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Bergoglio non fa che stupire i suoi fedeli

I NUOVI MINISTERI DI UN PAPATO IN MOVIMENTO

Dopo l’istituzione per le donne del Lettorato e dell’Accolitato adesso anche il Catechista


24/05/2021 - Dott.ssa Aurora Sarcià


(Dalle Mura Leonine) I NUOVI MINISTERI DI PAPA BERGOGLIO

Papa Francesco continua a stupirci. Con le sue iniziative esprime sempre più fortemente la sua attenzione alle persone. È come se ripetesse a ognuno: “Mi accorgo che ci sei, vedo e apprezzo quello che fai, riconosco il valore e la preziosità del tuo servizio che rende migliore la chiesa e il mondo. Voglio prendermi cura di te”.

All’inizio di quest’anno aveva ufficializzato l’istituzione per le donne di due nuovi ministeri laicali: il lettorato e l’accolitato, per la declamazione della Parola di Dio e il servizio all’altare durante le celebrazioni eucaristiche.

È di pochi giorni fa la notizia dell’istituzione di un altro ministero laicale, fondamentale per la vita e il futuro della Chiesa: il ministero del catechista.

Si tratta di una figura presente nelle comunità cristiane fin dalle origini: uomini e donne che hanno affiancato gli apostoli nella diffusione dell’annuncio evangelico e nella fondazione di nuove chiese.

Ai giorni nostri, a partire dagli anni del Concilio Vaticano II, si è sempre più fatta strada nella chiesa la presenza di laici, soprattutto donne, che hanno offerto la loro disponibilità per la trasmissione della fede, specie ai più piccoli, attraverso la preparazione ai sacramenti della prima confessione e comunione e della cresima.

Si tratta di un servizio prezioso, complementare al ruolo dei genitori, che sono i primi educatori alla fede.

Con il Motu proprio  “Antiquum ministerium “ del 10 maggio 2021 Papa Francesco istituisce questo nuovo ministero, evidenziandone la necessità per l’edificazione della Chiesa e la fermentazione evangelica del mondo: “Lo Spirito chiama anche oggi uomini e donne perché si mettano in cammino per andare incontro ai tanti che attendono di conoscere la bellezza, la bontà e la verità della fede cristiana. È compito dei Pastori sostenere questo percorso e arricchire la vita della comunità cristiana con il riconoscimento di ministeri laicali capaci di contribuire alla trasformazione della società” (A. M., 5).

Non è stato mai facile reperire laici, in numero sufficiente, disponibili a svolgere questo importante ruolo nella Chiesa. Sappiamo tutti quanto sia difficile disporre di un congruo tempo libero da destinare agli altri, oltre che alla propria formazione.

Spesso si ricorre ancora oggi a giovanissimi che non hanno raggiunto la necessaria solidità né l’adeguata consapevolezza della propria fede. Molto più frequentemente si ricorre alla disponibilità di donne, casalinghe o pensionate, che con lodevole generosità mettono a disposizione parte del loro tempo libero, pur senza essere spesso in possesso dei requisiti necessari, specie in ordine alla formazione. Davvero pochi sono i catechisti che svolgono con le dovute modalità questo difficile e delicato ruolo.

Nella catechesi, infatti, la trasmissione dei contenuti della fede, di cui il catechista deve possedere ovviamente la padronanza (cosa assolutamente non scontata nella realtà), deve essere costantemente coniugata con la testimonianza della propria fede. Un catechista, infatti, che non rivelasse con le sue parole e con il suo comportamento di avere “incontrato” Cristo e di averlo scelto come guida e compagno di cammino, non sarà mai in grado di comunicare agli altri la bellezza della fede. La catechesi sarà in questo caso solo un freddo e sterile apprendimento di contenuti, che difficilmente coinvolgeranno in profondità la persona e la sua esistenza.

Un aspetto, questo, messo bene in rilievo da papa Francesco: “È bene che al ministero istituito di Catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi” (A. M., 8).

Il cammino sarà sicuramente lungo e complesso, ma la chiarezza della meta renderà più appropriato il percorso da intraprendere e più adeguati i mezzi da approntare, a partire innanzitutto dalle motivazioni e dai prerequisiti da intercettare nei futuri candidati a questo nuovo essenziale ministero.

(aurorasarcia.blogspot.com)
 
 

 

 

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