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Forum 9

Editoriale

Una carrellata da Garibaldi a Roma Ladrona

Dec 4 2007 12:00AM - Avv. Cristiano Roberto Euforbio

(Rieti )

Nella provincia reatino-sabina il bicentenario garibaldino sta passando tristemente sotto silenzio. Aveva ragione Dumas: Garibaldi fa paura ai preti, ma ancor più ai sagrestani. Continua la nostra battaglia contro la pena di morte, definita da Aldo Moro «una vergogna inimmaginabile, in un regime di democrazia sociale e politica». Ma altrettanto ripugnante è la sanzione dell’ergastolo. La pena perpetua, «priva com’è di qualsiasi speranza, di qualsiasi prospettiva, di qualsiasi sollecitazione al pentimento, appare crudele e disumana, non meno di quanto lo sia la pena di morte». Sono ancora parole di Aldo Moro. Antipolitica. Sentite cosa diceva del carattere nazionale lo storico meridionalista Giustino Fortunato: «Noi siamo autoritari fino alle ossa e per eredità, per educazione e per costumi, siamo indotti o a troppo comandare o a troppo obbedire. Ad essere sinceramente con la libertà, a volerla intera e sempre per tutti come per se stessi, devota e ossequiente alle leggi, riguardosa, gelosa financo; a volerla educatrice e moralizzatrice, premio non castigo di Dio, a noi insegna soltanto, quando insegna, la scuola, il libro, magari l’imitazione straniera; non mai, assolutamente, non mai l’intimo profondo convincimento dell’animo». Ancora antipolitica: «In tempi di menzogna universale dire la verità è un atto rivoluzionario» (George Orwell). “ItaliaOggi”, serio quotidiano politico-economico, dedica ogni settimana un paginone centrale al lato frivolo di un professionista in carriera (look, hobby, etc., in un delirio di esterofilia). Puro marketing (ancora!), s’intende. Giovedì 27 Settembre è stata la volta di un azzimato giovane avvocato che negli anni ’80 si sarebbe detto rampante. Ben vestito e meglio calzato, a trentadue anni è già arrivato (vorremmo però conoscerne i natali). Prossima sua tappa esistenzial-professionale, l’Isola dei Famosi o reality show affine. Vanitas vanitatum! Venerdì 5 Ottobre u.s., ore 12:00 ca., udienza penale innanzi al Dott. Andrea Fanelli. E’ in corso l’istruttoria dibattimentale. L’aula principale del Tribunale è gremita. Un dipendente si rivolge al Giudice e - per motivi che lo scrivente non ha potuto udire distintamente, ma comunque riferibili all’esercizio di diritti sindacali - ottiene che tutti i presenti lascino la sala e si trasferiscano con armi e bagagli in quella, più angusta, della ex Pretura. Una sola domanda: non vi è miglior modo per conciliare le legittime prerogative dei lavoratori organizzati dal sindacato con la dignità della funzione giurisdizionale (e magari della professione forense)? L’Ordine degli Avvocati come custode della memoria. Una proposta al Consiglio in carica ed alla intera Categoria: dare vita ad un Archivio Storico della professione, affidandone la cura ed il costante arricchimento ai Colleghi che si renderanno disponibili. L’opera omnia di Don Giovanni Olivieri - o, se preferite, di Giuanni de Issi de Olivieri - sarà edita dalla Fondazione Capelletti. Meritoria iniziativa. Nell’attesa di verificarne il rigore filologico e la completezza, vogliamo anche noi ricordare l’insigne cultore di lettere classiche e poeta vernacolare, spentosi dieci anni orsono. Un uomo, un cristiano ed un amico vero. Un prete che ci ha sempre richiamato alla mente l’aforisma di Sant’Agostino: «Una fede che non sia pensata è niente». Anche su proposta del direttore di questo periodico il Comune gli ha dedicato un tratto del Lungovelino. Ma non basta ancora. Un’Associazione locale ha varato una campagna di protesta a tutela dell’ “acqua di Rieti” che ha quale bersaglio polemico la triade Marazzo-Veltroni-Melilli e sembra riecheggiare (absit iniuria verbis) una celebre invettiva leghista (“Roma ladrona”). Facciano pure. Però diano vita adesso anche ad una mobilitazione per restituire Fonte Cottorella ai Reatini. Altrimenti ci troveremmo in presenza di un ben curioso caso di presbiopia.

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