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I GIORNI DELLA MERLA I Giorni della Merla nell’interpetrazione dell’Amica Geniale e del Gatto Pardo 29/01/2019 - L'Amica Geniale - Il Gatto Pardo (Ovunque) Sempre ti aspetta... Guardo in su, verso questo cielo imbronciato e voglio credere che non sarà sempre così, che tornerà il sole ad asciugare la pioggia e tornerà la pioggia a lavare via i tormenti. E’ così che va. La vita è meraviglia. Anche quando accartoccia i tuoi sogni, anche quando borbotta per le tue speranze di carta velina. Non pensare di ingannarla e neppure di odiarla, la vita è così. Qualche volta abbaglia e qualche altra imbroglia. Ma sempre ti aspetta.
E intanto si muore... E intanto si muore... così ... con indifferenza... un po' per volta... e tu senti le tue carni che gemono.. senti il tuo cuore che a volte si ferma... senti che il tuo cervello rischia di non pensare più... Ma se sai che qualcuno t'aspetta... forse riesci ancora a farcela. E non riesci a dormire... e il giorno non arriva mai... ma se sai che aspetti qualcuno... che qualcuno ti aspetta ... riesci a vedere il sole anche nella nebbia... ascoltare la sua musica ti fa sorridere... vorresti fermare quei maledetti orologi che vanno inesorabili... Ma dai... qualcuno ti dice: Aspetta... Vedrai... Aspetta...
C’è un arcobaleno Non ho mai dimenticato che c'è un arcobaleno speciale... meraviglioso... che appare e si nasconde... ma so che c'è... si colora con la luce e si spegne col buio... ma c'è ... e mi dice... Aspetta...
Il caso non esiste. Non si erano cercati e neppure attesi, forse. Ma lassù, negli infiniti spazi siderali, dove anche l’impossibile diventa possibile, qualcuno aveva deciso per loro e così si erano incontrati. Senza sapere come , perché e soprattutto senza sapere che fare di quel loro incontro. Si erano incontrati per colpa di quel caso che non esiste, ma sempre ci mette lo zampino quando meno te lo aspetti. Si erano incontrati quando ormai era troppo tardi, o così credevano , quando erano impegolati in altre vite, in altri giorni in altri amori. Quando ormai credevano che non sarebbe più stato possibile. E, loro malgrado, si erano lasciati avvolgere e sconvolgere da quell’incredulo stupore. Racchiusi dentro ad una bolla luccicante, da cui tutto il resto era escluso, si cercavano, si chiamavano e piano, con dolce cautela, si sfioravano l’anima, incapaci di credere. Desiderosi di credere. Si parlavano, oh quanto si parlavano e si raccontavano, cercando di riempire i giorni prima del loro incontro e ridevano, ridevano per una battuta, per un doppio senso o per un assurdo gioco di parole. Ridevano di tutto e di niente, paghi di quella loro storia inconsistente , ma tenace, cui si aggrappavano per resistere alle intemperie dei giorni. ▪Niente avviene per caso dicevano, il caso non esiste▪ Eppure il caso li aveva fatti incontrare e sempre il caso teneva fra le mani i fili del loro incontro, allentandoli o trattenendoli a suo piacere . Non esiste il caso, eppure ancora una volta il caso, tornando da quegli spazi siderali nei quali ogni tanto si rifugia, li aveva pian piano allontanati, lasciando un frastuono di silenzi nella nebbia opaca dei loro giorni. Il vuoto aveva ripreso il sopravvento nelle loro vite e quella bolla luminosa che li aveva accolti, si era spezzata, lasciando le loro anime sole a brancolare fra i ricordi. Il caso non esiste, ma qualche volta il caso andrebbe preso a ceffoni.
Cos’è un “bip” se non un apostrofo rosa? Lui ha un sacco di bip da consegnarle... la sua scatola dorata ne è piena ... ma comprerà altre scatole... ne costruirà lui stesso... perchè i bip sgorgano dal cuore... sono fermi negli sguardi... indugiano agli angoli della bocca... e desiderano andare là dove sono destinati... anche se saranno presi a ceffoni... insieme al destino...
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