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Incontri settimanali di formazione MCL

      

   

Costume

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Nazzareno Figorilli


Un supplemento d’anima etico e politico, di analisi e di proposta

 

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Contro la finanziaria


Comunicato

Incontri settimanali di formazione MCL

Un supplemento d’anima etico e politico, di analisi e di proposta

(Rieti, Oct 23 2006 12:00AM)

Sono ripresi gli incontri di formazione sociale e da quest’anno anche politica del Movimento Cristiano Lavoratori, tutti i venerdì dalle ore 18,00 alle 19,30 fino al 15 dicembre presso l’Aula Giuseppe Ragno di Via Paolo Borsellino, 36 a Rieti.

Gli incontri sono aperti a tutti, credenti e non, uomini di buona volontà che desiderano sapere e che vogliono contribuire a formare il sapere, nel campo dell’etica e della politica, nel campo sociale come in quello economico con riferimento alla dottrina e al magistero della Chiesa.

Nazzareno Figorilli presidente del Movimento Cristiano Lavoratori chiede ai cattolici di uscire dal “borbotto”, dal “giudizio”, dal “peccato di omissione sociale”, e come sostiene il responsabile della formazione MCL Massimo Casciani a proposito della difesa della vita, “il cittadino cattolico non deve fermarsi all’annuncio, ma deve argomentare e lottare perché le coscienze siano informate e formate e deve intervenire politicamente con il voto e l’azione politica”.

Un “supplemento d’anima” dice in sostanza Figorilli, etico e politico, di analisi e di proposta per lo sviluppo del pensiero e dell’azione politica.

L’incontro di venerdì scorso 20 ottobre 2006 “Il sistema economico italiano e la finanziaria 2007” Il tema del secondo incontro è stato trattato da Figorilli che ha detto essere il sistema economico italiano la continuità di quello istituito nel 1930 dal regime fascista. Un sistema misto, tra economia di mercato liberista ed economia pianificata socialista, una commistione tra privato e pubblico, di tipo oligarchico con il quale lo Stato è proprietario di buona parte dell’economia reale costituita da impresa e finanza.

La crisi del 1929 dagli Stati Uniti d’America arriva in Europa e investe le principali banche italiane che detengono le partecipazioni di imprese mettendo in crisi le une e le altre. Il rischio è ancora evidente con l’attuale sistema di partecipazione delle banche in imprese che non riescono a reggere sul mercato. Necessaria è la divisione tra banche e imprese e tra prestito a breve e prestito a lungo termine.

Nel 1930-1936 sorgono l’IRI, l’istituto per la ricostruzione industriale che statalizza le banche di interesse nazionale, l’ICIPU, l’istituto per il credito alle imprese di pubblica utilità, il CCOP per il credito alle opere pubbliche. La statalizzazione abolisce di fatto la Borsa luogo essenziale in cui le aziende hanno la possibilità di reperire i mezzi non in funzione delle scelte dello Stato, ma delle effettive capacità di creare ricchezza mobilitando il risparmio nazionale, che viene invece dirottato verso i buoni del tesoro e le obbligazioni pubbliche. Così origina una delle più vistose distorsioni, che ancora oggi perdura, del nostro sistema finanziario rispetto ai sistemi classici dell’economia di mercato.

Nasce in quegli anni un keynesismo all’italiana, dal geniale ma improvvido economista inglese Keynes, che mette al primo posto il problema della piena occupazione a prescindere dalle reali possibilità e il sostegno degli investimenti da parte pubblica a prescindere dalle reali possibilità di successo.

Un indebitamento pubblico che arriva fino agli anni ’90 secondo la formula “statalizzare le perdite e privatizzare gli utili”, con un sistema misto del 50% circa dell’economia reale italiana in mano pubblica, l’altro 50% in mano a 5/6 famiglie italiane che blocca la crescita e l’espandersi di centinaia di migliaia di piccole e medie imprese, che nonostante questo sistema costituiscono la risorsa dell’asfittica economia italiana.

Le banche di interesse nazionale sono state riprivatizzate con la presidenza IRI del Prof. Romano Prodi, ma queste finiscono nelle mani delle solite 5/6 grandi famiglie industriali e finanziarie italiane e non vanno sul mercato dei risparmiatori, così come le grandi industrie riprivatizzate che rendono ancora più asfittica la borsa italiana. Il Presidente del Consiglio On. Massimo D’Alema completa l’operazione, TELECOM e gruppo assicurativo pubblico INA-ASSITALIA, dallo Stato alle solite 5/6 grandi famiglie italiane.

La vecchia consociazione oligarchica “pubblico-privato” degli anni ’30 è tutt’ora in piedi, e blocca l’evoluzione dal sistema economico misto verso un sistema reale di economia sociale di mercato secondo la quale la proprietà e la gestione dei mezzi di produzione e dei servizi è in mano privata, ma lo Stato stabilisce le regole e il controllo delle stesse.

il II° Governo Berlusconi ha riformato il deleterio sistema misto economico italiano, destrutturandolo affinché la capacità inventiva, operativa dei cittadini italiani potesse operare liberamente secondo il principio cristiano della sussidiarietà in ogni settore economico, finanziario e dei servizi.

La legge Finanziaria 2007 avrebbe dovuto rifondare il sistema, destrutturarlo e aprirlo al mercato, tagliare le spese improduttive, eliminare la burocrazia pubblica entro la quale esse si nascondono, sopprimere migliaia di enti locali e nazionali inutili, privatizzare imprese e servizi a favore dell’azionariato popolare che sposti ulteriormente il risparmio dai titoli pubblici, destrutturare e riformare il sistema sanitario entro il quale sperperano migliaia di approfittatori, abbattere ulteriormente le tasse per dare maggiore disponibilità di spesa ai cittadini e mettere così in movimento il mercato. E’ invece una Finanziaria ideologica che impoverisce famiglie e aziende con ulteriori tasse e balzelli e cerca di ristatalizzare, con costi enormi a carico dello Stato, come è avvenuto con il tentativo TELECOM.

E’ necessario, ha detto Figorilli a conclusione dell’incontro, informare e formare la gente per la comprensione dei processi economici, finanziari e sociali, riavvicinare l’opinione pubblica alla politica, sollecitare i cittadini cattolici e la gente tutta a riappropriarsi della politica come arte del bene comune per costruire e gestire il bene della nostra Rieti e della nostra Italia.

L’incontro di questa settimana, venerdì 27 ottobre, tratterà il tema “La questione antropologica, dal concepimento, al lavoro, alla morte”


Nazzareno Figorilli

 

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