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La Magistratura onoraria Le ragioni di G.O.T. e V.P.O. Mar 12 2007 12:00AM - Dott. Alberto Morandi* (Rieti) I Vice Procuratori Onorari della Procura di Rieti, aderendo
allo sciopero nazionale indetto dalla FEDER.M.O.T. si
sono astenuti dalle udienze penali dal 29 gennaio al 2 febbraio scorso; al
momento in cui consegno alle stampe questo articolo
non è stata ancora ufficialmente proclamata un nuova agitazione, che comunque
potrebbe svolgersi nel periodo dal 26 al
30 marzo. Le nostre cadenze e modalità di astensione
si conformano ad un codice di autoregolamentazione regolarmente approvato e
pubblicato; questo, fra l’altro, ci impegna a garantire il servizio pubblico
essenziale che – per il settore penale – viene individuato nei procedimenti a
carico di persone arrestate o detenute, ovvero ad imminente rischio di
prescrizione. La notizia che i Giudici di Pace, non solo non hanno il
monopolio della giustizia onoraria, ma sono addirittura superati per numero da
altre toghe onorarie mai sentite nominare, è stata probabilmente una sorpresa per
il grande pubblico; e, mi duole dirlo, anche per molti esponenti politici ed
operatori di giustizia. Non si trattava, certamente, di un gran segreto, ma è facile
intuire come le aride tabelle
relative agli organici di magistratura, consultabili sul sito del
CSM (www.csm.it), non siano fra le pagine più popolari e visitate del web.
Riassumo qualche dato, per evitarvi il fastidio della navigazione in rete: - I
magistrati ordinari effettivamente applicati a funzioni giudicanti o requirenti
sono, in totale, 8.790. - I V.P.O. ed i G.O.T.
(collettivamente, i M.O.T.) che li affiancano in
quelle funzioni sono, in totale, 3.866. - Le tabelle
riassuntive da me elaborate illustrano più chiaramente la situazione: Magistrati Ordinari Magistrati Onorari di Tribunali Giudicanti 6526 Giudicanti 2081 Requirenti 2264 Requirenti
1785 Totale 8790
Totale 3866 Magistratura
Giudicante Magistratura Requirente Togata 6526 Togata
2264 Onoraria (GOT) 2081 Onoraria
(VPO) 1785 Totale 8607 Totale 4049 All’atto pratico, circa un quarto dei giudici, e poco meno
della metà dei pubblici ministeri, che prestano servizio presso i Tribunali e
le Procure della Repubblica sono M.O.T.
dell’uno o l’altro tipo. Operando nelle stesse aule, e facendo sostanzialmente le
stesse cose, assegnate alla magistratura togata, è normale che la nostra
categoria avesse scarsa visibilità. Vi sono, ovviamente, differenze e limiti tabellari,
peraltro inavvertibili in corso di udienza. Vi è un abissale divario quanto ad inquadramento e
retribuzione; forse la cosa interessa solo noi, ma non posso assolutamente
sottacerla. G.O.T. e V.P.O. vengono reclutati per valutazione titoli, con nomina a cura
del C.S.M. ratificata dal Ministro di Giustizia. Viene conferito loro un mandato
triennale, rinnovabile una sola volta (salvo proroghe ex lege),
e percepiscono un gettone di € 72/00 netti per ogni udienza/delega (equivalenti
a meno di € 1000/00 netti mensili, per chi sia impegnato in tre udienze
settimanali); non hanno diritto a ferie, e non godono di trattamenti
assistenziali o previdenziali. In linea di massima, dovranno lasciare il servizio il 31
dicembre 2007. La categoria reclama da tempo stabile inquadramento, tutela assistenziale e previdenziale, e dignità di trattamento
economico. Rivendicazioni certo non dissimili da quelle avanzate da
altre categorie di lavoratori precari (sanità, scuola, informazione, L.S.U.), e che solo nel nostro specifico caso vengono accolte più con sospetto che con simpatia e
solidarietà. L’atteggiamento negativo nei nostri confronti è fomentato,
soprattutto, da alcune componenti della magistratura e
dell’avvocatura associata, che hanno persino elaborato singolari teorie
costituzionali a sostegno delle loro argomentazioni. Non voglio soffermarmi eccessivamente sulla polemica, trita
quanto astratta, che si avvita sull’indimostrato
teorema secondo cui un incarico “onorario” dovrebbe essere necessariamente
temporaneo (problema che condividiamo coi Giudici di
Pace) e decisamente malpagato (problema di cui
conserviamo gelosamente l’esclusiva): mi limito ad osservare che l’unica altra
carica onoraria contemplata dalla nostra carta fondamentale ha carattere
vitalizio, e comporta generosi emolumenti. E rammento agli insigni costituzionalisti che la medesima
carta costituzionale era in vigore quando, fra il 1974 ed il 1984, molti Vice
Pretori Onorari vennero immessi tout court nei ranghi
della magistratura, mediante leggi ordinarie che non sollevarono alcuno scandalo.. L’esigenza di riproporre interventi
similari è stata avvertita, nel corso della precedente legislatura, dagli
Onorevoli Vitali (FI) e Siniscalchi (DS), che presentarono progetti di legge in
tal senso, peraltro mai approdati alla discussione in aula. Federmot non sposa l’uno o l’altro di quei testi,
ormai decaduti e sicuramente perfettibili; sono senz’altro possibili soluzioni
tecniche difformi, e migliori di quelle allora ipotizzate. Resta il fatto che Ben 3866 giuristi si sono messi a disposizione dello Stato
per affiancare la magistratura togata nelle sue stesse sedi; l’esperienza
maturata sul campo, e le risorse investite dal CSM nella loro formazione ed
aggiornamento professionale, li hanno resi esperti
nello svolgimento di funzioni giudicanti o requirenti; lo Stato ha ancora
bisogno di queste figure, e privarsene in ossequio a fumosi principi astratti,
per poi rimpiazzarli con altri precari inesperti, non sembra il massimo
dell’efficienza amministrativa. Ai lettori, infine, di giudicare se sia giusto o meno che all’onore conferitoci debba corrispondere una
retribuzione da fame. * V.P.O.
Procura della Repubblica di Rieti - Responsabile Stampa Federmot
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