GRAFFITI-ON-LINE.COM
2002-2024 Graffiti-on-line.com Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati.
Il Grande Imbroglio Il Calcio Italiano: da affare a malaffare May 31 2006 12:00AM - Avv. Riziero Angeletti (Rieti) Voglio provare a fornire un breve contributo sul più dirompente
scandalo che abbia mai coinvolto l’Ordinamento
sportivo. Non si può dire che negli ultimi tempi siano
mancate le avvisaglie, visto che non v’è estate sportiva che non sia
caratterizzata dalle polemiche giudiziarie nel mondo del calcio. Un
tempo, alla fine di ogni campionato, la vittoria si
celebrava sul campo, si piangevano le retrocessioni, si formulavano gli auspici
per il futuro; oggi, al termine dei singoli tornei, si attende l’esito almeno
di un giudizio dinanzi ad un Tribunale o ad una Commissione di giustizia
sportiva. I tempi si allungano, le certezze sfumano e nel frattempo, a scanso di equivoci, i migliori atleti si “accasano” con il
sodalizio che a valle del fiume attende con tutta calma. Il
“doping” (sanitario e amministrativo), lo scandalo passaporti, il “calcio
scommesse”, il “conflitto d’interessi”, tutti argomenti già da tempo al vaglio
dei più disparati magistrati, ma il “sistema calcio” fa finta che non esistano,
che la macchina viaggi a gonfie vele e che manchi il tempo di pensare a queste
nefandezze perché il campionato deve andare avanti; è prossimo il campionato
mondiale e gli Italiani non possono credere che il tarlo che invade le
interiora di questo sistema sia così profondo. Eppure
non possiamo esimerci dal verificare attentamente quanto siano
rilevanti le condotte poste in essere da coloro che per loro sfortuna sono
comparsi nelle intercettazioni telefoniche spiattellate, forse a ragione, su
tutti i giornali negli ultimi tempi. Il
coinvolgimento è a raggio infinito: si parte dallo sfruttamento del denaro
pubblico da parte di agenti della Guardia di Finanza
per giungere all’uso di sostanze stupefacenti attraverso la frode sportiva. Peculato
per coloro che utilizzavano le autovetture dello Stato
per scortare privati cittadini all’interno delle vie di Roma; frode sportiva
per coloro che “inciuciavano” al fine di determinare
l’esito di una gara a favore dell’una o dell’altra squadra. Può sembrare strano
ma anche il sequestro di persona, si proprio questo.
La privazione della libertà personale con violenza o minaccia. Forse potrebbe
sembrare non tanto grave minacciare con un dito puntato sotto
gli occhi un uomo e poi chiuderlo dentro una stanza gettando la chiave o
facendola comunque sparire. Si, egregi signori, potrà sembrarvi cosa da poco,
ma per il diritto, ove tale privazione della libertà personale sia
caratterizzata da dolo (per di più generico), impedendo al soggetto passivo di
esercitare la propria libertà di movimento, si realizza
perfettamente il delitto di sequestro di persona. La vostra considerazione
goliardica avrà rilievo nell’ambito della dosimetria della pena, ma non vi
esimerà da una declaratoria di responsabilità. A tal proposito voglio però accomunare alla vostra condotta quella di colui che, pur
avendo subito una sofferenza così grave, insieme ai colleghi assistenti e al
commissario di campo ugualmente presente, abbia taciuto ogni cosa. Vi prego,
non dite che sono persone costrette a tacere e portate
fino al punto di subire in silenzio. Una tesi si tale
condurrebbe l’osservatore a giustificare ogni cosa. Si fa già fatica a
comprendere l’omertà di tante persone che vivono contesti
sociali toccati da torbide associazioni criminose, ancorché il contrappeso sia
costituito dalla vita propria o dei propri familiari, che non mi sento proprio
di considerare gli arbitri persone in qualche maniera degne di attenuanti. I
contenuti delle intercettazioni telefoniche sono alla portata di tutti, ognuno
che abbia dimestichezza con il mondo del diritto
penale e sportivo è in grado di offrire un giudizio di previsione. Se le norme
del diritto troveranno corretta applicazione ci
troveremo il prossimo anno a vedere un campionato stravolto nella consueta
formazione. Non mi preoccupa nulla di tutto ciò se nell’altro piatto della
bilancia si ponga la certezza di un calcio pulito ed
onesto dove la competizione si conclude con la vittoria o il pareggio senza
recriminazioni legate al dubbio della correttezza arbitrale o degli atleti. E’
utopia? Non credo, basta chiedere all’uomo della strada: “Fare
piazza pulita”, ricominciare da zero, sfoltire i rami secchi e così via. Stiano
lontani tutti coloro che, pur rivestendo posizioni di
alto ufficio, oggi appaiono stupiti ed increduli, lanciando anatemi verso chi
per disgrazia paga il pegno
2002-2024 Graffiti-on-line.com - Tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. |