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Forum 22

L’Associazione dei Difensori d’Ufficio di Rieti

Nata con l'acronimo ADUR


02/10/2010 - Avv. Letizia Carosella (*)


(Rieti)  

A Rieti si è costituita, meno di un anno fa, la prima forma associata dei difensori d’ufficio.

 

Il modificato assetto normativo, introdotto nel 2001, ha indotto buona parte degli iscritti nell’elenco dei difensori d’ufficio del Tribunale di Rieti a convogliare le loro energie in un contesto organizzato, al fine di valorizzare una figura fondamentale e necessaria nell’ambito del processo penale.

 

Il principio di civiltà contenuto nella nostra Costituzione, all’art. 24, secondo comma, in virtù del quale: “la difesa è un diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento”, qualifica la “difesa” come un diritto di rango costituzionale,( al pari del diritto alla salute). Il richiamo della norma costituzionale è voluto per evidenziare che se da un lato il diritto di difendersi è un diritto inviolabile, assumere il ruolo di difensore impone una consapevolezza e una responsabilità, che per dimensioni e implicazioni è ben superiore al diritto stesso: è ricoprire il ruolo che rende “effettivo e concreto” il diritto di difendersi: è l’aspetto dinamico nella statica del diritto.

 

Ora se questo è vero nel contesto generale, in relazione al ruolo del difensore d’ufficio assume una importanza ed una rilevanza ancora maggiori atteso che in quel ruolo ci pone lo Stato, attraverso la nomina effettuata dal magistrato.

 

L’istituto processuale della difesa d’ufficio, allo stato attuale, e dopo 9 anni dal varo della riforma che molti avevano accolto con grande entusiasmo e molte speranze, deve registrare  una sconfortante e, a volte, scadente rappresentazione di quel ruolo che meriterebbe ben altra interpretazione.

 

In quella che metaforicamente è la rappresentazione teatrale del “processo penale”, incredibilmente il ruolo dell’attore principale, IL DIFENSORE, con la difesa d’ufficio diviene di “comprimario” se non addirittura di “comparsa”.  Questo accade, a volte, per l’inettitudine dell’attore stesso (il difensore) che “non ha studiato bene la parte”, altre per l’atteggiamento del “regista” (giudice) che spesso vuole interpretare tutti i ruoli della commedia, sacrificando sull’altare di una pseudo velocità del processo, la credibilità del sistema giuridico e della difesa. Ma se in molti casi il ruolo del difensore viene “abdicato” dal suo interprete, consentendo ad altri di farlo – a volte anche male-, quando lo svolge è fonte di fastidio per qualche Giudice, il quale vede il suo ruolino di marcia ostacolato da un difensore d’ufficio definito “troppo zelante”, mentre altri non è che chi svolge seriamente il proprio lavoro.

 

Nell’immaginario collettivo, inoltre, quando si parla di difensore d’ufficio è sinonimo di attività gratuita ovvero, nella migliore delle ipotesi, scarsamente remunerata. Di qui anche l’esigenza di informare correttamente il potenziale utente del servizio giustizia, non solo  dei diritti ma anche degli obblighi che tale tipologia di rapporto professionale impone. Non ultimo che la difesa d’ufficio deve essere remunerata in modo eguale a quella di fiducia.

 

In questo contesto è necessario “professionalizzare” la figura del difensore d’ufficio, che affronta problematiche differenti rispetto ad un difensore di fiducia: spesso difende posizioni di cui conosce solo la rappresentazione accusatoria, senza venire mai a contatto con il proprio rappresentato; spesso è nell’impossibilità di svolgere indagini difensive; di presentare testi a discarico e così via.

 

La consapevolezza di aspetti peculiari della figura del difensore d’ufficio, l’esigenza di trovare luoghi di discussione specifici e di condivisione delle problematiche ha condotto alla costituzione dell’Associazione.

 

L’Associazione si propone di: -tutelare i diritti degli avvocati iscritti nell’elenco dei difensori d’ufficio garantendone ed assicurandone una idonea formazione professionale; -vigilare sul rispetto della persona ed in particolare sul diritto di una effettiva difesa in ogni fase del processo penale; -diffondere i valori della professione forense nell’ambito della difesa d’ufficio, riaffermandone la rilevanza costituzionale.

 

Nell’ambito del suo programma formativo ha già organizzato un interessante seminario sulla gestione della collera nei vari contesti di vita professionale, tenuto da un esperto della comunicazione quale è l’Avvocato Giuseppe Dante ed è in fase di organizzazione il prossimo seminario su “Arte della persuasione e processo” che si terrà il prossimo 26 novembre, che vedrà la presenza del Prof. Avv. Alessandro Traversi, docente di diritto processuale penale presso la scuola di specializzazione per le professioni legali dell’Università degli Studi di Firenze, nonché autore di numerose pubblicazioni.

 

(*) Presidente ADUR


 

 

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