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Anno II Editoriale Mar 1 2006 12:00AM - Avv. Cristiano R. Euforbio - Direttore (Rieti) L’Avvocatura locale è matura per dotarsi, come altri Fori hanno già fatto, di una Fondazione Forense Reatina che gestisca le attività formative e culturali (ma non solo)? Forse sì. Il dibattito, come si dice, è aperto. “ Se n’è andato anche Pietro Aloisi, esempio di virtù civiche, salda tempra morale, uomo libero e di alti ideali. Il suo è stato un galantomismo d’altri tempi, spesso non compreso. La gucciniana “Grande Consolatrice” lo consegna alla memoria di una Città che vorremmo finalmente grata. Abolire l’Ordine Professionale? Liberalizzare le tariffe forensi? Dare sfogo ai “wild spirits” del mercato? La parola agli addetti ai lavori (e magari non solo). I primi interventi [qui a fianco] sono quelli del Presidente del locale Consiglio dell’Ordine e del giornalista reatino Rodolfo Calò, già corrispondente ANSA da Bruxelles. Non uccidere! L’incivile pena di morte, questa ripugnante ed inutile barbarie antigiuridica, deve essere abolita in tutto il mondo. Il patibolo, il taglione, l’omicidio di stato sono l’ultima scriminante morale assoluta: o si è a favore del boia (per una sorta di primitiva, sinistra, fascinazione) o si è contro. Ecco perché, in occasione dell’Assemblea plenaria del giorno 16 dicembre u.s., gli avvocati reatino-sabini - incalzati sul piano etico dal Presidente del locale Consiglio dell’Ordine Forense - sono stati sollecitati ad aderire ad “Amnesty International”. Adriano Sofri in Italia come Tookie Williams negli U.S.A.? L’atteggiamento del muscolare Governatore Schwarzenegger ha qualcosa da spartire con quello del parodistico Ministro ingegner Castelli? Semplificazioni giornalistiche a parte, certo è che i rispettivi sistemi giudiziari non sono in grado di distinguere tra un pericoloso delinquente e l’esatto contrario. “Banda d’Italia” e “furbetti del quartierino”. Possiamo rilevare che sin dall’Unità d’Italia la questione morale ha una indiscussa centralità nella vita pubblica nazionale? Ci è consentito aggiungere che il “familismo amorale” (dilatazione del vecchio nepotismo) e la selezione negativa della classe dirigente continuano ad essere, in sede sociologica, i due poli del problema?
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