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Epicuro: Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità

      

   

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 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Racconto di:

Dott. A. RUGOLO


Un modo nuovo di recensire gli autori

 

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Letteratura sperimentale

Epicuro: Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità

Un modo nuovo di recensire gli autori

(Aprilia (RM), May 10 2007 12:00AM)

 

Come tutte le domeniche, sono un abitudinario infatti, mi trovavo nel mio studio... circondato dai libri della vecchia libreria a parete realizzata da mio padre.

Come tutte le domeniche, dicevo, mi accingevo a scegliere il libro che m'avrebbe accompagnato per tutta la settimana.

Sapevo che non sarebbe stato semplice... non lo era mai stato... ma alla fine della mattinata avrei avuto tra le mani il libro che avrei letto...

Era sempre così... da anni ormai... prendevo un libro, lo rigiravo tra le mani... osservavo le sue condizioni di salute e poi davo uno sguardo all'ultima di copertina... per capire chi era l'autore... e per una breve sintesi.

In verità non era sempre così... vi erano autori che conoscevo bene... e libri che avevo già letto!

Ma non importava... ciò che importava al momento era la ragnatela che pendeva dalla scaffalatura... si notava appena in un angolo in penombra... presi lo sgabello e cercai di raggiungere con uno scopino il ragno che stava sul dorso di un libro... che non ricordavo di avere!

Il colpo sortì l'unico effetto di far cadere a terra il volume... sollevando nuvole di polvere sottile... che danzava leggera alla luce che filtrava attraverso le veneziane semichiuse...

Prima o poi dovrò pulire... pensai... ma già mi trovavo in piedi al centro dello studio col libro in mano, ne osservavo il dorso rovinato dal tempo e lo sguardo correva veloce, sicuro da tanto allenamento, dalla prima alla quarta di copertina, alla ricerca di quelle informazioni essenziali sull'autore e sul testo...

 

Epicuro... un greco... vissuto tra il 341 e il 270 a.C....

 

Ricordavo qualcosa di questo scienziato-filosofo, ma ero sicuro di non aver mai letto niente... per la verità non ricordavo di aver acquistato quel libro...

Epicuro... doveva essere di Samo, un'isola dell'Egeo, più vicina alla Turchia che alla Grecia...

Se la memoria non m'ingannava, avevo letto qualcosa su Epicuro, leggendo Diogene Laerzio...

Si raccontava che Epicuro si avvicinò alla filosofia perchè insoddisfatto delle risposte dei maestri di scuola alle sue domande sull'origine del Mondo e della Materia... Curioso! Mi ricorda qualcuno...

E' un peccato che di tutto ciò che scrisse ci resti così poco... solo qualche brano del suo "Della Natura"... e del suo Epistolario alcune "Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità"... recità il titolo... sembrava una lettura impegnata...

Senza accorgermene mi sedetti sulla mia poltrona, la lampada accesa sul tavolino... dimentico della ragnatela... ancora al suo posto nell'angolo in penombra...

inforcai gli occhiali...

per una volta era il libro ad aver scelto il lettore...

 

Lettera ad Erodoto...

Epicuro saluta Erodoto...

 

Erodoto... strano... ricordo Erodoto come uno storico greco... ma i periodi non corrispondevano... il mio Erodoto, l'autore di quelle "Storie" tanto conosciute un tempo quanto dimenticate oggi... visse circa un secolo prima di Epicuro...

Che si trattasse di un suo omonimo?

Occorreva approfondire... in questi casi l'Enciclopedia mi aveva sempre aiutato...

Epicureismo... Epicuro... Accademia... tra i suoi discepoli... Erodoto! Ecco, dunque si trattava di un omonimo!

 

"In primo luogo, nulla ha origine da ciò che non è: tutto, altrimenti, potrebbe nascere da tutto, senza aver bisogno di semi generatori..."

 

Semi generatori... nulla nasce dal nulla...

 

"E se ciò che perisce si annientasse in ciò che non è, tutto sarebbe ormai distrutto, perchè ciò in cui si è dissolto sarebbe non esistente"

 

Logico... lapalissiano... in altre parole... "nulla si crea, nulla si distrugge"... noi la completeremo con "ma tutto si trasforma!"

 

"Inoltre l'Universo è fatto di corpi e di spazi locali in cui si muovono".

 

Ancora una verità incontrovertibile... materia e vuoto... evidentemente Epicuro non conosceva l'antimateria... oppure la conosceva ma la considerava tra gli "accidenti... caratteristiche transitorie"

 

"Anche fra i corpi, poi, alcuni sono aggregazioni, altri sono gli elementi da cui si formano le aggregazioni: e questi ultimi sono indivisibili e immutabili..."

 

Mi viene in mente ciò che ho studiato in fisica all'Università solo che in teoria la struttura dell'atomo non poteva essere conosciuta da Epicuro... strano... anche perchè l'atomismo è ancora più vecchio... risale a Democrito o forse ancora prima...

Eppure...

 

"Gli atomi si muovono uniformemente sempre, e alcuni rimbalzano molto lontano l'uno dall'altro, altri frenano il rimbalzo nel punto in cui si trovano, nel caso vengano chiusi in un intreccio di atomi o difesi da altri intrecci di atomi."

 

Come si può dubitare del fatto che Epicuro parli di reticolo atomico... di flussi di particelle elementari... di elettroni... e di urti tra particelle?

Ma se ammetto ciò devo ammettere che le conoscenze di Epicuro sulla materia erano molto simili alle nostre... e ciò non è ammissibile!?!

Oppure si?

 

"Bisogna inoltre ritenere che siamo in grado di vedere e di pensare in virtù di qualcosa che proviene a noi dall'esterno..."

 

La luce riflessa dei corpi...

Il sordo rintocco dell'orologio che segna le dodici mi induce a posare il libro, temporaneamente, per volgere il pensiero al desco...

Mi allontano dallo studio con in mente Epicuro e i suoi atomi... e tante domande senza risposta...

 

 


 

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