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Editoriale Spigolature Oct 31 2005 11:59PM - Avv. Cristiano R. Euforbio (*) (Rieti) L’“avvocato di provincia” di cui si è parlato su queste colonne non è il gretto leguleio provinciale della (peggiore) tradizione patria, ma l’Avvocato che espleta il suo ministero difensivo - con orgoglio, senso morale ed umanità - nella grande Provincia Italiana; che studia e si aggiorna quanto e più dei colleghi che esercitano nelle grandi aree metropolitane; che è dotato di una solida sovrastruttura deontologica; che vive di uno scambio fecondo con il territorio nel quale è radicato. Tale il senso compiuto della nostra espressione figurata. Era nostro dovere precisarlo per avere ragione delle garbate perplessità di un nostro lettore, signorile e stimato professionista del locale Foro. Ci auguriamo che il topos, come sopra enucleato, abbia successo. * * * L’O.C.S.E. (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Internazionale) ha predisposto una singolare graduatoria, che vede l’Italia penultima dinanzi al fanalino di coda Guatemala. Criterio della classificazione, la concreta possibilità di conseguire la soddisfazione dei crediti accertati in sede giudiziale. Nel nostro Paese è poco più di una chimera. Cause ed effetti sono sotto gli occhi di tutti. Se ci è concesso (in tutti i sensi) parafrasare un celebre detto mussoliniano, si potrebbe chiosare: ottenere una sentenza di pagamento, in Italia, non è impossibile né difficile: è inutile. * * * Oltre al problema della adeguatezza dell’attuale classe dirigente reatino-sabina, sollevato dall’Avv. Olinto Petrangeli nel nostro n.ro 1, un altro tema di riflessione si impone decisamente. Esiste, dalle nostre parti, una seria opinione pubblica, capace di ispirare le scelte della classe dirigente del momento, censurandola o premiandola a seconda dei casi? No, non c’é. Il tessuto democratico e l’informazione sono troppo asfittici per formare linee di pensiero e di tendenza condivise, autorevoli e responsabili, capaci di orientare le scelte (od addirittura la scelta) degli uomini di governo. * * * Viale Lionello Matteucci, esterno giorno, 15 Settembre 2005. Da un bus in corsa si sente gridare: “negro, tornatene in Africa!”. Le urlatrici sono tre sbracate ragazzotte, jeans calati d’ordinanza, mascherina scura sugli occhi. Lui, il ragazzo nero in bicicletta, scivola via con il volto impietrito. E’ molto turbato e si vede. Non è un vu cumprà e forse ha un cognome reatinissimo. Si direbbe la prima volta che deve fare i conti con una tale, inaspettata, miscela di stupidità ed incultura. Ma il problema, in fin dei conti, non è tanto suo quanto di tutti noi: la nostra comunità (complice l’insistito sonno della ragione) produce anche consimili piccoli mostri. * * * Ma insomma, si chiama ancora Via Leonessa o è già Via Caprioli (un galantuomo che più sconosciuto non si può di … Capradosso)? Prevarranno i residenti, ancorati alla tradizione, o gli inquilini del Palazzo di Città? Ma che senso può avere questa vocazione iconoclasta allo scompaginamento della toponomastica cittadina, quando ci sono tanti anfratti di Campoloniano tuttora da colonizzare? A proposito, che ne direste di una Via Simon Wiesenthal? * * * Nell’Aprile 1326, rientrato ad Avignone per la morte del padre, Francesco Petrarca decise di abbandonare gli studi giuridici (intrapresi giovanissimo a Bologna) non perché, come scrive nella Epistola alla posterità, disdegnasse «la maestà del diritto, ma perché la malvagità degli uomini lo piega ad uso perfido». * * * Mai come oggi in Italia incombe il definitivo collasso sui centocinquantotto tra Archivi di Stato e Soprintendenze archivistiche in cui è sedimentato il nostro passato nazionale. Veri Palazzi della Memoria, una sorta di autobiografia collettiva, su cui si è abbattuta come una mannaia la legge finanziaria 2006. Già negli ultimi quattro anni i fondi erano diminuiti del sessanta per cento. Adesso un altro dieci per cento polverizzato. Aveva proprio ragione Borges: la capacità di ricordare può essere letale. * * * Una proposta. Dare vita ad un gruppo di lavoro misto Magistrati - Avvocati - Funzionari per migliorare i rapporti, mettere a punto il funzionamento del locale Palazzo di Giustizia, individuare prassi uniformi. (*) Direttore responsabile di “Forum – Territorio e Legalità”
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