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Società & Costume

IL CERIMONIALE

Ad osservare il comportamento dei governanti talvolta ci si interroga sulla loro reale affidabilità


16/02/2022 - L’Osservatore Sarciastico


(Repubblica di S. Elena)

IL CERIMONIALE OSSIA L’OLIMPO DEI GRANDI DELLA TERRA

Il Cerimoniale internazionale ammanta di celeste gli incontri istituzionali tra i Capi di Stato. Questi avvengono in sale riservate, oppure al cospetto dei Parlamenti e talvolta, specie in questi periodi di pandemia Covid-19, in videoconferenza. Tuttavia, ovunque si svolgano, essi offrono ai popoli interessati che li seguono, spesso con apprensione, immagini misteriose e panoramiche imperscrutabili. E’ vero che al termine vengono diffusi comunicati rassicuranti anche se parziali, ma da quei comunicati non traspare nulla di ciò che veramente si sono detti gli illustri personaggi. Successivamente la macchina del gossip, quella del fango e l’altra delle fake news  si incaricano di inquinare quel poco che è trapelato spostando l’attenzione dei curiosi e degli sprovveduti su aspetti marginali, di nessun interesse politico strategico, addirittura riuscendo a far passare per buone notizie del tutto inventate, artatamente costruite a tavolino. Lo stesso avviene in Patria, allorché il gigante dai piedi di argilla costituito dall’insieme delle testate giornalistiche messe a libro paga del Governo, a torto ritenute capaci di indirizzare o di sovvertire i destini della nazione, si incarica di interpretare in chiave politica le dichiarazioni del Capo del Governo, dei Ministri, dei Segretari di partito e persino quelle del Capo dello Stato. E’ allora che i quotidiani filogovernativi danno il meglio di sé, quanto a pochezza, partigianeria e aggressività socio politica. La prima, in fatto di ignoranza reale dello stato del Paese e delle sue priorità, la seconda per quanto attiene la tendenza congenita all’asservimento verso il reale benefattore costituito dai politici al Governo, l’ultima in merito alla capacità di insultare gli esponenti della parte politica sgradita ai Governanti di turno (quasi sempre i medesimi o i loro tirapiedi). Tornando al Cerimoniale internazionale, non sempre gli incontri diplomatici si svolgono in un’atmosfera ovattata con i personaggi sorridenti e soddisfatti. Spesso ne abbiamo viste di tutti i colori: la Boldrini, la Bonino e la Mogherini ricevute in un Paese islamico coperte dal Hijab, Macron e Putin a colloquio ciascuno accomodato ad un estremo di un lunghissimo tavolo, Nikita Kruscev all’ONU nel 1960 che sbatte la scarpa sul piano del banco in segno di protesta,  l’incontro alla Casa bianca tra l’ambasciatore israeliano che espone con enfasi partecipata le difficoltà a contenere l’escalation di Hamas e un Biden col capo ciondolante perchèécolto dal sonno di prima mattina, il Lussemburghese Presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker ubriaco fradicio e barcollante, sostenuto da due persone o che dispensa baci ai Capi di Stato e di Governo europei e non riesce a camminare, né a salire i gradini del podio per la foto ricordo, la famigerata conferenza stampa in cui Draghi definisce Erdogan un terrorista, il Presidente Leone che nel corso di un discorso alla Nazione fa le corna sotto il leggio in segno di scaramanzia, Berlusconi che posa per la foto ricordo all’UE e mette in testa le corna con la mano destra al capo di Stato che sta davanti a lui. Della lista fa parte persino il Papa che si inginocchia per baciare le scarpe ai due capi della fazioni in guerra nel Sudan e ad una donna islamica presente o che scatena una gragnuola di schiaffotti sulla mano di una Cinese che vorrebbe denunciare le persecuzioni di Xi Jin Ping contro i Cattolici. L’elenco sarebbe lungo. Quello che importa non è propriamente il fatto in sé, ma la stupidità che consente a persone collocate così in alto dal caso, dal popolo bue o dal broglio elettorale, le quali indulgono ad atteggiamenti lascivi, ridicoli e pericolosi, per nulla consoni al ruolo ed all’occasione in cui vengono espressi.


 

 

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