette chiaramente in evidenza la confusione fra interesse pubblico ed interesse privato intorno a Putin. Il sistema è semplice: gli oligarchi investiti di potere da Putin si arricchiscono e vivono nel fasto senza essere disturbati, in cambio della loro lealtà e dei loro servizi. Evghenji Prigozhin fa parte di questo gruppo ristretto e di questo sistema. Il Gruppo Wagner è funzionale con le ambizioni russe, pur fatturando enormi guadagni finanziari. L’oligarchia consente a Putin di appoggiarsi su uomini fidati, leali e senza scrupoli, proprio perché a lui devono il loro successo. Vladimir Putin si appoggia dunque, sul Gruppo Wagner per sviluppare la presenza russa nei differenti punti del mondo. Il Gruppo dichiara in tutto più di 35 mila dipendenti, impiegati in Siria, in Africa e nell’America del sud. Altri membri del gruppo vengono utilizzati nelle zone prossime alla Russia. Il giornale russo Novaya Gazeta ha confermato, nel 2020, l’arresto di wagneriani da parte del KGB della Bielorussia. I mercenari, sebbene vietati in Russia, debbono comunque operare in cooperazione col potere russo. Quando nel 2013 la SMP “Slavonic Corps” fallisce sul campo, impegnandosi in combattimenti rischiosi, sembrerebbe senza il preventivo accordo di Mosca, due capi della struttura sono stati catturati e pesantemente condannati dal FSB russo (Federal'naja služba bezopasnosti; Servizio Federale di Sicurezza), per mercenariato. Nel sistema Putin, una SMP viene considerata come gruppo mercenario se non agisce in coordinamento con il potere. Si può constatare, attraverso il voto all’ONU del 2 marzo 2022, che Wagner risulta insediato ovunque la Russia cerca di sviluppare la sua influenza. Nella riunione specifica era stato richiesto agli Stati di condannare l’aggressione russa in Ucraina. La Siria e l’Eritrea hanno votato contro e su 52 paesi africani, 24 si sono astenuti o hanno praticato la tattica della sedia vuota. In ciascuno di questi paesi si possono, in effetti, individuare le tracce di un dispiegamento Wagneriano. Anche il Venezuela ha fatto in modo di non prendere parte alla discussione. Se è chiaro che le operazioni condotte da Wagner concorrono allo spiegamento della potenza russa: sarebbe eccessivo di considerare il Gruppo come un elemento chiave della strategia del Cremlino. I mercenari del Gruppo Wagner risultano utili nella misura in cui essi possono commettere esazioni non gestibili da forze convenzionali e consentire alla Russia di intervenire nei teatri in cui non risulta ufficialmente impegnata. Mosca si nasconde dietro “un diniego di plausibilità”, che consiste nel pretendere di non aver conoscenza degli interventi delle forze wagneriane e nello smentire qualsiasi responsabilità in assenza di prove. Sebbene tale atteggiamento non convinca nessuno, questo gioco ha avuto le sue esperienze ed i suoi successi e beneficia, in Russia, di un regime politico autocratico, che chiude gli occhi sulle violazioni dei diritti dell’uomo. E’ oggi chiaro che Putin ha trasformato il Gruppo Wagner in uno dei “jolly” tattici privilegiati del suo arsenale strategico. Nel particolare, a seguito delle serie difficoltà incontrate dall'esercito russo nel contenere la recente controffensiva ucraina nel Donbass, Mosca é stata costretta ad impiegare in linea, ma con risultati contrastanti, anche le unità di Wagner a fianco di quelle dei Ceceni del dittatore Razman Kadyrov (1976- ). Occorre anche relativizzare l’impressione “eccezionale” della situazione. Le SMP esistono ovunque e molte rendono vantaggiosi servizi ai loro rispettivi governi. Blackwater, ad esempio, era un contractor americano, conosciuto per i suoi contratti con la CIA. Dispiegato in Afghanistan ed in Iraq, esso è stato accusato di sparatorie multiple ed altri crimini riportati dal giornalista Jeremy Scahill (1974- ) nel 2008 (Blackwater, The Rise of the World’s Most Powerfull Mercenary Army, Revised and Updated). Oggi Blackwater si è riciclato sotto il nome di Academi e protegge radars militari giapponesi, addestra il personale del servizio informazioni di Taiwan e agisce in Ucraina. Wagner si inscrive, pertanto, in questo contesto globalizzato delle SMP impiegate dagli Stati.

Il mito wagneriano

Nel corso degli anni, Wagner ha assunto una dimensione simbolica di rilievo che i suoi membri cercano di mantenere con cura. E’ persino uscito su Telegram un fumetto eroico, dove viene presentata l’azione epica del Gruppo guidato dal suo capo, “L’Angelo” (Utkin). Gli eroi wagneriani si battono per liberare i popoli oppressi e massacrati dai lupi americani o dai vampiri jihadisti. Il fumetto segue lo sviluppo del Gruppo e costruisce una vera mitologia su basi reali. La grande forza di Wagner, che pure in Libia ha subito una cocente sconfitta, è quella di dominare la battaglia della comunicazione. Quello che era appena un gruppo di mercenari nascosti, sembra essere diventata una organizzazione mitica senza più complessi, mano a mano che la Russia rivela il suo gioco. La PMC Wagner ha anche aperto un sito (join-wagner), che sembra apertamente servire da piattaforma di reclutamento mondiale.


Massimo Iacopi

 

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