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LE ASPETTATIVE SULLA PARATA DEL 9 MAGGIO A MOSCA Un commento sulla guerra Russo-Ucraina tracciato dal Gen. Massimo Iacopi 07/05/2022 - Massimo Iacopi (Assisi PG) IL COMMENTO DEL GEN. MASSIMO IACOPI SULLA GUERRA IN UCRAINA Non ho atteso il 9 maggio (Festa a Mosca) per trarre le conclusioni di questa strana guerra che ha interessato il mondo, anche se, per come stanno andando le cose sul campo per i Russi, non si scorgono grosse novità immediate) e per cercare di estrapolare concretamente alcune mie considerazioni sul futuro che ci potrebbe attendere. Quindi, per questa volta, eviterò di ripetermi in elucubrazioni che potrebbero essere fondate solo sulla palla di vetro. Di certo, da un punto di vista militare, dopo il fallito tentativo russo di una operazione lampo di conquista dell’Ucraina, ci troviamo ora in una nuova fase della guerra e più precisamente in un contesto di guerra classica sistematica (avanzato a rullo compressore con mezzi corazzati, con bombardamenti preliminari da terra e dall’aria). L’obiettivo dichiarato, da parte della Russia, é la conquista del Donbass e, come minimo, del perimetro costiero del Mar di Azof, che potrebbero costituire per Putin il trofeo da mostrare il 9 maggio prossimo sulla Piazza Rossa. Che lo scenario sia effettivamente cambiato lo si desume anche dalle richieste di Zelensky agli Occidentali e dall’atteggiamento degli USA che hanno iniziato ad inviare anche artiglierie ed armamento pesante (carri armati, mezzi meccanizzati). Di fatto, nella fase iniziale, dove l’operazione russa era, a maglie larghe, sulle principali vie di comunicazione, gli aiuti hanno comportato, principalmente, l’invio di armi controcarro (Javelin) e contraeree (missili portatili Stinger) e mezzi di trasporto e gli Ucraini hanno saputo tener testa intelligentemente alle forze russe con imboscate ed una sistematica azione di guerriglia, senza farsi agganciare in combattimento aperto e, nonostante le perdite subite, hanno inflitto una grande usura alle forze dell’invasore. Ora, nel Donbass le cose sono cambiate e gli Ucraini sono obbligati a rispondere con mezzi adeguati, forza contro forza, all’azione sistematica dei Russi. I Russi hanno inoltre ben capito che tentare uno sbarco ad Odessa potrebbe essere una azione troppo dispendiosa in uomini e mezzi (peraltro con le navi mantenute ancora al largo per sicurezza) e quindi è presumibile che essi tenteranno di raggiungerla da terra. Infine, per fornire un altro elemento di meditazione basta dare uno sguardo alle “contorsioni” dell'Unione Europea per partorire delle supposte sanzioni che, teoricamente, dovrebbero far male a PUTIN. L'ultima del petrolio mi sembra un'altra decisione che, come le precedenti (con riferimento alle forniture di gas) “serve” a noi per fare Seppuku (Harakiri). Di fatto, la più colpita dall'embargo prossimo venturo sul petrolio russo sarebbe la GRECIA ed il suo sistema di trasporto con la sua flotta commerciale. Ma chi stila le proposte di sanzione fa l'analisi preliminare della situazione, oppure é un mentecatto o un pupazzo al servizio del “nemico”?... Ma anche noi ci mettiamo del nostro infatti, nel proporre a capo dell'economia europea un avvocato (Gentiloni Silveri) che si suppone esperto di leggi, non abbiamo fatto di certo un buon servizio alla causa comune.
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