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Is Tres Fradis Longus

      

   

Antologia

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Racconto di:

Dott. A. RUGOLO


Un racconto apparentemente senza morale

 

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La contadina stupidina


Dalla tradizione popolare sarda

Is Tres Fradis Longus

Un racconto apparentemente senza morale

(Civitavecchia - RM, Jul 2 2007 12:00AM)

Questo racconto proviene dalla più antica tradizione popolare sarda. Intorno allo spauracchio rappresentato dai tre mesi più lunghi dell’anno, maggio, giugno e luglio, lunghi per chi non ha nulla da mettere sotto i denti, nei tempi passati sono sorte un po’ ovunque, nelle regioni italiane e nel Nord Europa,  storie simili a questa che, ridotta in forma di dialogo per renderla più fluida, pubblichiamo di seguito.

Lo scopo era evidentemente quello di imprimere nella mente delle più giovani generazioni l’abitudine al risparmio, in vista del problema della carestia che ogni anno puntualmente si ripresentava.

La Redazione

- Prima voce

Francesco, vieni qui vicino al caminetto... ti racconto una favola che mi ha narrato qualche tempo fa nonno Terenzio...

“C'era un tempo una famiglia di contadini...

 

- Seconda voce

Papà, esistono ancora i contadini?

 

- Prima voce

Certo che esistono ancora... ma ora zitto e ascolta...

“Come tutti gli anni, subito dopo il raccolto, la prima cosa che facevano i contadini per evitare il rischio di morire di fame, era conservare una parte del raccolto da usare nel periodo in cui la terra non produceva... si trattava dei tre mesi di maggio, giugno e luglio, chiamati appunto “is tres fradis longus”...

 

- Seconda voce

Papà, cosa significa “is tres fradis longus”?

 

- Prima voce

Tradotto letteralmente dal sardo significa “i tre fratelli lunghi”, ma come ti ho già spiegato era un modo di dire, usato per indicare i tre mesi di maggio, giugno e luglio... i più lunghi perchè non c'era mai abbastanza da mangiare...

Posso continuare ora?

 

- Seconda voce

Si papà... continua...

 

- Prima voce

In quel tempo la moglie del contadino era ammalata per cui, mentre il marito andava a lavorare i campi, lei restava in casa...

Il contadino, separate le provviste, disse alla moglie (che non era una cima!) di non toccare il grano che aveva messo da parte perchè era destinato a “is tres fradis longus”.

Una mattina mentre il contadino si trovava in campagna a lavorare la terra, tre persone arrivarono alla fattoria e chiesero se c'era del grano da comprare...

Quando si presentarono, la moglie del contadino vedendo che erano tre uomini alti, molto al di sopra del normale, chiese loro se essi fossero is tres fradis longus di cui le aveva parlato il marito...

 

- Seconda voce

Certo che era proprio stupidina... vero papà?

 

- Prima voce

Si...

“Loro annuirono e così la moglie del contadino gli diede il grano, senza chiedere alcuna ricompensa, convinta si trattasse delle persone di cui parlava il marito...

I tre uomini presero il grano e dopo aver ringraziato, andarono via.

Al rientro del marito, la moglie lo accolse dicendogli di avere una bella sorpresa per lui...

Il marito chiese cosa fosse accaduto, e sentito il racconto della moglie, disperato e arrabbiato spiegò, anche se in ritardo, che is tres fradis longus erano i tre mesi di maggio, giugno e luglio che precedevano il raccolto... e in quei tre mesi, se non si faceva come le formiche che mettono da parte quanto occorre, si moriva di fame...

Il marito, pensando di poter rimediare ai guai provocati dalla moglie, chiese da quanto tempo is tres fradis longus fossero andati via e lei rispose che era passata appena mezz'ora”.

 

- Seconda voce

Papà, cosa vuol fare il contadino? Li vuole inseguire? E...

 

- Prima voce

Francesco, un po’ di pazienza, ascolta...

“Il marito disse alla moglie di chiudere la porta di casa e di seguirlo di corsa che forse sarebbero riusciti a raggiungere i tre...

