GRAFFITI-ON-LINE.COM
2002-2024 Graffiti-on-line.com Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati.
L’INCREDIBILE FAVOLA DELLA BELLA OTERO Seducente, osannata, desiderata e contesa da regnanti, nobili, generali e perfino da D’Annunzio 15/01/2024 - Massimo Iacopi (Assisi PG) L’INCREDIBILE FAVOLA DELLA BELLA OTERO
Una mondana nativa della Galizia (Spagna), Agustina Carolina del Carmen Otero Iglesias, attraente e affascinante al punto da riuscire a conquistare i palazzi europei che contavano, nel pieno della storia di fine ‘800 ed inizio ‘900, soggiogando con relazioni molto intime infanti di casate regnanti, nobili e illustri personaggi compreso Gabriele D’Annunzio. Questa artista, ballerina e cantante, si divise a metà fra lo spettacolo e la mondanità, ma divenne più che altro nota per le sue conquiste e per la sua “biancheria intima”, piuttosto che per le sue prestazioni artistiche, anche se ad inizio di carriera fu una Stella delle Folies Bergère. Tutta la carriera di Carolina Otero, passata alla storia come la “Bella Otero” (1868-1965), è stata dedicata alla conquista e quindi alla difesa di questo titolo, seguita poi dalla decadenza. Questa spagnola della Galizia, nasce nel 1868 in una famiglia di misere condizioni. Stuprata a 10 anni, scacciata di casa da sua madre, prostituta a 14 anni, “sposata” a 16 con un avventuriero catalano di basso bordo, che gli serve da ruffiano e da impresario negli spettacoli di pantomime ambulanti, Carolina, che già si fa chiamare la “Bella Otero”, conosce indubbiamente una dura e triste giovinezza. Nel 1890 la donna prende il largo e si esibisce in spettacoli a Parigi inizialmente al Grand Vefour ed al circo d’Estate sui Campi Elisi. Carolina balla abbastanza bene e le sue forme abbondanti come anche il suo stile spagnolo fanno il resto. Un giornalista entusiasta scrive a quel tempo: “Otero ! Un nome che risuona vibrante come uno di quei gridi gutturali che lanciano i Gitani durante le loro danze esotiche”. E lo stesso giornalista rincara la dose più avanti “una donna alta, bruna, ondulante come un serpente, i cui occhi fiammeggianti e la bocca appetitosa come una granata, mette in rilievo un profilo che può pretendere di essere aristocratico”. Tutto quanto c’era da dire viene detto. Dall’anno 1890, Carolina effettua una tournèe trionfale negli Stati Uniti, prima di ritornare, ormai lanciata, a Parigi, dove per circa 20 anni conquisterà il pubblico col suo fascino. I suoi abiti di scena sono magnifici, i suoi gioielli autentici, il suo seno, così bene messo in valore che la tradizione vuole che la loro forma sia servita da modello alle due cupole dell’Hotel Carlton a Cannes. I tour si succedono in Europa, in America, in Russia. Nel 1898, Carolina diventa il prototipo della star del cinema, allorché viene filmata mentre danza lascivamente con un bell’ufficiale russo. Bella Otero fa rima sempre di più con Belle Epoque, con le sue concorrenti dirette che sono Emiliana d’Alençon (1870-1945) e Liane de Pougy (1869-1950). Vengono chiamate le “tre Grazie” ed occorre avere uno spirito meschino per sottolineare che queste tre donne sono delle mezze mondane, ovvero delle prostitute di alto bordo. Tutti gli uomini sono ai piedi di Carolina e la cronaca delle sue relazioni fa guadagnare molto di più della sua carriera artistica. Forse sarebbe minimale affermare che la Bella Otero ha collezionato molti amanti. Tuttavia, risulta difficile separare la leggenda dalla realtà, per il livello ed i numero di personaggi della nobiltà europea che hanno diviso con lei il letto: sovrani, come Leopoldo II Sassonia Coburgo Gotha del Belgio (1835-1909), che l’avrebbe guadagnata una sera all’asta per 20 mila franchi d’oro, tanto da far dire a Carolina : “Per questo prezzo è compresa anche la colazione”; principi, fra cui il futuro zar Nicola II Romanov (1868-1918); politici, a cominciare da Aristide Briand (1862-1932), che la donna trovava brutto, ma simpatico; e poi scrittori, finanzieri, ambasciatori, generali, nobili e possidenti. Per conquistare le sue grazie furono combattuti numerosi duelli e si narra anche di vari suicidi, di cui quattro accertati come riferibili alla donna, che l’hanno fatta etichetta come “La Sirena dei Suicidi”. La Bella Otero avrebbe detto: “La fortuna giunge dormendo, non certo dormendo soli.” Tuttavia gli anni passano e Carolina fa parte di quelle donne che sanno guardarsi allo specchio. Essa pensa al momento del suo ritiro, ma anche alla sua vera passione che è il gioco. La donna vive praticamente a Montecarlo, nel lussuoso Hotel de Paris e contribuirà non poco alla promozione pubblicitaria del Casinò, dilapidandovi l’intera fortuna accumulata tra un etto e l’altro. Confidava agli intimi: “Per me non ci sono che due piaceri nella vita: il primo è vincere al gioco ed il secondo è perdere al gioco”. Nel 1915, a 40 anni, al massimo della sua gloria, Carolina decide di ritirarsi. Quando la scrittrice Colette (Sidonie Gabrielle, 1873-1954) che è una delle sue amiche, si preoccupa per la sua vecchiaia, l’Otero risponde che non ha nulla da temere poiché il suo “amico Aristide” le ha fatto acquistare 8 milioni di fondi russi. Dopo la rivoluzione bolscevica, la donna avrà ancora la presenza di spirito per dire: “In fondo era una somma che avrei perso sui tavoli di gioco dei Casinò”. La fine della sua vita è stata misera come il suo inizio. Dopo essere stata costretta a vendere la villa di Juan les Pins, la donna si installa a Nizza in un appartamento ammobiliato. Carolina Otero muore sola, quasi indigente, il 10 aprile 1965 all’età di 96 anni, dopo avere sperperato la fortuna accumulata, con una misera pensione concessale dal Governo francese.
2002-2024 Graffiti-on-line.com - Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. |