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Come va ... Rieti in una canzone di Ivan Graziani Oct 31 2005 12:00AM - Avv. Giovanni Magi (Rieti) “Come va, sei ancora addormentata, città da sempre amata, perduta e mai riconquistata …”. Ascolto questi primi versi di una bella canzone di Ivan Graziani mentre a quest’ora del mattino percorro in auto via Nuova sulla strada del ritorno e la mente stanca si svuota immediatamente. Solo a casa mi accorgo che quelle parole del cantautore della mia giovinezza potrei ora rivolgerle a Rieti. Già, perché la mia città ancora dorme; dormono gli abitanti di via Nuova e del centro storico che di giorno si battono ammirevolmente per ottenere un’effettiva ZTL: ce l’hanno anche le più belle contrade toscane e umbre!; dormono i commercianti talora giustamente preoccupati per la crisi dei loro affari; dormono, infine, quegli amministratori che prima hanno convogliato il traffico proveniente da Via Tancredi e dalla Piazza in via Nuova e, poi, di fronte alle comprensibili lamentele dei residenti, hanno imposto il limite dei 30 kmh. Anzi no, “gli amministratori non dormono di certo!”, potrebbe dire il cittadino che, assieme a tante altre cose a dir poco strane di cui recentemente ha pure sentito parlare, vede trasformare via Nuova in un’arteria della città col limite, però, dei 30 orari e, così, si accorge troppo tardi di avere il telelaser puntato alla fronte, oppure nota gli autovelox dietro i cassonetti o tra i platani dei nostri bei viali. Questi mezzi servono davvero a educare l’utente a moderare la velocità e a rispettare le regole per la cura dovuta alla propria incolumità e a quella del prossimo, o si tratta di veri “trabocchetti” che di fatto finiscono per aumentare il già grave fenomeno del distacco tra il cittadino e le istituzioni perché servono solo a risanare i magri bilanci delle amministrazioni pubbliche? E cosa può pensare della ZTL? Serve ai residenti per valorizzare la qualità del loro riposo o per parcheggiare solo loro l’auto sotto casa, oppure migliora la qualità della città e, così, della vita di tutti, commercianti compresi?! Credo che quel cittadino desideri parcheggiare vicino, lavorare o passeggiare, magari con la propria famiglia, nel centro storico della propria città, che voglia vederla pulita e bella, fare acquisti in negozi forniti e, poi, poter tornare a casa spedito. Quell’uomo in cuor suo sa che il problema non sta nella ZTL o nei rischi che le proprie tasche quotidianamente corrono nel parcheggiare l’auto o per transitare lungo vie e viali. Il problema grave di oggi è la sua stessa dignità di cittadino e di lavoratore, le effettive opportunità di sviluppo dell’opera delle sue mani e di quella del suo intelletto, che inevitabilmente vanno di pari passo e, anzi, dipendono dalle potenzialità e dalle risorse della città in cui vive e lavora. E, così, le risposte che non trova segnano le prime grinze sulla sua giovane fronte. Mi accorgo che ormai sono le 7,30 del mattino: sveglia gente!
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