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Bollettini Numero 1 - 2 - 3 - 4 - 5

DIARIO DI GUERRA DEL GENERALE MASSIMO IACOPI

La situazione ai Fronti Ucraino e Palestinese aggiornata al 7 luglio 2024


07/07/2024 - Massimo Iacopi


(Le Pradet (Provenza FR))

DIARIO DI GUERRADEL GENERALE MASSIMO IACOPI

Bollettino Numero 5 del 7 Luglio 2024

● La situazione geopolitica di questo mese presenta, per quanto riguarda il teatro di guerra ucraino, alcuni spunti interessanti, tutti riferiti agli aspetti politici del conflitto. In effetti, sul campo, gli aiuti americani ed europei a KIEV hanno fornito la capacità di riequilibrare la situazione operativa, consentendo agli Ucraini di sventare la manovra di MOSCA per la conquista di KHARKIV (KHARKOV) e di resistere alla continua pressione dell’esercito russo negli altri settori, specie in quello di DONESK e di LUGANSK, dove MOSCA cerca di completare la conquista degli Oblast (Province) del Donez, secessioniste, prima di un eventuale cessate il fuoco e dell’apertura di negoziati. Sotto l’aspetto tattico, esiste ormai sul campo un relativo equilibrio e proprio in questi giorni gli USA hanno annunciato di aver colmato il gap con MOSCA per quanto riguarda i missili ipersonici. In effetti, sono state condotte con successo negli USA le prove di validazione del missile ipersonico americano, che dovrebbe entrare in linea nel corso del prossimo anno.

● Ma, come dicevo in premessa, l’aspetto politico del conflitto ha evidenziato alcuni elementi di un certo rilievo: il primo riguarda gli USA, dove una decisione bipartisan del Congresso americano ha consentito di inviare a KIEV, in extremis, gli aiuti ormai indispensabili. Questo significa che, sia BIDEN che TRUMP hanno effettuato, sotto l’urgenza delle esigenze elettorali, una forse temporanea correzione di rotta. Il vero problema negli USA è che sembra ormai probabile elezione di TRUMP; la qualcosa pone numerosi interrogativi sulla politica estera nel continente europeo del nuovo presidente. Non è un mistero che per TRUMP la CINA rappresenta il vero pericolo per gli USA e questa questione avrà la priorità nei suoi pensieri.

● Gli altri elementi riguardano l’attività di PUTIN che, in questo ultimo periodo, ha incontrato, a PYONG YANG, il presidente nord coreano KIM e partecipato al summit di ASTANA in KAZAKHISTAN. Dal vertice di ASTANA, PUTIN ha parlato dell’ipotesi di un cessate il fuoco sulla base delle posizioni acquisite dai Russi e di negoziati di pace, che, come ho evocato in diversi miei precedenti notiziari, potranno cominciare solo dopo le prossime elezioni americane. Il presidente russo, senza mezzi termini, si augura la vittoria di TRUMP, con il quale egli spera di trovare un compromesso favorevole (e la cosa non è da sottovalutare).

●La visita PUTIN nella COREA DEL NORD evoca, per quanto è trapelato, un quadro generale inquietante e denso di incognite. La RUSSIA ha perfezionato con i Nord coreani accordi di supporto logistico, in cambio di energia e aiuto russo nel campo nucleare, e costituisce un supporto importante per MOSCA nella ormai trasformata economia nazionale in economia di guerra. In definitiva, la RUSSIA è ormai pronta per una guerra di lunga durata e questo suo evidente vantaggio rispetto all’Occidente potrebbe spingere MOSCA, oltre a fare ulteriori ricatti, ad effettuare passi pericolosi verso una guerra aperta contro l’Occidente che sta ancora discutendo sulle modalità con le quali dovrà essere condotto il riarmo dei Paesi aderenti alla NATO.

● Il quadro europeo è sconfortante e la recente vicenda del carro armato italiano, laddove l’ITALIA è stata praticamente resclusa dal consorzio franco tedesco, la dice lunga sulla situazione reale. Per il momento, per superare l’impasse, l’ITALIA sembra aver trovato una buona soluzione di ricambio con una Joint Venture LEONARDO-RHEINMETALL per la costruzione del carro da battaglia futuro italiano MGCT. Ma la questione più inquietante, emersa a seguito della visita di PUTIN in COREA, è che il presidente nord coreano ha offerto a PUTIN  l’impiego di suoi volontari sul fronte ucraino. Questa ipotesi, qualora divenisse concreta, potrebbe spingere la POLONIA ad entrare direttamente nel conflitto a fianco di KIEV con l’invio di forze volontarie adeguatamente strutturate. In questo la Polonia non presenta problemi contingenti, infatti il Governo Polacco non ha perso tempo ed ha orientato la sua industria metalmeccanica in favore della costruzione di armamenti e mezzi da combattimento di ultimissima generazione, tanto da raggiungere in breve tempo uno standard d’eccezione.

● Analoga iniziativa potrebbe essere presa da SLOVACCHIA e PAESI BALTICI. Questo porterebbe portare inevitabilmente ad un allargamento del conflitto. Credo comunque, a mio sommesso parere, che i volontari coreani possano costituire un ulteriore mezzo di pressione di PUTIN sull’Occidente. Anche se le perdite umane accumulate dalla RUSSIA negli ultimi mesi, sono notevoli, tanto che MOSCA comincia a soffrire un grave problema nel rifornimento di personale.

