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Piano d’azione UE contro la droga Una crociata europea Sep 29 2008 12:00AM - Rodolfo Calò (Rieti) Sul fronte della droga, gravido di implicazioni sociali ma anche di sfide professionali per l'ordine forense, da Bruxelles si profilano imponenti novità: un piano d'azione quadriennale e un'alleanza europea per intensificare la lotta al consumo di stupefacenti nel continente.
Non ci si faccia ingannare dall'apparentemente astratta formulazione di ''piano d'azione'': si tratta di un'indicazione destinata a concretizzarsi prima o poi a livello nazionale ed e' quindi opportuno saperne più di quanto e' trapelato su alcuni grandi media generalisti.
Il ''piano d'azione dell'UE in materia di lotta contro la droga 2009-2012'', da poco adottato dalla Commissione europea, prevede misure di ampio respiro intese a potenziare la cooperazione continentale in materia di lotta alla narcocriminalità e a ridurre le ripercussioni del consumo di stupefacenti. Le misure contemplano anche un'alleanza europea contro la droga tramite la quale si intende ridurre i danni causati dal fenomeno nella società. Grazie all'alleanza, la Commissione intende inoltre lanciare un appello affinché gli enti governativi, i servizi pubblici e le organizzazioni di volontariato lavorino in partenariato.
"In Europa si contano due milioni di persone con seri problemi di tossicodipendenza: è giunto il momento di sensibilizzare i gruppi vulnerabili, i giovani in particolare, sui rischi legati al consumo di droga", ha affermato il vicepresidente Jacques Barrot, commissario responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza. "Grazie all'alleanza europea contro la droga, i cittadini europei saranno chiamati a svolgere un ruolo attivo, ed esempio informando e facendo conoscere le iniziative di successo finora realizzate."
Stando ai dati più recenti, il consumo di eroina, cannabis e droghe sintetiche si è stabilizzato o è diminuito mentre aumenta negli Stati membri il consumo di cocaina. Si stima che nell'unione il numero totale dei consumatori regolari o occasionali di droghe ammonti a 70 milioni per la cannabis, ad almeno 12 milioni per la cocaina, a 9,5 milioni per l'ecstasy e a 11 milioni per le anfetamine, mentre sono almeno mezzo milione coloro che ricevono ufficialmente un trattamento sostitutivo al consumo di droghe quali l'eroina. Nell'UE, si contano due milioni di persone con seri problemi di tossicodipendenza e circa 7.500 morti per overdose l'anno.
Il piano d'azione 2009-2012 si inscrive nella strategia europea antidroga 2005-2012 che delinea un modello europeo basato su un approccio equilibrato inteso a ridurre la domanda e l'offerta di stupefacenti. Il piano persegue cinque priorità principali: ridurre la domanda di stupefacenti e sensibilizzare l'opinione pubblica; mobilitare i cittadini europei; ridurre la domanda di stupefacenti; migliorare la cooperazione internazionale; facilitare una maggiore comprensione del fenomeno droga.
Tra le azioni proposte, figurano misure intese a migliorare la qualità, la disponibilità e la copertura dei programmi di trattamento e riduzione dei danni rivolti ai consumatori di droghe e il varo di operazioni doganali e di polizia improntate sull'intelligence per contrastare gruppi criminali che operano su ampia scala tanto nell'UE che lungo le rotte del narcotraffico dall'Afganistan e dall'America Latina. E' previsto che il testo venga presentato al Consiglio dei ministri dell'Ue per essere adottato, stima un comunicato dell'esecutivo comunitario, ''entro fine anno''.
Se si chiede a Bruxelles quali sono i risultati finora raggiunti dall'azione europea nella lotta contro le sostanze illecite, viene risposto che il piano d'azione 2009-2012 prende le mosse dalla valutazione del precedente piano 2005-2008 effettuata dalla Commissione con il sostegno degli Stati membri, dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT), di Europol e delle ONG, le Organizzazioni non-governative, europee. Tra i risultati raggiunti negli scorsi anni si rileva una riduzione dei decessi per droga e la minore diffusione dell'HIV per assunzione endovenosa. Nell'insieme, gli Stati membri hanno approntato una vasta gamma di azioni in risposta al problema droga, soprattutto in materia di prevenzione, trattamento, riduzione dei danni e riabilitazione, nonché provvedimenti intesi a contrastare reati quali il narcotraffico e il riciclaggio di denaro sporco.
La valutazione conferma che, malgrado le differenze in materia di approccio, gli Stati membri collaborano sempre più e le strategie antidroga nazionali tendono sempre più alla convergenza. A livello internazionale, l'influenza dell'UE è andata aumentando, non solo perché l'Unione si esprime con una sola voce in seno alle commissioni antidroga dell'ONU, ma anche perché la sua strategia funge sempre più da modello per gli altri paesi.
In virtù della sua natura dinamica, la politica antidroga deve costantemente adeguarsi per far fronte a nuove tendenze; si pensi all'aumentato consumo di cocaina, che pone problemi in termini di prevenzione e trattamento, alle continue mutazioni delle rotte del narcotraffico o ancora alla diffusione delle coltivazioni di papavero da oppio in Afganistan, di coca nella regione andina e della produzione di droghe sintetiche nell'UE, tutti fenomeni a fronte dei quali gli Stati membri e gli organismi quali l'Europol sono chiamati ad approntare nuove soluzioni e meccanismi di cooperazione flessibili ed efficaci.
In una dichiarazione resa in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico di stupefacenti nel giugno scorso, del vicepresidente Barrot ha sottolineato che ''è stata avviata una valutazione dell'impegno internazionale nella lotta antidroga. L'esame viene condotto in virtù dell'accordo politico concluso in materia fra i paesi membri delle Nazioni Unite nel 1998, nel corso della sessione speciale dell'Assemblea generale (UNGASS). Dieci anni dopo, il bilancio di questa valutazione servirà a ridefinire gli obiettivi internazionali in materia di lotta antidroga nonché gli impegni politici assunti dai paesi. L'Unione - ha dichiarato ancora Barrot, che ha preso il posto di Franco Frattini passato alla guida del Ministero degli Esteri italiano - parteciperà alla valutazione nella sua qualità di soggetto globale''.
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