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MARGARET FULLER OSSOLI Un'Americana a Rieti nel 1848 27/12/2010 - Gianfranco Paris (Rieti) Prima donna del mondo inviata speciale di un giornale, arrivata a Londra, dove conosce Mazzini, diventa “mazziniana” e si trasferisce a Roma durante la Repubblica Romana. Conosce e si innamora del marchese Ossoli e soggiorna a Rieti dove nasce il piccolo Angiolino. Partecipa alla difesa della Repubblica per assistere i feriti delle due parti, antesignana delle crocerossine. Dopo la caduta della repubblica ripara col marito a Firenze. Perisce con il marchese Ossoli ed il figlio Angiolino in un naufragio nel tentativo di ritornare in America. Il 22 ottobre 2010 la città di Rieti ha riallacciato un filo che, tessuto nel 1848, si era perduto nei meandri della memoria, spezzandosi nel cimitero di Boston, dove un monumento ricorda la nascita e la morte di Margaret Fuller Ossoli, nata nel 1810 a Cambridge (oggi assorbita da Boston), del marchese Ossoli, suo marito, nobile romano del tempo di Pio IX, ma difensore della Repubblica Romana come ufficiale della Guardia civile, e del loro figlio Angiolino Ossoli, nato a Rieti nel 1848 e morto nel 1850 insieme ai suoi genitori in un naufragio vicino al porto di Nuova York mentre tutta la famiglia tornava a Boston dopo la sconfitta della Repubblica ad opera delle armi francesi scese in Italia per difendere il Papa Re. Margaret era venuta in Italia come inviata speciale del giornale americano New York Tribune, prima donna della storia a ricevere un incarico di tal genere. Era l'epoca dei moti rivoluzionari del 1848 che incendiarono l'Europa. La Fuller era molto brava nella narrazione di fatti di cronaca, parlava più lingue e possedeva una buona cultura generale. Sbarcò a Londra dove incontrò Mazzini e rimase affascinata dalle sue idee. Non appena scoppiarono i moti anche in Italia e fu proclamata la Repubblica Romana, si trasferì a Roma. Quì conobbe il giovane marchese Ossoli di famiglia papalina. I due si innamorarono e Margaret rimase incinta. Nel frattempo Ossoli, influenzato dalla donna, divenne anche lui mazziniano e si arruolò nella Guardia Civica repubblicana. Ma i due decisero che non era opportuno manifestare il loro rapporto a Roma. Lei protestante e repubblicana, lui cattolico e di famiglia papalina anche se arruolato nella Guardia Civica. Così, in un primo momento, Margaret si trasferì a L'Aquila. Ma la città abruzzese era troppo difficile da raggiungere da parte dell'Ossoli, così si pensò a Rieti, più vicina a Roma. La Fuller si trasferì nella città sabina ed andò ad abitare presso una casa di mons. G. Battista Trinchi, sita in via della Verdura, proprio là dove è collocato l'archetto che introduceva a Fiume de' Nobili, a fianco della chiesa delle Anime Sante, oggi San Nicola. Casa oggi abitata dal parroco di San Nicola don Luigi Bardotti che ne ha consentito la visita. Allora la diocesi era guidata dal vescovo mons. Curoli. Il bimbo nacque il 5 settembre 1848. Rieti era una provincia della Repubblica ed aveva eletto i suoi quattro rappresentanti alla costituente con le prime elezioni democratiche dell'era moderna. Garibaldi, che sarebbe arrivato a gennaio per completare la costituzione della prima Legione italiana, dimorò a Rieti per più di tre mesi, a palazzo Blasetti (oggi in via Garibaldi), dove fu raggiunto anche da Anita che a Rieti rimase incinta ancora una volta, e da dove, all'arrivo dei francesi al porto di Civitavecchia, partì per difendere la città eterna. Margaret dovette ritornare a Roma per riprendere il suo lavoro di corrispondente del giornale americano, la maternità l'aveva lasciata senza lavoro. Ossoli militava col grado di ufficiale a difesa delle mura cittadine. Lasciò il bimbo a balia e tornò a Roma. All'arrivo dei francesi ed iniziati i combattimenti, la Marchesa Belgioioso la chiamò per svolgere assistenza ai feriti di entrambe le parti contendenti. Ma la guerra finì presto a causa della