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La Quinta Dimensione (?) Una ipotesi ardita e provocatoria Jun 23 2007 12:00AM - Dott P. CARTILLONE (Olgiate Olona) Introduzione. Col termine dimensione
(dal Latino dimensio, "misura") si
intende, essenzialmente, il numero di gradi di libertà disponibili per
il movimento in uno spazio (da wikipedia). Nelle scienze
fisiche e in ingegneria, la dimensione di una grandezza fisica è
l'espressione del tipo di unità
di misura nella quale questa quantità è misurata. La dimensione della
velocità, ad esempio, è lunghezza divisa per tempo. Nel sistema SI
(Sistema Internazionale), la dimensione è data da
sette esponenti fondamentali associati alle quantità
fondamentali. Nell'uso comune, le dimensioni di un oggetto sono le misure che
definiscono la sua forma e la sua grandezza. Il significato di
dimensione (misura) è collegato all'uso che se ne fa in quest'articolo,
ma se ne discosta sotto diversi aspetti. All’inizio dei
tempi però, la gente comune non pensava che ci potesse essere anche qualcosa di
negativo, ed erano in pochi che pensavano che ci potesse essere qualcosa di
infinito!! Mi spiego con un esempio: nella preistoria l’uomo diceva
che era alto Lo spazio in
cui viviamo ci appare tridimensionale. Convenzionalmente (e nella maggior parte
dei casi pratici è ragionevole) si parla di tre dimensioni spaziali (indicate
con x,y,z). Solo nel mondo moderno, con l’introduzione delle coordinate
Cartesiane (1596 - 1650) si parla di movimenti in negativo sugli assi x,y,z.
Possiamo muoverci in alto o in basso, a nord o a sud, a est o a ovest, e i
movimenti in ogni direzione possono essere espressi in termini di questi tre assi
o movimenti (x,y,z). Un movimento verso il basso è equivalente a un movimento
verso l'alto di una quantità negativa. Un movimento a nord-ovest è
semplicemente una combinazione di un movimento a nord e di un movimento a
ovest. Abbiamo libertà di movimento in
ogni direzione, sia in negativo che in positivo e senza limiti prestabiliti.
Nel mondo scientifico si parla quindi di simmetria delle dimensioni (positivo e negativo) e di infinito delle
dimensioni (senza limiti). Le dimensioni. Man mano che l’essere “Uomo” prendeva
coscienza della realtà in cui viveva, ci si è posti la domanda se oltre alle 3
classiche dimensioni ne esistevano delle altre. Si è iniziato a parlare di 4°
dimensione, di 5° dimensione e ... ... così via di N dimensioni. Dal punto di
vista squisitamente matematico, considerato che “x,y,z” rappresentano lo spazio
a 3 dimensioni, possiamo avere quante dimensioni vogliamo aggiungendo altre
variabili. Quindi da questo punto di vista non abbiamo problemi per
rappresentare dimensioni superiori alla 3°. Dal punto di
vista della percezione, è già più difficile pensare e individuare dimensioni
superiori alla 3°. Ci sono diverse teorie che ci parlano di N dimensioni.
Teorie come la teoria
delle stringhe predicono che lo spazio in cui
viviamo ha molte più dimensioni (spesso 10, 11 o 26), ma che l'universo
misurato lungo queste dimensioni aggiuntive ha grandezza subatomica (per questo
approfondimento si rimanda alla volontà dei lettori). La 4° dimensione. Analizzando le dimensioni superiori
alla 3° dal punto di vista della percezione, e allargando la visione di spazio,
in spazio-tempo, possiamo “facilmente” individuare la 4° dimensione.
