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Gli scalari mettono su famiglia... Esperienze in acquario Apr 18 2007 12:00AM - A. Rugolo (Roma) Dal
mio ultimo trasloco (...) ho riallestito un acquario
da 90 lt dedicandolo ai miei pesci preferiti: la
splendida coppia di Pterophyllum Scalare ancestrale che ho dal luglio '06, e che dovrebbe avere poco più di un anno di vita. Gli
appassionati già sanno che parliamo di un pesce tropicale di acqua
dolce della famiglia dei Ciclidi (definito dai più il
Re degli acquari assieme al cugino Discus), che
generalmente hanno origini dall'Amazzonia. Nel mio
caso dubito che siano di origine selvatica, chissà di
quale "bacinella" di allevamento sono eredi... anche se devo dire che
hanno una livrea invidiabile anche per un P. Altum
(il prezzo a cui li ho acquistati lo dimostra...). Ma
il suo nome originale (pensate: il nome è dedicato al Re degli
Dei!) gli si addice di più: "Zeus Scalaris",
dato dal suo scopritore Lichtenstein, che nel 1823
per la prima volta pubblica la descrizione scientifica di un esemplare proveniente dal Brasile. Quando
ho allestito la vasca prevedevo che con l'arrivo del
caldo i miei "magnifici" avrebbero tentato la riproduzione. Quindi ho realizzato un filtro fatto in casa, sfruttando
tutte le mie risorse e conoscenze in fatto di filtri e soprattutto dopo le
diversissime prove ed esperimenti fatti fino ad ora. Non
voglio cambiare argomento ora, vi dico solo che ho adoperato un sistema che mi
permettesse due cose: - 1) di allevare la possibile prole senza il rischio di essere
risucchiati dentro il filtro (spiacevole inconveniente che mi ha fatto inc... tante di quelle volte!); -
2) liberarmi dalla schiavitù della pulizia periodica degli elementi filtranti
(non tocco l'acquario da circa 2 mesi, solo i rabocchi),
senza che ciò andasse a discapito delle condizioni di vita degli
abitanti. Torniamo
agli scalari ed a una settimana fa o più. Ho notato
che la coppia da alcuni giorni si comportava in modo sospetto, sembrava che presidiassero una zona dell'acquario,
allontanando i malcapitati coinquilini. Avrei dovuto mettere una pianta dalle
foglie lunghe, che avrebbe fatto da culla alla deposizione imminente. Ma la
femmina non mi ha certo aspettato...il giorno seguente ho trovato infatti la lieta sorpresa: un manto di piccole uova biancacee copriva la parete nera del filtro. La
femmina continuava ad andare su e giù strusciando dolcemente le file di uova con le lunghe pinne ventrali. Aveva ancora
chiaramente visibile la papilla genitale sotto il
ventre simile ad un tubicino rosso, da cui aveva appena deposto. Gli stessi
movimenti venivano ripetuti dal maschio che passava
sopra le stesse uova più volte, evidente anche qui la papilla per la
fecondazione, e ben distinguibile da quello della femmina. Il maschio risulta avere un corpo più grande e robusto, con le pinne
dorsale (questa ha la punta tondeggiante) e anale sviluppate ma non molto
lunghe. La femmina rimane più affusolata e delicata (soprattutto la punta della
bocca), ma ha le pinne molto più lunghe e terminano a
punta.
Il
giorno dopo i piccoli non erano rimasti in tanti, ed a
uno ad uno devono essere finiti sul fondo. Ma come
prima esperienza (sia mia che degli scalari) non era andata poi così male. Alcuni
giorni dopo la cosa si ripete. Stavolta hanno a disposizione due belle foglie
grandi su cui fare... gli sporcaccioni! Si dedicano per bene alla pulizia della
foglia, segno inconfondibile della coppia che sta per effettuare
una deposizione. Stavolta la schiusa è consistente, e dopo un
giorno, nel pomeriggio vedo con tutta sorpresa la nuvoletta di piccoli
abbandonare la foglia e gironzolare sotto la superficie dell'acqua. I genitori
vigili acchiappano quelli più avventurieri e li ributtano nel mezzo. Ragazzi!
vi giuro, da non perdere! Questa
specie è molto propensa alle cure parentali, e vederli all'opera sembrano i
maestri di un asilo di mocciosi spericolati. Spero di avervi fatto venire
voglia di andare in un buon negozio di acquariofilia per intraprendere anche voi una esperienza
simile alla mia... auguri! Zona
tecnica Per
alcuni questi dati sono sempre il pane... perciò vi riporto quelli che ho
seguito io. Gli
scalari non amano i posti troppo trafficati (anditi di passaggio, affianco alla
tv, ecc.), scattano e si spaventano parecchio, e sono pure schizzinosi nel
cibo, poche volte li vedrete "abbassarsi" a
raccoglierlo dal fondo... I
coinquilini ideali per lo scalare non devono essere troppo rompi...
e neppure troppo piccoli (gli scalari amano il "sushi"), se sono
pesci di zona bassa è meglio (recuperano il mangiare che lasciano loro). Per
aiutare soprattutto la femmina nella deposizione gli ho dato larve di zanzare e
naupli di artemia salina. Se potete non
lesinate sulla qualità del cibo, due o tre qualità differenti renderanno varia
la loro dieta. Se potete non fate come me: mettete delle
piante alte ai lati dell'acquario, il verde piace sempre ai pesci, e pure a chi
li osserva. Io avevo a disposizione un acquario da 90 lt, se ne avete uno più grande è
meglio. La vasca è coperta e volutamente non è molto illuminata, però è ben
areata, con un buon getto della pompa ed il supporto di un areatore
nella parte opposta. Temperatura normale 26°C, per la schiusa fino a 29°C. ph 6,5/7 durezza circa 10 °dGH.
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