Questo sito utlizza cookie. Consulta Privacy policy e Norme generali ACCETTA cookies minimi per navigare.

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

ADOLPHE SAX E IL SASSOFONO

      

   

Inchieste

 Registrazione Tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002

 

 

Articolo di:

Massimo Iacopi


Un’invenzione che ha rivoluzionato il mondo del jazz

 

Stampa agevole

Invia questa pagina ad un amico

Nessun file da scaricare

Torna all'indice

 

 

2002-2024 Tutti i diritti riservati

MONUMENTO AD ADOLPHE SAX


Curisità

ADOLPHE SAX E IL SASSOFONO

Un’invenzione che ha rivoluzionato il mondo del jazz

(Assisi, 03/03/2016)

Figlio di un liutaio belga, l’inventore belga presenta, per la prima volta nel 1841, l’ultimo nato dei suoi strumenti a fiato: il sassofono. Dopo un inizio incerto il nuovo strumento si imporrà definitivamente grazie al jazz.

Antoine Joseph Sax, detto Adolphe (1814 -1894),  l’inventore del sassofono nasce poco più di 200 anni (1914) fa a Dinant nel Belgio. Primo di 11 fratelli, suo padre, Charles-Joseph Sax (1790-1865), era un liutaio e costruttore di strumenti musicali a Bruxelles, in particolare flauti, clarinetti, fagotti e serpentoni (aerofoni a bocchino). Inoltre suo padre aveva elaborato una teoria acustica per l'esatto posizionamento dei fori sui legni, gettando il seme della sistematizzazione in famiglie degli strumenti dell'epoca. Adolphe eredita la passione del padre e comincia giovanissimo a costruire strumenti, esponendo flauti e clarinetti in ebano all'Esposizione Industriale Belga, quando aveva solo 16 anni ed, all'età di 20 anni, egli brevetta il suo primo lavoro importante, inventando un nuovo modello di Clarinetto, il clarinetto basso, di cui brevettò un nuovo modello. Nel corso degli anni, egli riesce a perfezionare diversi strumenti, prima di dare la nascita, nel 1840, al saxhorn (cornosax) il progenitore del sax odierno. A partire dal 1828 il giovane aveva iniziato a studiare flauto, clarinetto ed armonia presso la Ecole Royale de Musique di Bruxelles.

Il sax moderno è praticamente nato da un malinteso e dalla volontà di Adolphe Sax di spingere fino agli estremi limiti la sua dimostrazione scientifica. Lavorando al miglioramento del clarinetto nel laboratorio di suo padre, egli riesce a mettere in discussione una certezza del suo tempo, elaborando nel 1844 la sua celebre legge acustica: egli dimostra, infatti  che il timbro di un suono è determinato dalle proporzioni della colonna d'aria e non dal materiale del corpo che la contiene.. Questa intuizione gli permise di realizzare strumenti perfetti per intonazione, timbro ed estensione e di caratteristiche sonore e tecniche omogenee tra i membri più gravi e quelli più acuti della stessa famiglia. Davanti all’ostinazione dei suoi colleghi, egli si mette a perfezionare diversi strumenti e spinge in avanti le sue esperienze fino a dare la nascita al saxofono, nel 1841, un nuovo strumento che consentirà di perfezionare grandemente la famiglia degli aerofoni. L’inventore belga, oltre a dimostrare definitivamente la legge delle proporzioni, crea un timbro decisamente innovatore, dotato di una perfetta omogeneità e di una ricchezza armonica, mai raggiunta fino a quel momento. Abbandonando le colonne cilindriche o coniche forate, utilizzate fino ad allora, Adolphe Sax sceglie una colonna conica parabolica forata che consente al cono di aprirsi progressivamente fino al padiglione finale.

Strumento di musica militare

Il sassofono è stato, comunque, la sua più grande invenzione, nel quale l’inventore è riuscito ad unire all'imboccatura ad ancia semplice del clarinetto, un sistema di chiavi, ispirato al clarinetto, all'oboe ed al flauto ed un canneggio conico in metallo. Adolphe Sax, in effetti, vince la scommessa per uno strumento che “per le caratteristiche della sua voce, può avvicinarsi agli strumenti a corda, ma che possiede maggiore intensità di questi ultimi”. Queste sono infatti le parole che l’inventore usa nella sua richiesta di brevetto, depositata a Parigi il 21 marzo 1846. Questo “ibrido”, classificabile per le caratteristiche del suono e per la flessibilità tecnica alla famiglia dei “legni”, non appartiene, come molti pensano, neanche a quella degli ottoni, pur disponendo un grande volume di suono. Esso viene generalmente fabbricato in metallo leggero anche se ne esistono in ottone, argento o plastica. La famiglia dei sassofoni così come era stata immaginata da Sax comprendeva 17 tipi, dei quali 7 sono ancora utilizzati ai giorni nostri. I più popolari sono il soprano, l’alto, il tenore, il baritono ed il basso, fama che devono molto a famosissimi interpreti di musica jazz.

