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Forum Numero 5
Frattini vara il pacchetto anti-clandestini
Il problema dell’immigrazione a Bruxelles
Sep 30 2006 12:00AM - Rodolfo Calò (Capo Servizio Aggiunto Agenzia ANSA)
(Rieti)
Un pacchetto di provvedimenti per rafforzare la solidarietà fra gli Stati europei nella gestione delle frontiere e per opporsi con maggior vigore all'immigrazione clandestina: e' quanto e' stato varato l'estate appena trascorsa dalla Commissione europea con uno sviluppo che il mondo forense, anche quello più lontano dalle coste teatro degli sbarchi di clandestini, dovrà tenere presente.
L'esecutivo Ue, con un triplice provvendimento passato colpevolmente alquanto inosservato, ha varato tre documenti: una ''comunicazione'' (in pratica: orientamenti) con le priorità politiche nella lotta contro l'immigrazione clandestina, poi una ''proposta di regolamento'' che istituisce un Codice comunitario dei visti e infine una seconda ''proposta di regolamento'' sui poteri e sul finanziamento di squadre di rapido intervento comprendenti guardie di frontiera distaccate in un altro Stato membro per fornirvi assistenza tecnica ed operativa.
Il pacchetto, oltre ad accrescere la solidarietà fra gli Stati europei in questo campo ed a combattere meglio l'immigrazione clandestina, risponde all'esigenza di un'efficiente e coerente politica comunitaria dei visti a livello Ue. Il vicepresidente della Commissione Franco Frattini, commissario responsabile per la Libertà, sicurezza e giustizia, ha sottolineato infatti che si deve ''intensificare e rendere più efficace'' la lotta contro l'immigrazione clandestina dato che questa fermezza a suo avviso e' ''un'esigenza fondamentale ai fini della credibilità e coerenza delle nostre politiche d'immigrazione e di asilo''. La tesi di Frattini e della Commissione e' che se ci si oppone con rigore al lavoro clandestino si contribuisce anche ad impedire lo sfruttamento degli immigrati in situazione illegale e si elimina così la principale attrattiva dell'immigrazione clandestina. Secondo Bruxelles, una delle maggiori priorità deve consistere nell'infliggere sanzioni, negli Stati membri nei quali non sono ancora previste, a chi dà lavoro a cittadini di paesi terzi in situazione illegale e nell'assicurare l'effettiva applicazione di tali sanzioni in tutta l'Ue. L'azione a livello europea tesa ad armonizzare le sanzioni, ha avuto modo di sottolineare Frattini, ''potrebbe essere uno strumento preventivo supplementare contro l'aumento dell'immigrazione clandestina, assicurando al tempo stesso parità di condizioni tra i datori di lavoro".
Nel complesso, il pacchetto da un lato sembra fornire quell'approccio completo, globale ed equilibrato nella gestione della migrazione che il Consiglio europeo del dicembre 2005 aveva raccomandato di creare e dall'altro sicuramente integra recenti iniziative in questo settore, quali il Piano d'azione sull'immigrazione legale e due comunicazioni, una sulla migrazione e lo sviluppo e l'altra sulla proposta di un'agenda comune per l'integrazione.
Nella comunicazione sulle priorità politiche nella lotta contro l'immigrazione clandestina, aveva sottolineato la Commissione in una nota, si esamina in particolare come rendere più sicure le frontiere esterne, per esempio introducendo una gestione elettronica delle frontiere ("e-frontiere") e istituendo un sistema d'ingresso e di uscita automatizzato. Vi si trattano inoltre i problemi della regolarizzazione (dai primi anni 1980, sono state regolarizzate in cinque Stati dell'UE 3.752.565 persone) e la necessità di affrontare il problema dell'occupazione dei cittadini di paesi terzi in situazione irregolare.
La proposta sui visti riguarda alcuni degli obiettivi del programma dell'Aia intesi a facilitare i viaggi effettuati legalmente ed a lottare contro l'immigrazione clandestina attraverso una maggiore armonizzazione delle leggi nazionali e delle prassi degli uffici consolari locali. Ai fini della semplificazione e in accordo con la politica della Commissione di "legiferare meglio", la proposta incorpora in un unico Codice dei visti tutti gli strumenti giuridici che disciplinano le decisioni relative alle condizioni e alla procedure di rilascio dei visti. In tal modo, eliminando le ambiguità e chiarendo meglio le norme comuni dell'Ue in materia di visti, sembra destinata ad aumentare la trasparenza della politica di visti: sicuramente un grande vantaggio per il personale consolare e per coloro che chiedono un visto.
Circa le squadre di rapido intervento alle frontiere, la proposta secondo l'esecutivo Ue costituisce un ''importante progresso'' nello sviluppo di un sistema integrato di gestione delle frontiere a livello europeo e contribuirà ''in non scarsa misura'' ad accrescere la solidarietà tra gli Stati membri e la Comunità per quanto riguarda le frontiere esterne.
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