«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti e io non dissi niente perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.» 

Bertolt Brecht

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La chiamano «rivoluzione neoconservatrice» e si riassume nella formula: «declino dello stato economico, diminuzione dello stato sociale e glorificazione dello stato penale» (L. Wacquant). A livello sociale si traduce in una comunità «liberale e non interventista “in alto”, in particolare in materia fiscale e per quanto riguarda l’uso della forza lavoro, intrusiva ed intollerante “in basso”, cioè nei confronti dei comportamenti pubblici degli appartenenti alle classi subalterne, prese nella morsa della disoccupazione e della precarietà da un lato, del declino della protezione sociale e dei servizi pubblici dall’altro»

Feltrinelli

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Volgono al termine le manifestazioni del bicentenario garibaldino, numerosissime tanto nel vecchio che nel nuovo mondo: quello di Giuseppe Garibaldi è l’unico mito che è stato in grado di transitare indenne dalla antica storia delle nazioni alla attualità del mondo globalizzato. Dobbiamo tuttavia annotare che nella provincia reatino-sabina, pure ricca di memorie e di lasciti dell’Eroe (tanto da giustificare, ad es., la creazione di un “Itinerario Garibaldino”), l’anniversario è passato sotto silenzio. Grave, in particolare, l’inerzia e la insensibilità degli assessorati alla cultura di Provincia e Comune capoluogo.

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Filippo Faraoni e Franco Stella non sono più. Il velo del lutto panneggia silenzioso due personalità agli antipodi. Natura inquieta il primo, vero figlio del secolo Novecento e cittadino della polis universale dello spirito. Anima pacificata il secondo, ripiegata sulla sua amatissima reatinità teatrale e vernacolare. La perdita è grande per una città sempre più involgarita ed incolta.