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LIBIA. UNA POSTA IN GIOCO FRA LE POTENZE (GEN. D. MASSIMO IACOPI) A cura del Gen. D. Massimo Iacopi 11/09/2011 - Massimo Iacopi (Perugia) Riserva di petrolio fra Ereditando questa divisione, Roma divide Dopo il 909, la regione é stata dominata dai Fatimidi, fino al 1171, data che segna la scomparsa del califfato fatimide d’Egitto. Le tribù libiche iniziano da quel momento una vita di quasi autonomia. La dominazione ottomana si impone successivamente sulla regione a partire dal 1551 e per due periodi distinti. Il primo periodo arriva sino al 1771 ed il secondo dal 1835 al 1911. Fra i suddetti periodi si intercala la dinastia dei Karamanli (1711-1835), che erano dei Kulughli, vale a dire dei discendenti dei Turchi e di donne indigene. Ottomani e Karamanli sono stati costantemente in lotta contro le tribù nomadi e la loro autorità si é sempre esercitata solamente sulle tribù sedentarie della costa della Tripolitania, mentre Negli ultimi anni del 19° secolo, la dominio turco sulla Tripolitania é stato rivendicato dall’Italia e nel 1887 i Britannici, allo scopo di deviare le ambizioni di Roma sull’Africa Orientale e, nel contempo, limitare le ambizioni francesi di espansione a sud del Mediterraneo, daranno il loro favore a progetto italiano. Nel 1902, Il 29 settembre 1911, l’Italia dichiara guerra alla Turchia ed a partire dal 30 seguente la flotta italiana si presenta davanti a Tripoli, dando inizio alla guerra italo - turca (1911-12). Contro i 25 mila uomini comandati da Enver Pashà, il Corpo di Spedizione Italiano, forte di 100 mila uomini posti agli ordini del generale Carlo Caneva, dispone di mezzi superiori e moderni. E proprio in questo conflitto viene impiegata, per la prima volta, l’arma aerea. Il 4 ottobre , 1911 li Italiani conquistano Tripoli e successivamente le città di Bengasi e di Tobruk, ma all’interno la resistenza diventa vivace. Gli Italiani incontrano qualche difficoltà davanti a Derna e nella progressione verso il suo interno, area difesa da Enver Pashà e Mustafà Kemal, il futuro Ataturk. Nel mese di maggio 1912, la marina italiana apre un secondo fronte, conquistando Rodi e le isole del Dodecanneso. Il rovesciamento del governo dei Giovani Turchi da parte dell’esercito e la ribellione dell’Albania favoriscno l’azione degli Italiani, che arrivano a bombardare con la loro flotta gli Stretti. Inoltre, nell’ottobre 1912, Durante il 1° Conflitto mondiale, Ahmed el Senussi, capo della Confraternita Senussita di Cirenaica, entra in guerra contro l’Italia a fianco della Turchia e, battuto dagli Italiani, egli rimette la direzione della confraternita al cugino Idris el Senussi. Il 25 ottobre 1920, Idris firma l’Accordo di Ar Rajmah, che spartisce Gli Italiani, dopo la conclusione della 1^ Guerra Mondiale, decidono di acquisire il controllo dell’insieme del territorio, ma la conquista dell’interno della Cirenaica e dell’oasi del Fezzan sarà alquanto laboriosa, mentre il 21 dicembre 1922 Idris el Senussi decide di riparare in Egitto. Pacificati definitivamente nella decade degli anni 1920, i due territori italiani della Tripolitania e della Cirenaica vengono riuniti nella Colonia della Libia, con capitale Tripoli nel mese di dicembre 1934. Le province costiere vengono considerate come facenti parte del territorio nazionale italiano, mentre il Sahara libico conserverà il suo statuto di colonia. Infine, il 9 maggio 1936 il territorio della colonia libica entra ufficialmente a far parte dell’Impero Italiano. Durante il periodo coloniale italiano (1911-1943) Nel 1939, gli Italiani presenti in Libia erano circa 120 mila su una popolazione complessiva di 751 mila abitanti, ovvero il 16% del totale. Roma realizza importanti lavori infrastrutturali (strade, porti, aeroporti) ed in quell’anno il bilancio coloniale rappresenta il 12,5% del bilancio nazionale. Durante il 2° Conflitto mondiale All’indomani del conflitto mondiale, i Britannici e gli Italiani, con il piano Bevin - Sforza, propongono una divisione a tre del territorio: Londra eserciterebbe la sua tutela sulla Cirenaica, l’Italia sulla Tripolitania e Dei difficili negoziati porteranno ad un compromesso: Il 24 dicembre 1951, L’indipendenza della Libia, segna, peraltro, la dominazione della Cirenaica sulla Tripolitania, ma, a differenza della dinastia dei Saud, il re Idris non incentra la sua monarchia sulla Confraternita dei Senussi, ma sulla sua tribù, i Barasa, alleata alle altre tribù della Cirenaica. L’esportazione del petrolio libico ha inizio nel 1959 con un quasi monopolio inglese. Sia Londra, sia Washington mantengono in Libia delle potenti basi militari e circa 30 mila Europei vivono nel regno, nel quale i posti chiave dello stato vengono gestiti dai Britannici. La contestazione del regime e della