Questo sito utlizza cookie. Consulta Privacy policy e Norme generali ACCETTA cookies minimi per navigare.

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

A proposito di eutanasia

      

   

Diritto

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Avv. L. Carosella


Vivere: tra diritto ed obbligo

 

Stampa agevole

Invia questa pagina ad un amico

Nessun file da scaricare

Torna all'indice

 

 

2002-2024 Tutti i diritti riservati

“L’eutanasia secondo Vauro”


Forum Numero 7

A proposito di eutanasia

Vivere: tra diritto ed obbligo

(Rieti, Mar 28 2007 12:00AM) Quando il direttore della rivista mi ha sollecitato di scrivere un pezzo sull’Eutanasia non vi nascondo che ho avuto una stretta allo stomaco per l’enormità dell’argomento e della complessità dei profili che vi si intersecano. Impossibile toccare ognuno di essi: morale, etica, filosofia, religione, legislazione e quanto ad essi correlato. Come è impossibile fare sintesi del dibattito che nei vari ambiti, da anni, studiosi di tutte le discipline, anche in modo acceso, sostengono le rispettive tesi, tutte rispettabili ma che lasciano senza soluzione il dilemma. E’ probabile che non via sia una posizione più giusta delle altre, non potendosi pensare ad una uniformabilità delle coscienze che transiterebbe per una omologazione che comunque non è auspicabile. E allora quale taglio dare a questo scritto? L’unico che ho ritenuto più alla mia portata è una sorta di osservazione dal basso, ossia il proprio soggettivo sentire in relazione al bene vita e a come, chi scrive, si confronta nel proprio immaginario, con la possibilità di trovarsi in quella condizione. L’esistenza è sentire, è relazione, è percezione dell’altro da se. Affetti, dolore, gioia, vittorie, sconfitte. Cosa vorrei se il destino o gli eventi della vita mi ponessero nella condizione di non avere più coscienza di tutto ciò? Cosa vorrei che gli altri facessero se la sofferenza fisica fosse insopportabile e senza soluzione, ove io non sia più in grado di decidere? Io so per certo che non vorrei “una non vita”, non vorrei che ci si accanisse con i più moderni ritrovati della scienza medica (farmacologici e strumentali) in grado solo di far respirare meccanicamente i miei polmoni, di far battere il muscolo cardiaco mentre i parametri cerebrali fossero irrimediabilmente e definitivamente compromessi. Ovvero che mi si condannasse (perché come tale la vedo) a sofferenze inutili e senza speranze, prolungando una perfida agonia. Il nostro ordinamento giuridico non prevede una regolamentazione della c.d. eutanasia (buona morte), ovvero di quella pratica che consiste nel far sopraggiungere la morte nel modo più indolore, rapido ed incruento a chi si trova affetto da una malattia incurabile al fine di far cessare la sua sofferenza. Se si usa il termine “buona morte” necessariamente c’è una “cattiva morte”. La distinzione tra le due quindi non è sul “se”, ma sul “come”. L’individuo ha diritto di scegliere questo “come”? Sicuramente vivere è un diritto, ma è un diritto anche vivere avendo coscienza del proprio esistere ed è un diritto non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà (a meno che l’obbligo non sia previsto per legge- art. 32 Cost.). Se vivere è un diritto io debbo avere la possibilità di scegliere. Se è un obbligo tale possibilità mi è preclusa. Io propendo per la prima ed auspico che un paese moderno, civile e sensibile alla sofferenza mi lasci la possibilità di decidere; auspico infatti una normazione del c.d. testamento biologico; auspico una norma che faccia divieto dell’accanimento terapeutico su espressa richiesta del paziente. Normative già presenti in molti paesi europei. In buona sostanza auspico che il concetto di diritto alla vita non si estremizzi con l’ obbligo di vivere una non vita e che la centralità dell’uomo sia riconosciuta anche nelle sue libere scelte.

Avv. L. Carosella

 

Inizio

INVIA UN'OPERA

PROFILO PERSONALE

SUPPLEMENTI

 

Pubblicazione

Tesi di Ricerca, Laurea, Master, Dottorato di ricerca.

 

Inserimento opere letterarie, articoli, foto, dipinti,...

Servizio riservato agli utenti registrati

 

Accesso all'area personale

Il servizio consente di modificare le proprie impostazioni personali

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

2002-2024 Graffiti-on-line.com

Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati.

Registrazione al tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002.

Consultare le norme generali e la politica sulla privacy.

Proprietario e Direttore responsabile Carmelo SARCIA'

La pubblicazione di articoli, saggi, opere letterarie, tesi di ricerca, ecc. verrà sottoposta alla preventiva approvazione di una commissione tecnica composta di esperti nel ramo nominati dalla Direzione.

Chi siamo | Mappa del Sito | Contattaci | WebMail | Statistiche