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Forum 17

Giuristi scrittori

Gianrico Carofiglio, Né qui né altrove, Edizioni Laterza


09/09/2009 - Olinto Petrangeli


(Rieti)


Visto che siamo ai blocchi di partenza per le sospirate vacanze non mi sembra opportuno recensire testi impegnativi come è avvenuto nei numeri precedenti. Se cerchiamo però un viatico da portare con noi in vacanza, penso all’ultimo romanzo-racconto di Gianrico Carofiglio, magistrato e scrittore, ora anche parlamentare.
E’ un libretto di lettura gradevole con un pizzico di amarcord che ben può farci compagnia sotto l’ombrellone o nella traversata per raggiungere l’isola dei sogni. Non per “ far passare il tempo che - come dice l’autore - ci pensa da solo”.
Il titolo è “Né qui né altrove” edito da Laterza e racconta di una rimpatriata di tre compagni di liceo che, perdutisi di vista, si incontrato casualmente: il magistrato, il medico famoso, il docente universitario residente negli Stati Uniti, e trascorrono una notte girando per Bari, la loro città degli studi liceali, iniziando da un’abbondante mangiata nella loro vecchia trattoria divenuta un locale alla moda con cucina “tipica rivisitata”.
Per i baresi, e perciò anche per l’autore, è una specie di guida turistico-culturale incominciando dal porto, quel territorio sconosciuto che nell’estate del 1991 registrò (nel silenzio della stampa) il più colossale sbarco di clandestini della storia contemporanea. Un indescrivibile rottame che si muoveva in acqua in spregio ad ogni regola della meccanica dei fluidi caricò a Durazzo e trasportò attraverso l’Adriatico fino al porto di Bari un mare umano di quindicimila (si,15.000) albanesi in fuga dal regime che si stava sbriciolando.
La scorribanda continua con una scazzottata notturna con un gruppo di residenti disturbati dal chiacchiericcio degli anemici avvinazzati per finire con le confessioni del docente statunitense che vorrebbe tornare in Italia ma subisce il ricatto della moglie che si fa scudo di una figlia autistica. “Né qui né altrove” trasforma la Bari notturna in un irreale cinema della memoria dove presente e passato, ricorsi e invenzioni si confondono e le illusioni che possono ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile in un infinito pieno di promesse irrealizzate: appunto, né qui né altrove. I libricino costituisce, dicevamo, una lettura estiva, da vacanza al mare perché in montagna, dove il silenzio delle vallate concilia la riflessione, si potranno leggere invece gli altri e più impegnativi romanzi di Carofiglio, come il bellissimo “Testimonio inconsapevole”, oppure “Ad occhi chiusi” e altri.

 

 

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