sua politica di allineamento con l’Occidente si estende progressivamente a macchia d’olio, animata dalle tre principali correnti, baathista, nasseriana ed islamista (Fratelli mussulmani). La monarchia non riuscirà a sopravvivere ai contraccolpi della “guerra dei 6 giorni”, del mese di giugno 1967, quando i nazionalisti e l’esercito iniziano a rimproverare al sovrano la sua mancanza di solidarietà nei confronti dell’Egitto. Il 1° settembre 1969, un colpo di stato guidato da degli “ufficiali unionisti liberi”, rovescia il re Idris e proclama Il colonnello, dal momento della sua presa di potere, impone al Paese degli orientamenti rivoluzionari. All’interno, egli adotta un socialismo di stato, che passa attraverso la nazionalizzazione del settore petrolifero e delle banche, lo smantellamento delle basi militari straniere e la confisca dei beni appartenenti agli Italiani. All’esterno, egli milita per l’unità dei popoli arabi. Nel 1972 viene creata in tale contesto l’Unione delle Repubbliche arabe , che riunisce Il 15 aprile 1973 il colonnello Kadhafi lancia una rivoluzione culturale e politica, proclamando una doppia Jihad (guerra santa). Una all’interno, per la riforma dei costumi e delle istituzioni, nel senso di una applicazione più stretta dei precetti dell’Islam. L’altra, in direzione “degli aggressori del popolo arabo-islamico e gli usurpatori della terra mussulmana”, vale a dire i regimi arabi alleati dell’Occidente e lo stato d’Israele. A partire da questa data, Durante gli anni 1980, le sue relazioni con gli USA e Nel mese di marzo del 2004, Kadhafi firma il protocollo addizionale del trattato di non proliferazione nucleare ed, a poco a poco, avviene il riavvicinamento con i paesi occidentali, con la firma di numerosi contratti di industrializzazione. Anche l’affare degli “infermieri bulgari” troverà una soluzione nel 2007. Ciò nondimeno, all’interno, il potere del colonnello Kadhafi é stato costantemente contestato, specialmente nel mese del marzo 1984, quando un gruppo di ufficiali fallisce nel tentativo di un colpo di stato. Nel mese di ottobre 1993, un tentativo, decisamente più serio, vede il sollevamento alcune tribù della Cirenaica, fra cui una parte degli Orfella o Warfallah. Questa insurrezione verrà domata in una maniera spietata, lasciando numerose e sifnificative tracce nella popolazione. L’opposizione al regime viene soprattutto dall’ambiente islamico. Nel 1997, il colonnello Kadhafi sfugge ad un attentato fomentato dai fondamentalisti islamici. Per questi ultimi, tutti i regimi arabi devono essere combattuti, in quanto la loro stessa esistenza impedisce la creazione del califfato religioso transnazionale che é lo scopo finale della loro lotta. I loro peggiori nemici sono pertanto i regimi nazionalisti arabi e per questo motivo essi hanno accanitamente combattuto contro Saddam Hussein in Irak. Questo fatto spiega anche la lotta che i Fratelli Mussulmani hanno condotto contro Nasser in Egitto e quindi la loro lotta in Libia contro il colonnello Kadhafi, considerato dagli islamisti radicali come un nuovo Nasser. In segno di pacificazione ed a seguito dell’intervento di Saif al Islam, figlio del colonnello Kadhafi, più di 900 detenuti islamisti, prevalentemente originari della Cirenaica, vengono liberati ed gli ultimi 110 riacquistano la libertà il 16 febbraio 2011. Il giorno seguente, il 17 febbraio, si scatena la rivolta della Cirenaica, che ha inizio con un attentato suicida contro una caserma di Bengasi, seguito da un’insurrezione guidata dai jihadisti, ben presto affiancata da una gran parte della popolazione che non aveva dimenticato la repressione del 1993. In tal modo Kadhafi viene nuovamente a perdere Ma l’azione dei ribelli, sebbene coordinata a terra da ufficiali francesi ed inglesi, incontra una grande difficoltà ad aver ragione delle forze residue del colonnello, che sistematicamente colpite da una martellante azione aerea della NATO, si trincerano nella città di Sirte, località nella quale il rais troverà infine la morte il 20 ottobre seguente. Cade in tal modo, dopo 41 lunghi anni di potere, un rais arabo, che ha tentato inutilmente di mantenere unite tre entità territoriali storicamente, tribalmente e politicamente diverse. Questa tragica conclusione conferma, in un certo senso, la tesi sostenuta da questo lavoro ed avanza seri dubbi sull’avvenire della Libia, che non é mai stata veramente una nazione e sulla possibilità di tenere assieme, da parte di un potere centrale, delle forze storicamente centrifughe, specie in presenza di interferenze esterne (Francia, USA, Inghilterra), mosse da rilevanti “appetiti petroliferi”. NOTE (1) (2) Nel 1999, le sanzioni verranno tolte dopo la consegna da parte di Tripoli dei due agenti coinvolti;
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