Se l’invenzione di Sax viene rapidamente messa in pratica, tanto che il musicista Hector Berlioz (1803-1869) l’introduce per la prima volta nelle sue opere, essa rimane abbastanza ai margini delle partizioni delle orchestre fino alla “Arlesiana” di George Bizet (1838-1875), nel 1873. Ma nel frattempo lo strumento trova una posizione d’onore nelle fanfare militari a partire dal 1845. Di fatto, Adolphe Sax già dal 1842, si trasferisce a Parigi, dove ottiene una soddisfacente stabilità finanziaria, diventando il fornitore principale dell’esercito francese per le sue bande militari. La sua reputazione gli consente di assumere la direzione dei corsi di sassofono presso il Conservatorio Superiore di Parigi durante il Secondo Impero, dal 1857 fino alla chiusura nel 1870 e per tutta la vita continuerà a perfezionare ed a creare strumenti a fiato, inventando ancora la Tuba wagneriana per Richard Wagner (1813-1883), nel 1876. In Italia, il Conservatorio di Bologna adotta gli strumenti di Sax su consiglio di Gioacchino Rossini nel 1844. Sax continuerà la sua attività, nonostante le azioni decisamente ostili di altri fabbricanti di strumenti che lo porteranno due volte alla bancarotta. Egli sarà boicottato in tutti i modi, incendi dolosi scoppieranno nella sua azienda, i suoi 200 dipendenti verranno intimoriti o lusingati per costringerli a licenziarsi. Egli subisce, inoltre, numerose aggressioni fisiche e sarà trascinato in tribunale in innumerevoli processi, tanto che il suo stato di salute verrà a soffrirne. L’inventore morirà in miseria a Parigi nel 1894 e verrà sepolto nel Cimitero di Montmartre.

L’esplosione del sassofono popolare

Sarà oltre Atlantico e grazie al jazz (1) che il sassofono riesce ad ottenere il suoi galloni qualche tempo più tardi. Inizialmente relegato ad un ruolo secondario, lo strumento viene proiettato in primo piano, nel corso degli anni 1920 da Coleman Hawkins (1904-1969). Charlie Parker (1920-1955), il padre del bebop (2), considerato come il sassofonista più rivoluzionario ed influente della storia del jazz, apre l’età d’oro del sassofono a partire dal 1940. Egli dà al suo strumento una nuova dimensione, fondata sulla melodia, il ritmo e l’armonia. Lo stile alla Parker influenza numerosi musicisti contemporanei, ed a questo si aggiungerà quello “coltraniano”, dal nome di John Coltrane (1926-1967), un altro immenso sassofonista, soprattutto dalle caratteristiche stilistiche, che ha esteso le capacità armoniche dello strumento, combinando improvvisazione e calore del timbro. Non va dimenticato in questo contesto lo straordinario musicista che è stato Gerry Mulligan (1927-1996), fondatore della corrente del Cool Jazz (3), che ha esaltato le capacità di dolcezza e di potenza del sassofono baritono. Il sassofono, per la sua dolce potenza e la sua capacità espressiva, si fonde in seguito, in modo formidabile, al destino del Rhythm & Blues (4), quindi del Rock (5), venendo anche largamente utilizzato dagli adepti del Reggae (6) e del Funk (7). Al punto tale che il sassofono, ultimo nato fra gli strumenti a fiato, inizialmente relegato alle fanfare militari e poco utilizzato dai classici, figura oggi al posto d’onore degli strumenti più popolari del grande pubblico.

NOTE

(1) Il jazz è una forma musicale contemporanea, di cui l'improvvisazione costituisce la caratteristica fondamentale. Nato nei primi anni del 20° secolo nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, è frutto di una confluenza di tradizioni musicali africane ed europee. Oltre all'improvvisazione, le sue caratteristiche peculiari sono il ritmo swing spesso sincopato, la poliritmia ed il tono malinconico dell'uso delle blue note (nota abbassata per meno di un semitono teorico).

Nel jazz ci sono due forme primarie: il blues, in 12 battute, e la canzone, in 32 battute. L'essenza dell'improvvisazione è nella linea melodica, ciò è dovuto al fatto che il mezzo jazz prototipico (originale) è il gruppo di ottoni, in cui, dato che ogni suonatore può produrre una sola nota alla volta, gli assoli sono necessariamente melodici. Il pianoforte venne dopo, copiando però le caratteristiche dell'insieme di ottoni;

(2) Il bebop (spesso abbreviato in bop) è uno stile del jazz che si sviluppò soprattutto a New York negli anni quaranta. Caratterizzato da tempi molto veloci e da elaborazioni armoniche innovative, il bebop nacque in contrapposizione agli stili jazz utilizzati dalle formazioni contemporanee. Nei suoi primi anni di vita la parola bebop indicò, oltre allo stile musicale anche lo stile di vita e l'atteggiamento ribelle di coloro (che erano in maggioranza giovani) che si indicavano come bopper. Nel corso dei 15 anni successivi, il bebop e le sue ramificazioni si evolsero fino a diventare il principale idioma del jazz;