● Anche per quanto attiene il Medio Oriente, gli avvenimenti succedutisi negli ultimi trenta giorni sembrano suffragare l’ipotesi da me prospettata con la News dello scorso mese. In effetti, ISRAELE, continua la sua azione su RAFAH e sulle sacche di resistenza ad oltranza di HAMAS nella Striscia di Gaza e nelle zone KHAN YUNIS, orientate all’eliminazione delle capacità operative di HAMAS. Come dicevo lo scorso mese, i capi di HAMAS, ormai operativamente allo stremo, non vedono di buon occhio un cessate il fuoco con le truppe di ISRAELE schierate in zona. E soprattutto non intendono trattare la restituzione degli  ostaggi, che sembrano essere diventati la proverbiale Araba Fenice, anche perché nessuno è ormai in grado di conoscere l’entità di quelli ancora in vita. Lo stesso Direttore palestinese dell’Ospedale di GAZA, arrestato dagli Israeliani nel corso delle operazioni, il quale ha scientemente tenuti nascosti degli ostaggi israeliani, era in grado di dire chi fossero e quanti fossero. L’unica cosa che HAMAS desidera veramente e con tutte le sue forze è un allargamento del conflitto. La qualcosa non sembra al momento realizzabile, infatti, come ho avuto modo di scrivere più volte nei miei notiziari, né i Libanesi di HEZBOLLAH libanesi, né il Governo Iraniano desiderano comunque un coinvolgimento diretto nel conflitto. Sono ancora disposti ad arrecare danni ed infastidire ISRAELE, nel quadro di un appoggio esterno ed indiretto alla causa palestinese, ma nient’altro che questo. Tanto più che l’interposizione del contingente Italo-Francese dell’ONU nel Sud del LIBANO fornisce ad HEZBOLLAH una certa cornice di sicurezza da un attacco diretto di TEL AVIV.

● Credo che, per quanto riguarda il conflitto mediorientale, ci troviamo ormai nella fase finale della lotta, anche perché, a dare ascolto alle dichiarazioni dell’Esercito israeliano, sono stati già conseguiti  quasi tutti gli obiettivi che si era  prefissati Netanyahu nei confronti di HAMAS. In tale contesto, prosegue una frenetica azione di ricerca e cattura del capo militare di HAMAS, che si trova ormai braccato in una delle poche sacche di resistenza ancora operative di HAMAS. Il vero problema della Striscia di GAZA sarà quello della sua amministrazione e del suo controllo, al termine delle operazioni. L’obiettivo irrinunciabile di Israele, ma anche dell’Egitto (per motivi storici, politici e di sicurezza nazionale: non si dimentichi che il movimento radicale rivoluzionario dei  Fratelli Mussulmani, da cui deriva Hamas, nasce in Egitto), è quello di evitare assolutamente che in futuro HAMAS possa riassumere il controllo della Striscia di Gaza.

● Concludo queste righe con una ipotesi  certamente azzardata ma che non mi sento di escludere, conoscendo la determinazione in genere del popolo di Israele: potrebbe accadere che ISRAELE, una volta concluse le operazioni nel Sud della Striscia, dia luogo ad un’azione punitiva nei confronti di HEZBOLLAH nel Libano sud  per infliggergli danni  sensibili e per ridurre o almeno condizionare notevolmente le sue capacità operative. D’altronde, le forze necessarie alla predetta operazione sono state già ammassate da tempo e si trovano a pie’ d’opera nel Nord del paese. Comprendo bene che questa mia ipotesi contrasta con quanto da me stesso asserito sopra, circa il quadro di sicurezza fornito ad Hezbollah dalla presenza al confine Sud libanese dello schieramento di contrapposizione italo-francese, la cui esistenza Israele non può certamente far finta di ignorare !...

NOTA

Del Direttore Responsabile di -Graffiti-on-line.com-  Gen. B. Carmelo Sarcià

● Nel momento in cui il Bollettino numero 5 del Gen. D. Massimo Iacopi va in pubblicazione sono avvenuti due fatti che mi limito qui a ricordare, sui quali Massimo Iacopi avrà modo di scrivere nel suo prossimo Bollettino:

1) L’elezione di Trump alla Casa Bianca per la seconda volta, dopo l’attentato da lui subito in data 18 luglio 2024 alla Convention di Milwaukee ad opera di un soggetto apparentemente balordo sul quale FBI e CIA stanno intensamente indagando, sembra ormai essere divenuta certa e inevitabile.

2) Il Comandante di Hamas che ha organizzato e diretto i fatti del 7 ottobre 2023, Muhammed Jabara, cui la Sicurezza israeliana dava ormai la caccia in modo implacabile fin dal famigerato 7 ottobre 2023, braccandolo di postazione in postazione e talvolta mancando l’obiettivo, è stato eliminato ieri 18 luglio 2024 con un drone nel Distretto della Bekaa nel Libano Orientale. Questo modifica sostanzialmente le prospettive per un cessate il fuoco” che forse diventa adesso più probabile.


 

 

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