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Fantasmi Verità o immaginazione... Apr 4 2002 12:00AM - Dott. A. RUGOLO (Torino) Si racconta che presso il vecchio Ospedale pediatrico di Zetra, nelle notti di luna piena, i fantasmi dei bambini morti durante il periodo della guerra, facciano sentire le loro voci urlanti di dolore ...
Chi si trova di servizio in queste notti di gelo, gira col terrore di incontrare i fantasmi dei morti di morte violenta.
Qualcuno afferma che un bambino insanguinato giri per i corridoi piangendo e cercando la madre...
Io non avevo mai creduto a queste storie, per cui quando c'era da fare un servizio notturno, indossavo il mio bel giubbotto e, arma alla mano, prendevo servizio senza alcun timore.
Ricordo che quella notte era particolarmente fredda, alle 2 il termometro aveva toccato i 17 gradi sotto lo zero, una nebbia fine avvolgeva tutto ciò che mi circondava, i miei baffi erano ricoperti da un leggero strato di ghiaccio che si formava a causa del mio stesso respiro.
Il giro di pattuglia, l'ultimo per quella notte, prevedeva che arrivato all'altana 3 tornassi indietro e poi dovevo avere il cambio, era ora.
Il freddo cominciava ad intorpidirmi le gambe e già da qualche minuto non sentivo più naso e orecchie, era come non fossero più mie, avrebbero potuto staccarmele senza che me ne accorgessi ...
Arrivato all'altana 3 stavo per girarmi, già pregustavo il caldo della stufa, quando in lontananza, nei pressi della recinzione, vidi un'ombra scura scivolare oltre il filo spinato, dopo un attimo di stupore, intimai l'alt, non avevo paura ma il freddo mi faceva tremare le braccia e anche la voce pensai, perché l'ombra continuava ad avanzare, veniva verso di me, forse non aveva capito, ripetei nuovamente l'alt, gridando con quanto fiato avevo in corpo.
Questa volta l'indesiderato ospite mi sentì perché si fermò proprio sotto il faro cosicché potei vederlo bene.
Solo ora mi rendevo conto che si doveva trattare di un bambino, alto circa 1 metro e venti centimetri, aveva i vestiti tutti stracciati e in più punti sembrava fossero bruciati, il viso era strano, una grossa macchia scura gli copriva il lato destro del viso, forse era un effetto della luce...
Chiamai subito per radio dell'accaduto, io mi tenevo a circa quindici metri di distanza e potevo vedere bene sia il bambino che avevo davanti sia il punto dal quale era entrato.
Poveretto, con il freddo che c'era, era vestito in maniera quasi estiva, una camiciola scura un paio di pantaloni strappati e non potevo vedere i suoi piedi ma non doveva avere gli scarponi altrimenti li avrei visti.
Erano caduti almeno trenta centimetri di neve quel giorno e nonostante mi sforzassi con la vista, non riuscivo a capire dove fosse il buco dal quale era passato, c'era qualcosa di strano, non vi erano segni sulla neve fresca e solo ora notavo che dal punto in cui era entrato al punto in cui si trovava ora non aveva lasciato tracce sulla neve...
Un urlo soffocato mi uscì di gola, lo sentii lontano come il rumore di un treno in corsa.
Mi risvegliai sul lettino dell'infermeria, il medico mi misurava la pressione e scuoteva la testa, mi fece una puntura e svenni di nuovo ...
E' passato tanto tempo da allora, ricordo tutto come in quei momenti, senza capire cosa accadde veramente ... forse solo il freddo mi giocò un brutto scherzo, comunque da allora anch'io credo ai fantasmi ...
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