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BREVE STORIA DELLA SARDEGNA VOL 1° ANTICHITA’ Bibliofilo intelligente e scrittore appassionato Rugolo porta alla luce remote tracce di Sardegna 18/04/2016 - (Greccio (RI)) Sembra sia passato pochissimo tempo dacché Alessandro Rugolo, mio giovane amico, mi faceva omaggio della sua ultima fatica letteraria: “Breve Storia della Sardegna - Volume I - Antichità”, di cui avevo promesso la recensione. Era il 18 dicembre dello scorso anno. Quindi mi scuso per il ritardo con cui adempio alla promessa. Il tempo è davvero volato via senza che me ne accorgessi, tra impegni familiari e personali. Tuttavia gli impegni non mi hanno comunque impedito di assaporare, capitolo dopo capitolo, l’interessante testo. Non nascondo la mia curiosità per gli argomenti che seguiranno nei prossimi volumi che completeranno la collana. Il progetto del mio amico Rugolo promette infatti di essere vieppiù interessante, benché riservato a studiosi e appassionati di storia della Sardegna. Materia trattata in modo sicuramente avvincente e, per quel tanto che può risvegliare la moderna pigrizia di leggere, anche “leggero”. Questo primo volume, sarà lo stesso per quelli che seguiranno, rende un lodevole servizio innanzitutto alla cultura e, di concerto con essa, un omaggio all’amata Terra di Sardegna ed al suo Fiero Popolo. Scorrendo la bibliografia, ci si rende subito conto dell’accurato ed approfondito studio che l’Autore ha dovuto compiere per estrapolare e coordinare le moltissime tracce che autori antichi e più recenti hanno lasciato della Sardegna e della sua storia nei loro scritti. Apprendiamo ad esempio che già in epoca antidiluviana (Matteo Mada, 1792) la Sardegna, conosciuta come Isola di Ichnusa, aveva un ruolo di spicco nel Mediterraneo. Particolare interesse hanno destato in me le citazioni di Diodoro Siculo (Primo Secolo A.C.) che incidono nel profondo ed offrono l’immagine di una Sardegna antichissima di storia e di costume, proponendola come terra eterna, stabile e aliena alle sorprese: un popolo nobile, intriso di una immutabile tradizione, legato al proprio tessuto sociale e tutt’uno con una terra magica. Interessante, e per me nuova, la nota dello studioso Skender, amico personale dell’Autore, sull’origine dei nomi che iniziano per “S”, nel caso di specie, il nome Sardegna. Facile dedurne che probabilmente anche il mio cognome abbia potuto forse subire una analoga evoluzione. Lo studio da me compiuto sull’opera di Rugolo mi ha riservato continue sorprese. Davvero inaspettata l’esistenza bibliografica di una tanto copiosa messe di citazioni della terra di Sardegna e dell’influenza esercitata dal suo popolo in fatti storici rilevanti che hanno riguardato anche l’evolversi della civiltà continentale. Cos’altro aggiungere? Libro scorrevole, avvincente, comunque riservato a persone colte, a studiosi e soprattutto a personaggi innamorati della Sardegna, della sua storia e dei suoi costumi, come del resto è il mio giovane amico Alessandro Rugolo che ringrazio per la fiducia accordatami ed al quale rivolgo il mio personale plauso per la non facile opera compiuta. Con l’augurio che possa trovare presto tempo e passione per completare l’intera collana. Greccio, 18 aprile 2016
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