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Forum Numero 5

Continua il nostro viaggio nell’associazionismo forense

La Camera Penale di Rieti


Sep 30 2006 12:00AM - Avv. Marco Arcangeli


(Rieti)

Egregio Direttore,
nel ringraziarLa per lo spazio offerto all’Associazione da me presieduta da parte del giornale da Lei diretto, sono a cogliere tale opportunità cercando di illustrare dapprima l’essenza dell’Unione delle Camere Penali Italiane, i suoi scopi, le sue attività e, in quanto possibile, gli obiettivi prossimi futuri, per poi concludere evidenziando più specificamente la vita della Camera Penale di Rieti. La data di nascita dell’Unione può riferirsi al suo primo Congresso Nazionale tenutosi in Napoli i giorni 1, 2 e 3 Luglio 1983, frutto peraltro di precedenti tentativi, embrionali, di coordinare le varie realtà associative di avvocati penalisti già esistenti. A quel primo appuntamento fondante ne seguì un secondo, in Bari nel 1987, e un terzo, in Napoli nel 1989, in cui si intese dare ufficialità all’Unione con l’approvazione di un proprio statuto. Ovviamente, nel corso degli anni molteplici sono state le vicende, non solo congressuali, che hanno caratterizzato l’esistenza delle Camere Penali Italiane, in un crescendo di partecipazione che, all’XI Congresso di Ancona appena conclusosi, ha visto la presenza record di ben 99 realtà territoriali iscritte ai lavori su un totale di oltre 110. Tra i suoi scopi fondanti, tra i tanti, ritengo doveroso ricordare che l’Unione intende promuovere la conoscenza, la diffusione, la concreta realizzazione e la tutela dei valori fondamentali del diritto penale e del giusto ed equo processo penale, promuovere gli studi e le iniziative culturali e politiche che possano migliorare la giustizia penale, dando sostegno alle riforme dell’ordinamento giudiziario che risultino di interesse della collettività, curare la formazione specialistica degli avvocati, con strutture articolate su ben tre livelli, circondariale (laddove possibile), regionale e centrale. Tale ultimo intento viene perseguito, tra le tante iniziative, mediante l’organizzazione di numerosi, periodici e qualificati convegni, la redazione della rivista “Difesa penale” e della rivista “Camera penale on-line”, nonché l’attività del Centro Studi Aldo Marongiu, vero fiore all’occhiello della formazione dell’Unione. Inoltre, nel corso degli anni, attraverso numerose e spesso aspre battaglie soprattutto per la rivendicazione del giusto processo, della terzietà ed imparzialità del giudice, l’Unione, unica Associazione forense citata nel codice di procedura penale, ha contribuito in modo determinante alla riscrittura dell’art. 111 della Carta Costituzionale in cui, come sappiamo, vengono consacrati i principi del processo accusatorio. Da ricordare, altresì, l’elaborazione della regolamentazione dell’astensione collettiva degli avvocati dall’attività giudiziaria, di concerto con l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, e la codificazione deontologica delle regole attinenti alle investigazioni difensive. Naturalmente non si tratta di un punto di arrivo, basti pensare all’ormai annosa questione della separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e magistrati inquirenti e più in generale della riforma dell’ordinamento giudiziario, istanze reclamate instancabilmente a viva voce dalle Camere Penali, più volte incluse nei programmi di numerose forze politiche ma sinora rimaste lettera morta, problematica oggetto, per restare all’attualità, della recente proclamazione dell’astensione dalle udienze e dalle attività giudiziarie. La struttura dell’Unione è così costituita: Camere Penali territoriali, che possono insistere a livello circondariale, provinciale, interprovinciale, regionale, interregionale; Consiglio delle Camere Penali, organo che, a puro titolo esemplificativo può essere considerato il parlamento dell’Unione, a cui partecipano i Presidenti delle singole Camere Penali; Giunta, organo di “governo” eletta insieme al suo Presidente ogni due anni in occasione dei Congressi Ordinari; Organismo di controllo; Collegio dei Revisori dei conti. Detto questo, si può senz’altro affermare che la Camera Penale di Rieti risulta essere per nascita una delle prime realtà dell’Unione, visto che vide la luce nel lontano 1987, appena qualche mese prima della celebrazione del II Congresso Nazionale di Bari. La nostra Camera Penale presenta un Direttivo di cinque membri che, con l’elezione tenutasi nel Dicembre del 2005, risulta attualmente composto dall’Avv. Marco Arcangeli (Presidente), dall’Avv. Giovanni Magi (Segretario e membro del Consiglio di Amministrazione della Scuola Forense), dall’Avv. Giovanna Palomba (Tesoriere), dall’Avv. Raffaele Balacco (Delegato al Coordinamento delle Camere Penali del Lazio), dall’Avv. Nicola Recchia (Delegato alla formazione specialistica). Una menzione particolare merita anche l’Avv. Michele Balacco che, a giusto riconoscimento dell’instancabile attività dedicata alla Camera Penale di Rieti in anni difficili in cui ha tenuto in vita l’associazione con le sue sole forze, è stato nominato Presidente Onorario e, in rappresentanza della Camera Penale unitamente all’Avv. Giovanni Magi, membro del Consiglio di Amministrazione della Scuola Forense Sabina, fondata dalla nostra Camera Penale unitamente al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rieti e alla Sezione A.I.G.A. di Rieti. Tra le attività culturali e di aggiornamento professionale, oltre alla partecipazione con propri membri alle iniziative culturali dell’Unione, come a titolo esemplificativo la partecipazione dell’Avv. Francesco Inches al IX Corso Nazionale di Formazione Specialistica dell’Avvocato Penalista, la Camera Penale di Rieti ha organizzato in data 16 Gennaio 2006 un dibattito sulla L.251/05 cd. Cirielli che ha visto una nutrita partecipazione, anche di magistrati, e il 25 Maggio, sempre dell’anno corrente, un incontro di studio sulla nuova normativa relativa agli stupefacenti, convegno in cui, con viva soddisfazione, si è registrata la presenza di oltre 90 Avvocati. Naturalmente sono già in cantiere altre iniziative, con l’augurio che possano soddisfare l’interesse professionale di sempre più numerosi Colleghi, iscritti e non alla nostra Associazione. Un saluto cordiale.

 

 

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