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SAN MICHELE ARCANGELO GUERRIERO E PROTETTORE DELLE ANIME

      

   

Religione

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Massimo Iacopi


Un santo non umano comandante militare che gode di un largo culto fra i cattolici

 

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SAN MICHELE ARCANGELO CONTRO IL DRAGONE


Figure angolari della fede cristiana

SAN MICHELE ARCANGELO GUERRIERO E PROTETTORE DELLE ANIME

Un santo non umano comandante militare che gode di un largo culto fra i cattolici

(Assisi PG, 06/02/2024)

SAN MICHELE ARCANGELO

GUERRIRO E PROTETTORE DELLE ANIME

San Michele, fra gli Arcangeli, ricopre un ruolo particolare, in quanto Capo dell'esercito celeste. Egli é un santo fra i più rappresentati, facilmente riconoscibile, cui sono stati consacrati numerosi luoghi. Se fra i luoghi dedicati all'Arcangelo Michele, il più conosciuto ed il più spettacolare risulta il Monte San Michele, il Santuario fra la Normandia e la Bretagna, molti altri molto importanti se ne trovano ugualmente in Cornovaglia ed in Italia (La Sacra di San Michele di Susa ed il Monte Sant'Angelo), tutti posti lungo una linea immaginaria che parte proprio dalla Cornovaglia e che porta fino alla Terra Santa. Indubbiamente Michele risulta il più popolare fra gli Arcangeli e vale la pena osservare che il culto di questo arcangelo rimpiazza soprattutto il culto di due divinità pagane: il Dio Anubi ed il dio Mercurio. Il Dio che pesa i cuori nella religione egiziana ed il messaggero divino nella religione romana, due funzioni che rientrano nei compiti di Michele.

Iconografia di San Michele

In quanto arcangelo e quindi messaggero di Dio, San Michele é provvisto di ali, Si tratta di un dettaglio molto utile, se le opere non sono state modificate, che consente di distinguerlo da un santo come San Giorgio. L'iconografia di San Michele deve molto alle rappresentazioni imperiali, dove si trova vestito principalmente in due modi.

San Michele imperiale e religioso

Egli può portare una tunica, accompagnata da un Loros, quella grande e fine sciarpa portata dagli imperatori bizantini in segno di potere. Nell'immaginario occidentale, per estensione, la sciarpa viene indossata da personaggi sacri, importanti ed esotici, e sembra che essa sia stata spesso confusa con una fine banda decorativa ricamata sulla stessa tunica, dove il tempo e la distanza hanno reso possibile una certa confusione riguardo il motivo diffuso attraverso l'arte bizantina. Il Loros viene tessuto con ricche sete ed é spesso arricchito con pietre, placche d'oro e di ricami preziosi, ecc.. L'ornamento imperiale, composto da pietre preziose e da cammei e ritrovato a Magonza, sarebbe servito a decorare un loros ed era destinato ad essere cucito, alla stessa maniera di un Maniakon (un collaretto di stoffa pregiata) che ornava una decorazione da collo, alla stregua di un ampio collare. Michele, con o al posto del loros, può portare anche un clamide (mantello corto e leggero, orlato d'oro tipico dei viaggiatori) di porpora, riservato agli imperatori ed imperatrici bizantini. Questo clamide può essere rimpiazzato da un ricco mantello di filo d'oro e di velluto rosso, portato su diversi abiti, di cui alcuni rimandano al paramento episcopale (alba, camice) ed altri alla Cavalleria. Questi superbi mantelli abbondano nell'arte fiamminga grazie alla pittura ad olio, che consente ai pittori di giocare con i colori, mostrando nel contempo la loro abilità ad operare con questi nuovi strumenti, come verrà messo in evidenza nelle rappresentazioni militari del santo. Risulta anche possibile incontrare San Michele vestito all'antica, come Cristo e gli Apostoli, indossando l'Himation, un mantello drappeggiato che i Greci portavano sopra il Chitone (tunica ionica senza maniche, di origine orientale, confezionata con un telo cucito come un sacco senza fondo fermato sulle spalle da due fibule).

