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L'uomo nero Poesia Mar 25 2002 12:00AM - Dott. A. RUGOLO (Torino) “Dormi dormi bimbo bello …
dormi bimbo della mamma
che non viene l’uomo nero
dormi bene con la mamma …”
Mi rendevo conto che mentre cantavo mi si chiudevano gli occhi, era la stanchezza, non potevo farci niente …
Eppure non appena stavo zitta e cercavo di alzarmi ecco che Francesco si metteva a sedere sul letto e vedevo i suoi occhietti vispi e luccicanti nel buio della camera da letto.
“ Mamma, continua a cantare, mi piace come canti…”
Le parole mi uscivano di bocca con poca convinzione …
“Dormi dormi bel bambino,
fai da bravo piccolino
c’è la mamma qui con te
non temere mio bebè …”
Più cantavo e più il sonno s’impadroniva di me, un’ombra scura sembrava avvicinarsi …
“..tu non devi aver paura
dormi dormi bel bambino
c’è la mamma qui con te
che ti protegge dall’uomo nero …”
Uomo nero … ecco cosa sembrava quell’ombra, un Uomo Nero …
Un pensiero irrazionale m'invase il cervello e sentivo tutto il mio corpo tremare ed irrigidirsi … ero tutta bagnata di sudore freddo, un freddo mortale e terribile …
Non riuscivo a muovere un dito, cercavo con tutte le mie forze di combattere il terrore sordo che mi pervadeva ma non riuscivo a muovermi di un solo millimetro e più tentavo più m’irrigidivo.
Tremavo e sudavo, sudore freddo come la figura nera che ora mi appariva di fronte in tutta la sua possanza. Era una figura gigantesca e scura vestita di un lungo saio nero con un grande cappuccio e reggeva qualcosa in mano …
Non riuscivo ad aprire gli occhi … o forse erano troppo aperti, sbarrati dal terrore …
Non riuscivo a parlare, tutto il mio spirito urlava ma la voce mi mancava … non capivo cosa mi stava accadendo.
Il mio sguardo era attirato dalla sagoma nera che avevo di fronte … cercavo di mettere a fuoco l’immagine dell’uomo nero spinta dal desiderio irrazionale di capire cosa avesse in mano …
Un libro! Forse era un libro del quale non riuscivo a leggere il titolo …
Mi sentivo chiamare per nome da una voce lontana ma non potevo rispondere, il terrore era troppo …
“..Giusy … Giusy … Giusy …
andiamo, vieni a letto, Francesco si è addormentato, su … sveglia!”
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