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Epicuro: Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla felicità Un modo nuovo di recensire gli autori May 10 2007 12:00AM - Dott. A. RUGOLO (Aprilia (RM)) Come tutte le domeniche, sono un abitudinario infatti, mi
trovavo nel mio studio... circondato dai libri della vecchia libreria a parete
realizzata da mio padre. Come tutte le domeniche, dicevo, mi accingevo a
scegliere il libro che m'avrebbe accompagnato per tutta la settimana. Sapevo che non sarebbe stato semplice... non lo era
mai stato... ma alla fine della mattinata avrei avuto tra le mani il libro che
avrei letto... Era sempre così... da anni ormai... prendevo un
libro, lo rigiravo tra le mani... osservavo le sue condizioni di salute e poi
davo uno sguardo all'ultima di copertina... per capire chi era l'autore... e
per una breve sintesi. In verità non era sempre così... vi erano autori che
conoscevo bene... e libri che avevo già letto! Ma non importava... ciò che importava al momento era
la ragnatela che pendeva dalla scaffalatura... si notava appena in un angolo in
penombra... presi lo sgabello e cercai di raggiungere con uno scopino il ragno
che stava sul dorso di un libro... che non ricordavo di avere! Il colpo sortì l'unico effetto di far cadere a terra
il volume... sollevando nuvole di polvere sottile... che danzava leggera alla
luce che filtrava attraverso le veneziane semichiuse... Prima o poi dovrò pulire... pensai... ma già mi
trovavo in piedi al centro dello studio col libro in mano, ne osservavo il
dorso rovinato dal tempo e lo sguardo correva veloce, sicuro da tanto
allenamento, dalla prima alla quarta di copertina, alla ricerca di quelle
informazioni essenziali sull'autore e sul testo... Epicuro...
un greco... vissuto tra il 341 e il Ricordavo qualcosa di questo scienziato-filosofo, ma
ero sicuro di non aver mai letto niente... per la verità non ricordavo di aver
acquistato quel libro... Epicuro... doveva essere di Samo, un'isola dell'Egeo,
più vicina alla Turchia che alla Grecia... Se la memoria non m'ingannava, avevo letto qualcosa
su Epicuro, leggendo Diogene Laerzio... Si raccontava che Epicuro si avvicinò alla filosofia
perchè insoddisfatto delle risposte dei maestri di scuola alle sue domande
sull'origine del Mondo e della Materia... Curioso! Mi ricorda qualcuno... E' un peccato che di tutto ciò che scrisse ci resti
così poco... solo qualche brano del suo "Della Natura"... e del suo
Epistolario alcune "Lettere sulla fisica, sul cielo e sulla
felicità"... recità il titolo... sembrava una lettura impegnata... Senza accorgermene mi sedetti sulla mia poltrona, la
lampada accesa sul tavolino... dimentico della ragnatela... ancora al suo posto
nell'angolo in penombra... inforcai gli occhiali... per una volta era il libro ad aver scelto il
lettore... Lettera ad Erodoto... Epicuro saluta Erodoto... Erodoto... strano... ricordo Erodoto come uno storico
greco... ma i periodi non corrispondevano... il mio Erodoto, l'autore di quelle
"Storie" tanto conosciute un tempo quanto dimenticate oggi... visse
circa un secolo prima di Epicuro... Che si trattasse di un suo omonimo? Occorreva approfondire... in questi casi
l'Enciclopedia mi aveva sempre aiutato... Epicureismo... Epicuro... Accademia... tra i suoi
discepoli... Erodoto! Ecco, dunque si trattava di un omonimo! "In primo luogo, nulla ha origine da ciò che non
è: tutto, altrimenti, potrebbe nascere da tutto, senza aver bisogno di semi
generatori..." Semi generatori... nulla nasce dal nulla... "E se ciò che perisce si annientasse in ciò che
non è, tutto sarebbe ormai distrutto, perchè ciò in cui si è dissolto sarebbe
non esistente" Logico... lapalissiano... in altre parole... "nulla
si crea, nulla si distrugge"... noi la completeremo con "ma tutto si
trasforma!" "Inoltre l'Universo è fatto di corpi e di spazi
locali in cui si muovono". Ancora una verità incontrovertibile... materia e
vuoto... evidentemente Epicuro non conosceva l'antimateria... oppure la
conosceva ma la considerava tra gli "accidenti... caratteristiche
transitorie" "Anche fra i corpi, poi, alcuni sono
aggregazioni, altri sono gli elementi da cui si formano le aggregazioni: e
questi ultimi sono indivisibili e immutabili..." Mi viene in mente ciò che ho studiato in fisica
all'Università solo che in teoria la struttura dell'atomo non poteva essere
conosciuta da Epicuro... strano... anche perchè l'atomismo è ancora più
vecchio... risale a Democrito o forse ancora prima... Eppure... "Gli atomi si muovono uniformemente sempre, e
alcuni rimbalzano molto lontano l'uno dall'altro, altri frenano il rimbalzo nel
punto in cui si trovano, nel caso vengano chiusi in un intreccio di atomi o
difesi da altri intrecci di atomi." Come si può dubitare del fatto che Epicuro parli di
reticolo atomico... di flussi di particelle elementari... di elettroni... e di
urti tra particelle? Ma se ammetto ciò devo ammettere che le conoscenze di
Epicuro sulla materia erano molto simili alle nostre... e ciò non è
ammissibile!?! Oppure si? "Bisogna inoltre ritenere che siamo in grado di
vedere e di pensare in virtù di qualcosa che proviene a noi
dall'esterno..." La luce riflessa dei corpi... Il sordo rintocco dell'orologio che segna le dodici
mi induce a posare il libro, temporaneamente, per volgere il pensiero al
desco... Mi allontano dallo studio con in mente Epicuro e i
suoi atomi... e tante domande senza risposta...
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