San Michele guerriero

L'altra maniera di rappresentare il capo degli eserciti celesti é quello tipicamente militare. Egli viene dunque rappresentato con equipaggiamento militare,  come un guerriero alato. Progressivamente questa immagine sarà quella che prevarrà nell'iconografia occidentale. Anche in questo caso, l'Arcangelo può indossare un clamide imperiale, che lo designa come un capo. Egli é il protettore delle anime contro il Demonio. Il tipo di equipaggiamento militare risulta di foggia varia. Si possono trovare sia delle rappresentazioni di San Michele con l'equipaggiamento del tempo, con o senza elmetto, con o senza clamide di porpora, o un San Michele vestito all'antica con o senza gli stessi dettagli. La rappresentazione di San Michele con una armatura all'antica o di fantasia, lo definisce come un guerriero speciale, non umano e fuori dal tempo. Questo aspetto lo pone su un'altra dimensione: un eroe che combatte il Male al servizio del Bene. Un interessante dettaglio di un quadro del Signorelli presenta, nelle decorazioni dell'armatura, ciò che si assomiglia al dio Mercurio che porta il suo caduceo … Il Giudizio Universale, di Hans Memling, da parte sua ci evidenzia un San Michele di tipo medievale, che indossa un'armatura d'oro ed un mantello di broccato degno di un vescovo o di un imperatore, con il grosso fermaglio, il “morso”, tipico di questo tipo di abito religioso, che però poteva essere indossato anche dai sovrani in determinate circostanze. Il pittore può approfittare della corazza per mettere in evidenza la sua abilità pittorica ad olio, giocando con i riflessi. Memling ha, in effetti, rappresentato la Resurrezione della Carne che si riflette sull'armatura dell'arcangelo. Per quanto attiene all'armamento, Michele porta indifferentemente una lancia o una spada, spesso di fuoco. Egli può anche portare una grande croce che impiega per scacciare i demoni. L'arcangelo viene di norma presentato sulla terra o in aria, un dettaglio che, come vedremo, può avere una incidenza politica.

San Michele e pellegrinaggio

La conchiglia non é riservata solo a San Giacomo il Maggiore. Le due valve che la compongono evocano l'amore di Dio e l'amore per il suo prossimo, nozioni che non sono riservate a questo solo apostolo. Ciò nondimeno, sembrerebbe che questo tipo di frutto di mare possa variare. La classica capasanta é attribuita ai pellegrini di San Giacomo di Compostela, mentre San Michele preferisce la conchiglia Chlamys varia, un mollusco bivalve più piccolo nero. In questo contesto, sono state ritrovate numerose insegne medievali che presentavano l'immagine del santo su una conchiglia. Questo fatto mette in evidenza la popolarità di questo arcangelo e l'abitudine ad effettuare numerosi pellegrinaggi in direzione dei diversi santuari europei a lui dedicati. Le insegne che rappresentavano san Michele erano generalmente fatte in piombo e fabbricate sul posto dagli artigiani, con l'autorizzazione del clero locale. Diversi temi figurano su queste insegne: San Michele ed il drago, San Michele in armatura, o ancora, più semplicemente la testa dell'arcangelo.

I principali temi

Combattimento in Paradiso

Il soggetto più frequente che riguarda San Michele é quello della Caduta degli angeli ribelli, che si erano opposto a queli del Paradiso. Un terzo di essi aveva deciso di seguire Lucifero, l'arcangelo principale, simbolo della luce, la stella del mattino. Si tratta di una tradizione principalmente cristiana, che mette in primo piano questo tema, che sembra riunire diversi racconti biblici ed interpretazioni. Per riassumere, Lucifero era diventato geloso degli uomini, considerati come la più gloriosa creazione di Dio. Allorché Dio chiede ai suoi angeli di prosternarsi davanti davanti agli uomini, una parte di essi, guidata da Lucifero, si rifiuta. L'orgoglio é la causa di questa rivolta, secondo molti teologi, come Sant'Agostino. Per lui, solo i buoni angeli possono continuare a rimanere nella beatitudine di Dio. Un combattimento ha quindi luogo fra gli angeli e quelli al seguito di Lucifero vengono sconfitti. Essi vengono gettati fuori dal Paradiso, allontanandosi da Dio, fatto che provoca la loro ibridazione: essi perdono la loro la loro bellezza angelica per diventare le creature difformi che sono i demoni. Le allusioni più o meno nascoste a questa lotta vengono regolarmente sollevate dai commentatori della Bibbia. L'Apocalisse, ad esempio, dice questo: “E ci fu una guerra nel cielo. Michele ed i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il grande dragone, chiamato Satana fu precipitato sulla Terra ed i suoi angeli furono precipitati con lui” (Apocalisse, 12,7). IL dragone dell'apocalisse possiede sette teste, questo dettaglio ci permette di sapere se noi siamo di fronte ad una caduta che evoca il testo di San Giovanni o una tradizione. . Diversi testi posto biblici hanno assimilato Lucifero a Satana ed al serpente tentatore della Genesi. Lucifero, che aveva voluto regnare nel cielo, viene condannato a regnare nell'Inferno, accompagnato dagli altri angeli decaduti. Una grande maggioranza delle opere d'arte mettono in evidenza la bruttezza di Lucifero dopo il suo combattimento con Michele. Questa rappresentazione della lotta fra i due angeli può essere, a volte, confusa con San Giorgio che combatte contro il dragone. Ci sono comunque molteplici differenze. La prima riguarda il fatto che evidentemente Giorgio, contrariamente a Michele, non possiede le ali. Anche se le ali non sono un attributo obbligatorio, secondo la tradizione religiosa degli angeli, esse si sono imposte molto presto, essendo un segno allo stesso tempo dell'origine celeste e della grande rapidità di queste creature divine. Per di più, San Giorgio combatte sovente il dragone a cavallo, mente le rappresentazioni dell'arcangelo che cavalca sono praticamente inesistenti. Inoltre, Lucifero non viene sempre rappresentato sotto la forma di un dragone, ma risulta generalmente un angelo orrendo o in corso di trasformarsi in mostro. Ecco dunque alcuni elementi per non confondere i due santi.

