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ALTRIMENTI “POTREBBE OFFENDERE QUALCUNO” Come non fare politica in Italia 05/08/2020 - (Roma) Oggi è stato un giorno di noia totale, estate (bene), caldo (troppo, male), traffico (malissimo), maleducati (ultramale). Ad un certo punto della giornata mi si è però aperta la mente (ogni tanto accade, per fortuna) con una riflessione linguistico-culturale tutta tipica di questi tempi moderni caratterizzati dalla così detta dittatura del politically correct che molti vedono come una nuova e più articolata forma di censura.
In pratica, non si può più fare un commento su nulla, se poi questo nulla rientra tra i topic di divisione politica, esempio clandestini-migranti, bianchi-neri, gay-straight, donna – uomo, quote rosa, ROM etc. etc. allora la miscela diventa esplosiva. Succede che se un giornalista (professionista) che lavora per un notissimo quotidiano americano si permette di commentare le sommosse popolari americane per la morte dello sfortunato Floyd, allora viene licenziato in tronco perché tacciato di: razzismo, nazismo, fascismo, …ismo a piacere. Il tizio intendeva dire che le depredazioni ed i danneggiamenti popolari nulla hanno a che vedere con l’ingiusta morte di Floyd ad opera di un poliziotto che faceva male il suo lavoro. A nulla è servito pubblicare le statistiche su poliziotto che uccide civile e viceversa bianco uccide nero e viceversa ed la combinazione dei due precedenti, cioè poliziotto bianco che uccide civile nero e viceversa con le varie combinazioni le quali dicono che l’emergenza, sui numeri, non è proprio quella sostenuta dai dimostranti. Che la polizia americana sia completamente fuori controllo non c’è necessità di doverlo dimostrare, è noto a tutti anche perché la violenza porta ad altra violenza secondo una logica a spirale. Il problema è che il grosso degli americani che sono stati a guardare le giuste rivendicazioni dei dimostranti sull’ingiusta uccisione di Floyd, non si schierano certamente al fianco dei dimostranti viste le nefandezze da loro commesse nel corso delle proteste, dove sono morte anche delle persone. Questa situazione mi ricorda molto la questione LGBT che sta sempre a cuore a quella parte della società che mi piace definire Progressista NIMB cioè progressista Not In My Backyard, cioè progressista finché non mi tocca a me da vicino (il backyard è il tipico cortile posteriore delle case americane). Scusate dobbiamo mettere un campo ROM nel vostro quartiere, eh no, giusto mettere il campo ROM ma non qui. Scusate dobbiamo ospitare questi immigrati clandestini (o migranti per alcuni) nel palazzo qui a fianco, ehhh no, ospitateli, ma non qui. Venendo alla questione LGBT, finché gli LGBT continueranno a fare pagliacciate come quella del gay pride dove gente vestita in stile Carnevale di Rio sfila per le strade delle città italiane facendosi inquadrare mentre bacia sguaiatamente persone dello stesso sesso, che credibilità volete che ottengano? Organizzare magari un gay pride con una manifestazione di gente assolutamente normale, quale poi sono gli LGBT, che veste e fa cose assolutamente normali pagherebbe molto di più alla causa. Come mai non ci riescono ad organizzare una cosa del genere? Boh lo dovremmo chiedere agli organizzatori del suddetto carrozzone mascherato forse. L’altra assurdità che si sta per verificare in Italia, nel silenzio più assoluto, è quella dell’approvazione della legge sugli LGBT. Un’altra idiozia contro gli LGBT stessi. A tanto non c’erano arrivati manco Adolfo e Benito messi insieme. Ci sta riuscendo il PD con l’aiuto del 5S. fare una legge in questo senso significa che lo Stato riconoscerà che esistono due categorie di persone gli LGBT e i “normali”. Infatti per poter procedere contro l’offenditore la polizia inquirente dovrà accertare a quale categoria appartenga l’offenditore e a quale l’offeso. Quindi sarà dimostrato che