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Forum 12
Porte aperte all’Albania
L’UE dialoga sulla liberalizzazione dei visti
Nov 10 2008 12:00AM - Avv. Rodolfo Calò
(Rieti)
L’avvio di un dialogo sulla liberalizzazione del visto tra Ue ed l'Albania e’ stato uno dei momenti dell’attività comunitaria svolta questa primavera con potenziali ripercussioni e motivi di interesse per il mondo forense europeo ed italiano e quindi anche reatino.
Il ‘’dialogo’’ è stato aperto a Tirana in marzo per fornire alle autorità albanesi chiare indicazioni sulle misure da prendere per garantire l’esenzione dall’obbligo di visto a tutti i cittadini albanesi. Si e’ trattato di una ‘’prova tangibile e concreta dell’impegno dell’Ue per il futuro europeo dell'Albania", e’ stato sottolineato al più alto livello a Bruxelles. L'Albania sta conducendo con l'Unione Europea il percorso di adesione che egli ultimi anni ha fatto registrare progressi più o meno ampi nel rispetto di tutti i criteri di adesione: democrazia, stato di diritto, economia. La tappa più importante già percorsa e’ quella del 12 giugno 2006 quando e’ stato firmato un Accordo di Stabilizzazione e Associazione.
Dal 1° gennaio 2008 i cittadini albanesi beneficiano dei vantaggi garantiti da un accordo di facilitazione del visto concluso con l’Unione europea. L'accordo prevede procedure agevolate di visto per svariate categorie di cittadini: studenti (nelle università italiane ce ne sono più di 12 mila), sportivi, operatori culturali, giornalisti, persone in visita a familiari residenti nell'Ue o che necessitano di cure mediche, operatori economici che lavorano con società dell'Ue.
In una riunione svoltasi il 7 marzo, la presidenza slovena dell'Unione europea e la Commissione hanno compiuto un passo avanti aprendo con le autorità albanesi un dialogo che dovrebbe portare all'abolizione del visto per tutti i cittadini albanesi. L’Ue ha dichiarato l’intenzione di continuare ad aiutare l'Albania, politicamente e finanziariamente, a raggiungere le condizioni per la liberalizzazione dei visti.
Il contesto in cui si inserisce il varo di questo ‘’dialogo’’ ha come punto di riferimento soprattutto il 28 gennaio scorso quando il Consiglio dell’Unione europea ha accolto con favore l’intenzione della Commissione europea di iniziare un confronto sui visti con tutti i paesi della regione dei Balcani occidentali ed ha espresso disponibilità ad approfondire l'argomento sulla base della comunicazione della Commissione sui Balcani occidentali del 5 marzo. Per contribuire ad identificare gli elementi chiave, l'intero processo sarà basato su orientamenti dettagliati che definiranno chiaramente i parametri che tutti i paesi della regione dovranno rispettare per procedere gradualmente verso la liberalizzazione dei visti. Ciò consentirebbe al Consiglio e alla Commissione di controllare attentamente i progressi compiuti in direzione delle necessarie riforme.
E’ lecito interrogarsi quanto questa liberalizzazione possa favorire la cosiddetta ‘’mafia albanese’’, o quantomeno le organizzazioni criminali attive in Albania e con interessi nei Paesi dell'Unione Europea e negli Stati Uniti per il traffico di uomini e prostitute (soprattutto a Milano e Napoli), narcotraffico e traffico di armi. Un’operazione di polizia, denominata significativamente ‘’Harem’’, già a fine 2005 aveva messo in evidenza che ad esempio la Ndrangheta ha rapporti basati sul traffico di esseri umani, prostituzioni e armi con le organizzazioni criminali albanesi: con il beneplacito della mafia calabrese, gli albanesi potevano agire in varie regioni d'Italia portando prostitute albanesi, moldave, ucraine e romene in cambio di droga ed armi. Delle 80 persone arrestate nell'operazione, circa la metà erano albanesi.
In Italia comunque vi sono 400.000 albanesi emigranti economici legalmente riconosciuti (altri 100 mila sono in fase di legalizzazione). Diversi sono anche imprenditori: il 15,9 % degli immigrati e' ad esempio titolare di piccole imprese associate di Confartigianato. I cittadini albanesi, in larga maggioranza dunque ben integrati in Italia, beneficiano già dal 1° gennaio 2008 di un regime di facilitazione del visto, che prevede procedure semplificate per le domande e il rilascio dei visti a molte categorie di cittadini. L’accordo di facilitazione del visto prevede inoltre costi inferiori per i visti (35 euro invece di 60), visti che consentono ingressi multipli nell'UE con validità fino a cinque anni e visti gratuiti per minori e pensionati.
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