Il Giudizio Universale e la pesa delle anime

Mettere in parallelo questa scena ed la pesatura dei cuori della mitologia egiziana risulta sempre un esercizio divertente, perché si può trovare in questo caso un esempio eloquente del sincretismo della religione cristiana. Michele appare come il secondo personaggio più importante del Giudizio Universale, dopo Cristo. Fatto che spiega la sua immensa dimensione. Egli pesa l'anima dei defunti grazie ad una bilancia. Se il piatto pende dal lato delle buone azioni, il defunto va in Paradiso, ma se il piatto pende dall'altro lato, é la bocca dell'Inferno che l'attende, bocca dell'Inferno che prende il posto della Grande Divoratrice della mitologia egiziana. Le buone e cattive azioni vengono raffigurate in taglia ridotta attraverso una raffigurazione del defunto, generalmente nudo. La scena del Giudizio universale può essere accompagnata da altri elementi, come la Resurrezione della carne, gli Eletti ed i Dannati, il Paradiso e l'Inferno … Tutto avviene ala presenza del Cristo (al posto di Osiride, anch'egli morto e resuscitato), seduto su un arcobaleno, circondato da Maria e San Giovanni Battista, dagli Apostoli ed altri santi. Lo sfondo di questo soggetto sacro può presentare combattimenti fra angeli e demoni, mentre quest'ultimi cercano di impadronirsi delle anime destinate al Paradiso, per poterle condurre nell'Inferno. Ma gli angeli sono grandi guerrieri che si prendono cura di proteggere e guidare gli Eletti. Lo stesso Lucifero può tentare di intervenire, ma Michele veglia a sua volta, respingendo il demone con la sua lancia, sormontata dalla croce. Alcuni demoni non esitano a tentare di far pendere la bilancia dalla parte infernale, tirandola giù. Ma una persona misericordiosa assiste alla scena del Giudizio Universale può anch'essa influire sulla bilancia: la Vergine Maria é, in effetti, sensibile alle preghiere dell'anime che l'implorano e con il suo rosario fa pendere la bilancio dal buon lato.

Le immagini delle insegne dei pellegrini

La scena del combattimento contro il Dragone é quella che si ritrova più frequentemente nelle insegne dei pellegrini che sono giunte fino a noi. Questo tema popolare, costituisce presso i pellegrini, l'80% dei soggetti conosciuti. Peraltro, si evidenzia che qualche insegna presenta l'arcangelo vestito da una tunica (aube). La sua arma di predilezione non é, in fin dei conti, né la spada, né la lancia, ma il bastone ornato dalla croce, L'intento di queste rappresentazioni appare chiaro e cioé quello di fare di tutto per evitare di confondere l'arcangelo con san Giorgio. L'assenza del cavallo, sottolineata più sopra, costituiva un mezzo efficace per differenziarli. La confusione poteva essere tanto più fastidiosa specie furante la guerra dei Cent'anni fra la Francia e l'Inghilterra, in quanto San Michele costituiva una dei santi protettori della Francia, mentre Giorgio proteggeva l'Inghilterra, ed in questo contesto non ci si deve sorprendere dal fatto che Giovanna d'Arco abbia udito per prima la voce di San Michele.

BIBLIOGRAFIA

Dehoux Ester,  Sotto la protezione dell'arcangelo. Iconografia di San Michele sulle insegne dei pellegrini, 2014

Ferguson George, Segni e simboli nell'arte Cristiana, Oxford University Press, 1954, New York;

Max Alfred, La Caduta di Lucifero, preistoria di un mito, 2000;

Reau Louis, Iconografia dell'arte cristiana, Presse universitaire de France, Parigi, 1958;


Massimo Iacopi

 

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