gli Italiani sono suddivisibili tra LGBT e “normali”. Ma la legge non era uguale per tutti? Ehhh no, grazie a uomini delle Istituzioni, che non nomino per decenza (inizia per SC e finisce per 8), dovremmo dire che non tutte le persone sono uguali. Infatti, se la legge fosse effettivamente approvata in Italia l’inclinazione sessuale di una persona sarebbe non un fatto normale ma un elemento con il quale classificare le persone discriminandole tra LGBT e “normali”. Onorevole SC…8 si fermi finché è in tempo! State facendo una cosa assurda. Una persona che viene offesa per la propria inclinazione sessuale deve avere la stessa dignità di un’altra che è offesa per un fatto fisico ad esempio. Allora che dovremmo fare una legge per tutte le casistiche di offese e conseguentemente discriminare le persone non solo per inclinazione sessuale ma anche per questioni fisiche, intellettuale etc… Porto qui l’esempio dell’On. BRUNETTA che come noto a tutti non è particolarmente alto. Molti politici e comici hanno usato questo “difetto” fisico per offendere Brunetta. E come lui moltissimi in Italia, come pure per la bellezza/bruttezza di una persona. Perché il Legislatore dovrebbe allora occuparsi degli LGBT e non dei Nani o dei Brutti o degli Sporchi o dei Brutti Nani e Sporchi? Siamo alla frutta. Nella politica Italiana attuale, non c’è accordo su nulla. Ad esempio, una parte politica parla di migranti, l’altra di clandestini, per cui non c’è neanche accordo su come definire cose, situazioni o fenomeni. Figuriamoci se si può trovare accordo su questioni di principi giuridici universali/fondamentali. A proposito di fenomeni, come dicevo, se ne sta radicando uno che vale la pena di approfondire che è quello del “potrebbe offendere qualcuno”. Lo spunto me lo ha offerto la Signora Sindaco (o Sindaca per gli amanti del genere) di Roma proprio l’altro ieri che sulla questione della creazione di un museo del Fascismo a Roma ha appunto dichiarato “non lo possiamo fare altrimenti potrebbe offendere qualcuno”. Io in sintesi rispondo “A posto stiamo”. Sinceramente del museo del Fascismo mi interessa poco o nulla, siamo stati senza fino ad ora per cui camperemo benissimo senza, ma è l’aspetto politico della questione che mi disturba. Dai fatti capisco che il Sindaco di Roma, che comunque sta in ottima compagnia anche a livello nazionale, prende o non prende le decisioni non perché le ritenga giuste o sbagliate, no assolutamente, le prende (in questo caso NON le prende) perché altrimenti il museo “potrebbe offendere qualcuno”. Allora via sbizzarriamoci, che fai chiudi l’ATAC (Azienda di Trasporti municipalizzati romani) o l’AMA (Azienda di Raccolta e Smaltimento rifiuti sempre romana) perché i trasporti sono un disastro e la “monnezza” peggio? Ma no, “potrebbe offendere qualcuno” che fai chiudi una piazza per rifare il pavimento stradale perché sono 50 anni che non viene fatto? Ma no, “potrebbe offendere qualcuno”. Che fai le olimpiadi a Roma? Ma no, “potrebbe offendere qualcuno”. E lo stadio di calcio non lo facciamo? Ma no, “potrebbe offendere qualcuno”. A parte la Signora Virginia che è solo un esempio, ma oggi siamo arrivati alla dittatura del politically correct su tutto anche sulle scelte spicciole di convivenza comune e programmazione sociale futura. Come il corollario discende direttamente da un fatto precedentemente dimostrato, il “potrebbe offendere qualcuno” discende appunto dal politically correct. Non mi frega niente se la cosa da fare o meno è giusta ed utile per la cittadinanza, il metro di misura è che non faccio la cosa giusta perché altrimenti la cosa “potrebbe offendere qualcuno”. Ora vi ringrazio e vi saluto calorosamente a tutti per l’attenzione augurandovi una buona estate, sperando che i miei auguri misto a caldo torrido di questo 2020 infernale e queste poche parole non “offendano nessuno”.
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