La moglie però capì male e, presa la porta sulle spalle, lo seguì di corsa...

Nel mentre il contadino, corso avanti,  non vedendo ne sentendo più la moglie si girò ad aspettarla e la rimproverò dicendole di correre di più... ma lei che aveva sempre la porta sulle spalle, disse di non riuscire a stargli dietro a causa del peso...

Il marito resosi conto che la moglie aveva la porta sulle spalle, disperato, le disse che non aveva capito niente, doveva chiudere la porta e non portarsela appresso!

Si voltò e proseguì la corsa da solo...”

 

- Seconda voce

Certo che era proprio scema la moglie...

 

- Prima voce

“Ad un certo punto cominciò a farsi sera così, non avendo ancora raggiunto is tres fradis longus ed essendo troppo lontani da casa, il marito arrampicatosi su un albero mise la porta tra i rami e preparò un giaciglio per la notte, al riparo dagli animali del bosco...

 

- Seconda voce

Papà, c'erano i lupi nel bosco?

 

- Prima voce

Francesco...

 

- Seconda voce

Scusa... continua...

 

- Prima voce

“Durante la notte, si sentirono delle voci... tre ladri si erano fermati, infatti, sotto l'albero per dividere il bottino delle loro malefatte...

I due contadini spaventati stettero in silenzio...

Mentre i briganti facevano i conti, la moglie da troppo tempo senza andare in bagno e forse anche per la paura disse al marito di aver bisogno di fare la pipì...

Il marito infastidito le rispose che se proprio non riusciva a trattenerla, che la facesse goccia a goccia cosicché i ladri non si allarmassero!

E così fu... I ladri di sotto, sentendo gocciolare, pensarono si trattasse di rugiada...

Poi la moglie disse al marito che aveva bisogno di fare anche la cacca...

Il marito, sempre più disperato le disse che, se proprio non riusciva a trattenerla, la facesse almeno a pezzetti piccoli...

 

- Seconda voce

Che schifo, papà...

 

- Prima voce

La storia è così... se vuoi smetto...

 

- Seconda voce

No dai... papà, continua... 

 

- Prima voce

“Dunque... uno dei ladri, sentendosi colpito... si lamentò, ma l'altro gli disse che, trovandosi sotto un albero, si trattava certamente di “arrosu de notti e merda 'e pizzonicioè di rugiada e cacca di uccello...

Il contadino, in quel momento, pensando alle difficoltà cui sarebbe andato incontro a causa della stupidità della moglie... decise di provare a prendersi i soldi dei ladri.

Quindi, fatta spostare la moglie su un ramo, prese la porta e la lanciò sui banditi... Il bandito che aveva i soldi rimase intrappolato e gli altri due scapparono per la sorpresa...

Allora il contadino, buttatosi sul bandito, gli tagliò la lingua per evitare che potesse dare l'allarme e quindi gli portò via i soldi...

Gli altri due banditi che si erano allontanati di corsa, resisi conto della assenza del complice cominciarono a chiamarlo... ma lui, con la lingua tagliata, riusciva a fare solo dei versi che, di notte, spaventarono ancora di più i due banditi che scapparono senza più pensare al bottino...

Il contadino e la moglie, così, senza più il grano dei fradis longus ma con i soldi presi ai banditi tornarono a casa felici di aver risolto il loro problema...”

 

 - Seconda voce

Papà, sai che è una storia veramente strana? Qual è la morale della favola? A scuola ci hanno detto che tutte le favole antiche avevano una morale...

 

- Prima voce

Hai ragione, di solito è così... ma questa favola non ha una morale... oppure chi me la raccontò la prima volta non la ricordava più...

L'unica cosa che mi disse è che questa era una delle favole che gli raccontavano i genitori quando stanchi dopo una dura giornata di lavoro per i campi, rientravano a casa... e dovevano mettere i figli a letto!

Ora però è tardi... per cui buona notte … e se domani farai il bravo te ne racconterò un'altra...

 


 

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