Oggigiorno, molti considerano il tempo quale 4° dimensione; una dimensione in cui non si individua apparentemente
una origine e una fine. Introducendo questa dimensione, lo stesso oggetto, con la sua “altezza, larghezza e
profondità”, può essere rappresentato in funzione dell’istante (tempo t) in cui si trova. Il tempo è
spesso indicato come “quarta dimensione”. Ovviamente in base alle conoscenze
che abbiamo oggigiorno, questa è in qualche modo differente dalle tre
dimensioni spaziali classiche dal momento che ne esiste solo una, e che il movimento
sembra possibile solo in una direzione (verso il futuro). A ben vedere, a
livello macroscopico i processi fisici non sono simmetrici rispetto al
tempo; invece a livello subatomico (scala di Planck), quasi tutti i processi fisici sono simmetrici rispetto al
tempo (cioè le equazioni usate per descrivere questi processi sono le
stesse indipendentemente dalla direzione del tempo), benché questo non implichi
che le particelle subatomiche possano muoversi indietro nel tempo. Sia ben
chiaro: il fatto che noi oggi non riusciamo a misurare o a visualizzare
qualcosa, non implica necessariamente che un domani non si possa fare. La 5° dimensione. Un giorno, quando stavo cambiando casa,
soggiogato dall’amore di mia Moglie, abbiamo (LEI) deciso di riverniciare tutte
le pareti della nuova casa. ...la cosa è normale direbbero in molti. La
particolarità consiste in questo: la casa aveva tutte le pareti delle camere ed
il soffitto bianco, ma mia moglie voleva fare ogni stanza di un colore diverso;
quindi 8 locali (Cucina, Bagno, Letto1, letto2, Salone, Disimpegno 1,
Disimpegno 2, Ripostiglio) per 8 colori diversi !!! Sigh
è stato il mio commento. Apparentemente mi sembrava una follia, pensando
“materialmente” in termini di tempo, colori e soldi da impiegare; poi abbiamo
trovato un accordo su 5 colori diversi, facendo tante ricerche sulla
disposizione dei colori per ogni stanza e sulla tonalità dei colori in funzione
degli usi delle varie stanze e siamo arrivati al seguente accordo: 1. Le camere
da letto; 2. La cucina e
i disimpegni; 3. Il bagno; 4. Il salone; 5. Il
ripostiglio. In effetti
aveva ragione mia moglie, le stanze da bianche sono diventate con colori
tendenti al giallo, al verde pastello, alle terre rosse, e al celeste, ed erano
effettivamente molto diverse da prima; sembravano avere un’ ”altra
dimensione”. La cosa lì per lì è andata nel dimenticatoio, ma poi,
piano piano, come un tarlo che rode, è rinata ed è
diventata lo spunto per questa
riflessione. Analizzando le dimensioni superiori alla 3° anche dal punto
di vista della percezione, mi sono chiesto: “Perchè
non pensiamo al colore come ad una nuova dimensione ?” Il Colore. La LUCE è la porzione dello spettro
elettromagnetico visibile all’occhio umano; si caratterizza per: -
Luminosità (o ampiezza); -
Colore (o frequenza); -
Polarizzazione (o angolo di vibrazione). Concentrandoci
solamente sulla frequenza della luce, abbiamo il colore delle cose, o meglio
quello che l’occhio umano rileva come colore. Il Colore è la
percezione visiva generata dai segnali nervosi che i fotorecettori della retina
mandano al cervello quando assorbono radiazioni elettromagnetiche di
determinate lunghezze d’onda ed intensità. In altre parole: il colore è la
frequenza della luce che viene percepita dall’occhio umano, nella fascia che va
tra l’infrarosso e l’ultravioletto. L’occhio
umano riesce a distinguere circa 200 tra colori e sfumature differenti. I nuovi
Personal Computer riescono a farci vedere addirittura 16 milioni e più di
colori, cioè ci fanno apprezzare quelle sfumature di colore che ci sono tra i
200 che l’occhio umano riesce a distinguere. Inoltre non è detto che i colori
non siano di più di quelli che l’occhio umano vede oltre l’infrarosso e
l’ultravioletto. Quindi
abbiamo una nuova dimensione (colore), data dalla frequenza della luce (colore o frequenza c/f) che è
apparentemente finita …ma potrebbe essere infinita, con tante sfumature tra una
unità (di colore) e la sua adiacente e con la possibilità di passare da una
sfumatura ad un’altra cambiando appunto COLORE o FREQUENZA della luce. Questa
dimensione ha le stesse proprietà delle nostre x,y,z;
di cui all’introduzione. Sarà che anche qui potremo parlare di simmetria
della dimensione e di infinito della dimensione ?
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