(3) Pur facendo proprie alcune delle acquisizioni dell'allora imperante bebop, il cool jazz ne fornisce una versione più rilassata, per certi versi cantabile, priva di alcune asprezze armoniche e dalle linee melodiche meno involute, con non pochi riferimenti alla musica eurocolta. Al suo apparire fu da molti considerato come la risposta bianca al nero bebop, anche se tra i musicisti che contribuirono al suo successo vi furono anche diversi strumentisti neri;

(4) Il rhythm and blues, anche scritto rhythm & blues, spesso abbreviato in R&B, è un termine musicale introdotto nel 1949 da Jerry Wexler, allora giornalista per la rivista Billboard. Il termine è una versione politicamente corretta della definizione allora usata race music, considerato offensivo verso i neri. Più che una definizione di un genere musicale ben preciso, rhythm and blues è stato utilizzato nel tempo per indicare genericamente la musica contemporanea popolare degli afroamericani. Ai suoi inizi, l'R&B era una versione ritmata del blues suonato, per la stragrande maggioranza, da afroamericani. Successivamente, principalmente per ragioni di mercato, verrà assimilato anche dai bianchi e ispirerà in tal modo il rock and roll;

(5) Il rock, o musica rock, è un genere di musica popolare, sviluppatosi negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel corso degli anni cinquanta e sessanta del Novecento. È un'evoluzione del rock and roll, ma trae le sue origini anche da numerose altre forme di musica delle decadi precedenti, come il rhythm and blues e il country, con eventuali richiami anche alla musica folk. Il rock and roll (spesso scritto anche con la grafia rock & roll o rock 'n' roll) è un genere della popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni quaranta e l'inizio degli anni cinquanta, originato dal blues, dal bluegrass, dal country, dall'R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk.

Attorno alla metà degli anni sessanta, il rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato musica rock, sebbene abbia continuato a essere definito spesso con il nome di rock and roll;

(6) Il reggae è un genere musicale originario della Giamaica, essenzialmente discendente dallo Ska (vedi sotto), ma sviluppatosi propriamente come leggera variante del rocksteady. Esso inoltre, almeno nelle sue forme classiche, trae elementi dalla musica popolare giamaicana (mento, calypso) ma soprattutto dagli influssi R&B e soul nordamericani in voga negli Stati Uniti in quell'epoca.

Questa musica è solitamente accostata a periodi e movimenti giunti successivamente deviando e filtrando il genere musicale verso altre strade, completamente opposte a quelle delle sue origini e delle primissime diffusioni giovanili. Lo ska (o Bluebeat) è un genere musicale originario della Jamaica, sviluppato nei primi anni sessanta. Esso segnò la vera ascesa della musica popolare giamaicana, trovando la maggior popolarità durante la prima metà degli anni sessanta, giusto nel periodo in cui la Giamaica aveva ottenuto la sua indipendenza dalla Gran Bretagna. Le caratteristiche generali di questo genere risultano una mescolanza tra strumentazioni elettriche ed i fiati solitamente usati nella musica jazz, ovvero il sassofono, la tromba, e il trombone. Fu il precursore di altri importanti generi come il rocksteady e il reggae, e come questi caratterizzato da un ritmo con accenti sul levare della battuta musicale (offbeat);

(7) Funk è un termine coniato negli Stati Uniti negli anni cinquanta, per indicare delle caratteristiche ritmiche e sonore presenti in diversi ambiti musicali. Inizialmente il termine fu usato nel jazz per indicare un approccio musicale rude e libero da sofisticazioni, legato al blues, con riff ripetitivi e con un ritmo incalzante. In seguito l'aggettivo funky fu utilizzato sempre più anche in altri ambiti musicali come il soul e il R&B. Il funk metal è un genere musicale che mescola le tecniche del funk e dell'heavy metal. Si tratta di uno stile compreso nel crossover rock, insieme al crossover thrash e al rapcore.

Il significato del vocabolo funk (e il suo aggettivo funky) nello slang degli afroamericani indica generalmente un cattivo odore, come l'odore sprigionato dal corpo in stato di eccitazione, e per estensione poteva significare sexy, sporco, attraente ma anche autentico, cioè originale e libero da inibizioni.


Massimo Iacopi

 

Inizio

INVIA UN'OPERA

PROFILO PERSONALE

SUPPLEMENTI

 

Pubblicazione

Tesi di Ricerca, Laurea, Master, Dottorato di ricerca.

 

Inserimento opere letterarie, articoli, foto, dipinti,...

Servizio riservato agli utenti registrati

 

Accesso all'area personale

Il servizio consente di modificare le proprie impostazioni personali

  Registrati | Profilo Personale | Norme Generali | Clubartespressione | Privacy

2002-2024 Graffiti-on-line.com

Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati.

Registrazione al tribunale di Rieti n. 5 del 07/11/2002.

Consultare le norme generali e la politica sulla privacy.

Proprietario e Direttore responsabile Carmelo SARCIA'

La pubblicazione di articoli, saggi, opere letterarie, tesi di ricerca, ecc. verrà sottoposta alla preventiva approvazione di una commissione tecnica composta di esperti nel ramo nominati dalla Direzione.

Chi siamo | Mappa del Sito | Contattaci | WebMail | Statistiche