preponderanza dell'esercito francese. Margaret intanto aveva recuperato il bambino che doveva essere curato perché, trascurato dalla balia, era ridotto male. Ma il tempo premeva e bisognava fuggire da Roma, se non si voleva incorrere nelle ire del Papa Re tornato sul trono del Quirinale. Così Margaret e Ossoli si trasferirono a Firenze, nel granducato della Toscana, dove ottennero il permesso di soggiornare. Ma a questo punto conveniva tornare in America e così fu deciso. I tre si imbarcarono su una nave di fortuna. Tutto andò bene fino alla morte durante il viaggio del comandante per colera. Il vice comandante non era molto esperto e non seppe affrontare una mareggiata vicino al porto di Nuova York e fu naufragio a Fire Island. Margaret ed il marito non furono più ritrovati ed il piccolo fu restituito cadavere dai marosi. Dei tre rimase traccia nel cimitero di Boston con un monumento dedicato ai due coniugi e il seppellimento delle ceneri di Angiolino Ossoli indicato come nato a Rieti (Italia) il 5 settembre 1848. E qui si era spezzato quel filo che era passato per la città sabina e che solo il 22 ottobre 2010 è stato riannodato con una targa apposta sulla facciata della casa abitata da Margaret, dove probabilmente nacque anche Angiolino perché a quei tempi i figli nascevano in casa raccolti dalle “mammane”, mentre la piazzetta antistante ha assunto la denominazione di Largo Margaret Fuller Ossoli. Lo scoprimento della targa, avvenuto alle ore 17,00, era stato preceduto da due conferenze, organizzate nella Biblioteca comunale dall'assessorato alla cultura del Comune di Rieti retto da Gianfranco Formichetti, una dell'americana Laurie James ed una di Mario Bannoni, che hanno ripercorso la vita e le opere di Margaret, giornalista e scrittrice, ma soprattutto donna di grande spessore che fu antesignana del lungo processo che, prima in America e poi in Europa, sottopose all'attenzione del mondo la messa in valore delle donne come parte integrante ed attiva della società civile. L'iniziativa è partita dalla UUWoman's Association and UU Women & Religion-Metro District, and The Margaret Fuller 2010 Bicentennial Committee, per celebrare i duecento anni dalla nascita di Margaret e la manifestazione italiana di Roma, Rieti e Firenze, luoghi dove Ella visse nei due anni di permanenza in Italia, era l'ultima di una serie iniziata a aprile del 2010. La Fuller abitò a Rieti in un momento particolare della storia dell'Europa moderna che vide la città di Rieti protagonista di eventi importanti. Essa, che a buona ragione oggi possiamo definire anticipatrice della emancipazione della donna, entrò subito in sintonia con Giuseppe Mazzini nel cui pensiero individuò il germe di tale emancipazione. Dimorò a Rieti in piena Repubblica Romana. I Reatini a quell'epoca vissero uno dei momenti più importanti della storia del 1800: la formazione dell'Assemblea costituente che redasse la prima costituzione di una repubblica democratica di tutto il mondo. Alla redazione di quell'atto parteciparono anche quattro reatini eletti nelle prime elezioni in Europa a suffragio universale, anche se limitate dal censo e dalla esclusione delle donne, ma bisogna ricordare che in quel momento in Europa vigeva il potere assoluto. Essi furono Ippolito Vincentini, Francesco Battistini, Giuseppe Maffei e Mario Simeoni. Una volta siamo stati protagonisti e non succubi della storia. Abbiamo respirato per primi l'alito della libertà in diretta, come si direbbe oggi in gergo televisivo. Margaret fu presente a quell'evento. Averla ricordata degnamente significa avere aggiunto un altro tassello alla memoria storica della città di Rieti, che si aggiunge alla targa apposta nel 2000 sotto i portici del Comune a ricordo dei quattro costituenti i quali, dopo la sconfitta dell'esercito della Repubblica e dei Garibaldini, pagarono a caro prezzo il loro impegno per il sogno repubblicano che si avverò solo 150 dopo.
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